“Voglio le armi”. Ma i giudici scoprono il curriculum: dal finto poliziotto al giubbotto antiproiettile misterioso
26 Aprile 2025 - 11:08

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CASAL DI PRINCIPE – “Niente armi per te.” È, in sintesi, la risposta che il Tar della Campania ha dato a un cittadino di Casal di Principe che aveva fatto ricorso contro la decisione della Prefettura di Caserta di negargli il porto d’armi. E leggendo la motivazione del diniego, qualche dubbio sulla sua “affidabilità” effettivamente può esserci.
Tutto è cominciato con un controllo della Prefettura che ha scoperto che il richiedente era indagato per una sfilza di episodi poco rassicuranti: assegni a vuoto (su conti estinti), carnet sospetti, un giubbotto antiproiettile custodito senza troppe spiegazioni, e – particolare interessante – una microspia per intercettazioni ambientali.
Ma non è finita qui: gli accertamenti successivi hanno tirato fuori dal cassetto altre criticità del passato del nostro protagonista. A quanto pare ci sono anche precedenti per lesioni, violenza privata, omesso versamento di contributi, qualche reato contro la famiglia, e persino legami con persone già note alle forze dell’ordine per armi ed esplosivi.
E ci sarebbe stato anche un episodio “pittoresco” con un vero poliziotto, durante il quale l’uomo avrebbe finto di esserlo anche lui, usando toni non proprio da gentiluomo.
L’uomo, tramite il suo avvocato, si è difeso sostenendo che si trattava di “vecchie storie”, ormai superate, e che lui ha sempre mantenuto una condotta irreprensibile.
Il Tar però non si è fatto intenerire: il ricorso è stato respinto e il provvedimento della Prefettura confermato. Il rischio per la sicurezza pubblica, secondo i giudici, è troppo alto per autorizzare una persona con questo curriculum a possedere armi.