ZANNINI & GRAZIANO: stesso cervello e nati per stare insieme. Dopo il sindaco PD di Piana, Lombardi, anche la consigliere (pseudo) PD Belardo alle cene pro-Colombiano
26 Giugno 2025 - 19:27

Francamente, non è che avessimo bisogno di constatare fatti come questi, visto che da anni e anni questi due stanno gestendo aree di potere condotte scelleratamente in modo da dissipare decine e decine di milioni di euro in soldi pubblici. Questo all’ASI, al consorzio idrico e di bonifica, agli enti d’ambito e potremmo continuare ancora
CASERTA (g.g.) – Un indizio è un indizio, due sono quasi una prova e se andassimo a scovare quella inconfutabile, la troveremmo eccome. Però, siccome a noi non serve dimostrare ciò che abbiamo dimostrato tantissime volte, cioè che esiste un’intesa tra caratteri, atteggiamenti, modi di vivere e di pensare la politica come fatto esclusivamente funzionale ai propri interessi personali e alle proprie necessità tra Giovanni Zannini, consigliere regionale pro De Luca, e Stefano Graziano, deputato del Partito Democratico, riteniamo superfluo dover andare al di là dei due casi da noi registrati in questi giorni.
Quello già scritto, relativo alla presenza alla cena, una delle tante pagate dalla premiata ditta Zannini-Anacleto Colombiano, tenutasi a San Potito Sannitico, del sindaco di Piana di Monte Verna, Stefano Lombardi che, sulla carta, anzi, non sulla carta, ma realmente è un tesserato del PD che dovrebbe quindi votare Antonio Mirra, come dice ancora che farà, ma che avrebbe dovuto scendere in campo per assecondare la campagna elettorale del sindaco di Santa Maria Capua Vetere, invece di portare se stesso e alcuni consiglieri comunali al cospetto di Zannini durante le libagioni di San Potito.
Un altro giro di orizzonte e ci accorgiamo che in un’altra cena – e che problemi hanno questi qua a spendere 20/30 mila euro in pizzerie e ristoranti – svoltasi stavolta in quel di Sant’Arpino, ossia sull’altro versante della provincia, sempre organizzata da zanninicolombiano,
La quale appartiene, evidentemente, alla particolare tipologia di soggetti per cui impugnare una bandiera e portarla avanti con coerenza non è una cosa che conviene visto che, tutto sommato, non bisogna scontentare nessuno. Insomma, il tipico atteggiamento che ha fatto della politica casertana una cloaca trasformista. Ora, siccome il leader del PD è Stefano Graziano per eliminazione fisica dei suoi competitori, a partire da Gennaro Oliviero, si capisce che il rosso di Teverola tutto sta facendo benché serrare le fila per costruire consenso alternativo a quello di Colombiano e quindi di Giovanni Zannini, uno con cui negli anni ha fatto tutto, proprio tutto, consentendo una gestione surreale a dir poco vergognosa del Consorzio delle aree industriali, l’ASI di Caserta, dove insieme, Zannini e Graziano, hanno retto il sipario alla felliniana potestà di Raffaela Pignetti che oggi, addirittura, se ne va con Fratelli d’Italia, tutto sommato incoraggiata dal suo maestro teverolese e dallo stesso Zannini, i quali pensano, proprio a dimostrazione di come calpestano la politica vera ogni giorno, che stare in maniera trasversale all’interno di più e partiti e più coalizioni rappresenti cosa convenienti.
Zannini e Graziano hanno tenuto in piedi quell’autentico letamaio del Consorzio Idrico che oggi, come CasertaCe aveva previsto ampiamente, versa in stato comatoso in pre-fallimento, tentando la carta truffaldina del concordato preventivo. Graziano e Zannini hanno concordato tutte le nomine all’interno degli ambiti dei rifiuti e del ciclo delle acque. E poi del Consorzio di bonifica del Basso Volturno, ma potremmo continuare ancora.
Ma se Susanna Camusso ha tolto la tessera a Gennaro Oliviero, restituendogli addirittura i soldi per infliggergli l’ignominia, cosa dovrebbe fare con Stefano Graziano? Non farà nulla. Perché quest’ultimo, che ha iniziato come democristiano forlaniano e oggi, pur di rimanere a galla, va sotto braccio negli eventi pubblici con i post comunisti Sandro Ruotolo ed Arturo Scotto, è protetto da Francesco Boccia, marito di una delle tante girlz di Silvio Berlusconi, ovvero Nunzia De Girolamo.
Altro che PD della chiarezza, della trasparenza, dell’onestà intellettuale. A Camusso queste storie non le interessano, non le vuole conoscere. Per cui, anche lei diventa una figura funzionale alla peggiore politica, pronta a girarsi sempre dall’altra parte, pronta ad utilizzare sempre la doppia morale, in base alle proprie convenienze di bottega.