Zannini indagato per concussione e corruzione: gli aiuti del consigliere regionale agli imprenditori Griffo per aggirare la normativa ambientale
4 Ottobre 2024 - 11:48
In cambio del suo intervento Zannini avrebbe accettato un weekend sullo yacht di 25 metri, Camilla, dove il consigliere insieme alla famiglia salirono il 9 settembre per poi rientrare sulla terraferma il giorno dopo
CASERTA – La nascita di un mega impianto di produzione di mozzarella a Cancello Arnone rappresenta il punto di contatto tra Giovanni Zannini e gli imprenditori Luigi Griffo, 63enne originario di Trentola Ducenta presidente di amministrazione del caseificio Spinosa srl e Paolo Griffo, 34enne di Castel Volturno, in qualità di socio, rispettivamente padre e figlio.
La Spinosa aveva richiesto un finanziamento di 10.455.000 euro a Invitalia per la costruzione dell’impianto incontrando alcune obiezioni, sulla compatibilità ambientale del progetto, da parte della regione Campania.
Secondo la procura sammaritana, Zannini avrebbe accettato la promessa di un weekend in barca a Capri, offerto dai Griffo, in cambio del suo intervento per aiutarli a non perdere il finanziamento aggirando, dunque, la normativa ambientale. Per questo il consigliere regionale avrebbe esercitato pressioni sulla regione affinché delegasse la Vinca, (Valutazioni di Incidenza Ambientale), al comune di Cancello ed Arnone guidato da Raffaele Ambrosca (non indagato) il quale a sua volta l’avrebbe affidata al comune di Castello Matese dotato, invece, di commissioni ambiente.
Zannini, inoltre, si sarebbe adoperato per ottenere un parere favorevole proprio dalla commissione di Castello Matese pur essendo consapevole delle irregolarità nello studio ambientale presentato dai Griffo per la realizzazione dell’opera. tra le quali la mancata indicazione della reale distanza dell’impianto dal sito Natura 2000.
L’impianto, descritto, come in fase di realizzazione era già stato costruito ed in cambio dell’impegno che il mondragonese profuse ottenne, secondo quanto afferma la Procura, una vacanza sullo yacht di 25 metri, Camilla, dove Zannini insieme alla famiglia, ad Alfredo Campoli e alla moglie di quest’ultimo, salirono il 9 settembre per poi rientrare sulla terraferma il giorno dopo
Il consigliere regionale, saputo di essere sotto indagine, per non lasciare tracce al fine di non essere accusato di corruzione avrebbe provveduto a pagare 7323euro, di tasca propria per la vacanza, dopo l’indagine per questo gli investigatori ritengono sia stata, dunque, una restituzione fittizia per evitare l’accusa di corruzione