Zio e nipote accusati di tentata estorsione. I Della Valle si difendono: “Siamo estranei ai fatti”
4 Giugno 2019 - 17:56
CAPUA/SAN TAMMARO – Sono durati complessivamente due ore gli interrogatori di garanzia ai quali sono stati sottoposti Antonio Della Valle, 49 anni, e suo nipote Giuseppe, 20 anni. I due, attualmente reclusi nel carcere di Secondigliano per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono comparsi davanti al gip del tribunale di Napoli Isabella Iaselli alla presenza del loro legale di fiducia.
Antonio Della Valle, in passato già condannato per reati di camorra ma fino a ieri a piede libero, ha ammesso le sue responsabilità in merito alla vicenda del contrabbando di sigarette e in particolare del fermo avvenuto il 4 marzo, quando a bordo della sua Alfa furono trovate diverse stecche illegali. Per quanto riguarda l’accusa di estorsione al campo di calcetto di San Tammaro per l’imposizione delle bevande ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti.
Il nipote Giuseppe, incensurato e da sempre impegnato nell’attività di famiglia nonostante la giovane età, ha negato di essersi mai recato al complesso come invece afferma la parte lesa. Nel corso dell’interrogatorio ha fornito diversi elementi per controbattere la tesi dell’accusa. II giallo verte tutto sull’incontro e sulla presunta richiesta estorsiva: la vittima ha riferito che i due si sarebbero recati al campo per imporre le bevande, i Della Valle negano e al momento non ci sono ulteriori elementi su quel faccia a faccia.
La difesa, esaurita la fase dell’interrogatorio, presenterà istanza al Riesame per chiedere la scarcerazione. Venerdì prossimo saranno sentiti dal gip i due indagati agli arresti domiciliari che rispondono solo di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette, ossia