3 MILIONI DI EURO da Agrorinasce al figlio 21enne di Falanga, arrestato a casa Zagaria con mitragliatrice e due bunker. L’interdittiva antimafia e quello che non convince di Allucci
5 Marzo 2025 - 11:28

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Leggendo il commento al post di Marilena Natale, che pubblicava un pezzo di CasertaCe di fine 2024, l’AD di Agrorinasce afferma che la Mira Costruzioni è stata estromessa, aggiungiamo noi, quattro giorni dopo il blitz dei carabinieri. Eppure, a chi vi scrive pare non sia stato precisissimo. Un piccolo mistero l’iscrizione alla White List della società. Come sempre, rimaniamo a disposizione di Allucci e della governance di Agrorinasce, qualora volessero esprimere la posizione del consorzio in merito
CASERTA (g.g./l.v.r.) – Nei giorni scorsi, un articolo di CasertaCe del 30 dicembre dal nulla è tornato al centro delle discussioni.
L’approfondimento riguardava un appalto milionario del consorzio e stazione appaltante Agrorinasce,
Quello che ci colpì e che scrivemmo nel nostro articolo è che la sede legale dell’impresa si trovava a Milano, ma il titolare era un ragazzo di Casapesenna, Antonio Falanga. Ovviamente, noi sottolineavamo questa strana abitudine degli imprenditori dell’agro Aversano di affidare imprese a ragazzi diciottenni, ventenni, che poi si trovano a gestire appalti da milioni di euro.
Dicevamo, l’articolo era tornato al centro della discussione dopo l’arresto una decina di giorni fa di Ernesto Falanga, papà di Antonio, dipendente di un caseificio dalla vocazione anticamorra, dedicato a don Peppe Diana, gestito dall’Associazione Libera Terra. L’uomo è stato trovato in possesso di una mitragliatrice e residente in una casa di proprietà della famiglia di Michele Zagaria, nella quale si trovavano addirittura due bunker.
A rimettere al centro della storia questa aggiudicazione (c’è anche un subappalto al comune di Caserta, con un simpatico contributosul tema da parte del funzionario comunale ed ex vicesindaco di Casapesenna, Lello De Rosa – CLICCA E LEGGI) l’articolo di CasertaCe e la storia di Antonio Falanga è stata la giornalista Marilena Natale che è riuscita a trovare quella connessione familiare del giovanissimo Antonio Falanga, che noi ci domandavamo chi fosse all’inizio del pezzo dello scorso dicembre.
A CasertaCe ha deciso di non rispondere, ma Giovanni Allucci ha scelto di commentare il post della giornalista. Noi quelle parole le abbiamo lette e delle cose ci sono sembrate chiare, altre un po’ meno.
Partiamo con l’analisi di alcune frasi.
Ovviamente, Allucci ammette che, qualche volta, anche il consorzio Agrorinasce può prendere delle sviste, ma che hanno sempre lavorato nel rispetto della legalità e tenendosi distanti da certi imprenditori e certe dinamiche.
Poi, a nostro avviso, Allucci non è esattamente precisissimo, però, quando parla della Mira Costruzioni di Antonio Falanga, evidentemente messe in mano a questo ragazzo dal padre o da qualche altro soggetto.
Ad esempio, specifica che la Mira Costruzioni non è più la società esecutrice dei lavori al canile e gattile a Villa Literno, aggiudicato al consorzio Grade di Torino, ma che in realtà avrebbe eseguito la società di Falanga, ricevendo un importo di un milione e 372 mila euro netti.
“Se qualcuno avesse letto anche le terme successive sulla gara in questione avrebbe visto che la ditta Mira Costruzioni non è più la ditta esecutrice della gara in questione non aggiungo altro“.
Passaggio testuale, questo che avete appena letto, del commento di Giovanni Allucci.
L’amministratore delegato di Agrorinasce, però, non specifica che, ad esempio, che la coppia consorzio Grade e Mira Costruzioni negli stessi giorni del lavoro aggiudicato a Villa Literno, sempre da Agrorinasce ricevevano un’altra aggiudicazione di lavori, relativi, in questo caso, alla riutilizzazione dell’area dismessa situata tra Casapesenna e San Cipriano, ma ricadente nel territorio comunale di Casapesenna, ovvero il comune dove Ernesto Falanga viveva nell’abitazione di famiglia del Boss Michele Zagaria.
Anche questa occasione a vincere l’appalto era stato il consorzio upgrade, che ha deciso di consegnare il cantiere da 2 milioni di euro netti alla società di Falanga.
E quindi, sono tre milioni e 237 mila euro che questa ditta con sede a Milano, ma solo sulla carta, aveva ricevuto dal consorzio Agrorinasce.
Ha ragione, invece, Allucci, quando dice che la mera costruzione non è più la ditta esecutrice dei lavori a Villa Literno. Questo, però, viene il 21 febbraio 2025, ovvero cinque giorni dopo l’arresto di Ernesto Falanga. Impressioni per quella quindi, e che si sia quasi trovato con le spalle al muro Agrorinasce nel togliere da questi lavori la Mira Costruzioni.
Il responsabile dell’area tecnica di Agrorinasce, Giovan Battista Pasquariello, infatti segnala che il consorzio Grade ha chiesto il 5 dicembre del 2024 di sostituire la mira costruzione con una nuova società sempre iscritta al consorzio, ovvero la Oikos Costruzioni di Cardito.
La sostituzione delle società esecutrice, totalmente nel diritto del consorzio che vince i lavori, autorizzata il giorno 8 gennaio, viene però eseguita da Agrorinasce solo il 21 febbraio, ovvero solo dopo l’arresto di Ernesto Falanga nella casa della famiglia di Michele Zagaria.
Per quanto riguarda i lavori da eseguire a Casapesenna, quelli da 2 milioni, avviene la stessa cosa.
Sempre il consorzio Grade aveva chiesto tramite PEC la sostituzione della società Mira Costruzioni. La mail veniva inviata dall’operatore economico torinese il 19 dicembre e integrata il 23 dicembre, ma il consorzio Agrorinasce, dopo aver autorizzato questa sostituzione il giorno 8 gennaio 2025, la sancisce in una determinata il 14 febbraio, ovvero pochi giorni prima l’arresto di Ernesto Falanga.
Rinasce ci potrebbero dire che stavano aspettando la verifica dei requisiti antimafia e tutti quelli di esclusione, relativi alla nuova esecutrice, la Oikos Costruzioni. Può aver senso, però è una spiegazione che contrasta un po’ con quanto avvenuto prima, ovvero quando il 29 novembre scorso, è stata firmata la determina di aggiudicazione con efficacia al consorzio Grade e alla società esecutrice Mira Costruzioni.
In quel caso, infatti, non si è aspettato il controllo completo, bensì si è specificato che l’aggiudicazione sarebbe diventata “immediatamente efficace, dopo la verifica del possesso dei requisiti“.
È interessante inoltre, capire un altro passaggio sempre della determina del 29 novembre, quella che poi noi citiamo nell’articolo del 30 dicembre. Come detto, la sede legale della Mira costruzioni è a Milano, quindi il consorzio Agrorinasce richiede alla prefettura di Milano il rilascio del parere positivo rispetto all’informativa antimafia, ovvero che la Mira Costruzioni non sia colpita da interdittiva e che si è iscritta o ha fatto richiesta d’iscrizione alla White List provinciale di Milano.
In questi giorni abbiamo controllato l’elenco dei fornitori di servizi e esecutori di lavori che hanno richiesto iscrizione alla White List della prefettura di Milano e i soggetti che già sono iscritti e che quindi sono non a rischio di infiltrazione mafiosa. In entrambi gli elenchi non emerge la presenza della Mira Costruzioni.
Il consorzio Agrorinasce, quindi, aveva dato il via libera all’esecuzione di tre milioni di lavori a un’impresa che, in realtà, non è iscritta e non ha fatto neanche richiesta d’iscrizione alla White List, ovvero quell’elenco è obbligatorio per lavorare con la pubblica amministrazione, visto che accerta la non presenza di infiltrazioni mafiose o tentativi di infiltrazioni mafiose all’interno della società?
Il consorzio Agrorinasce perché ci mette due mesi e mezzo per sostituire, come richiesto dal consorzio Grade di Torino, l’esecutrice a Mira Costruzioni di Antonio Falanga? Perché l’aggiudicazione viene fatta in attesa della verifica dei requisiti, mentre la sostituzione tra Mira Costruzioni e Oikos costruzioni avviene solo dopo che di quest’ultima vengono controllati i parametri necessari?
Nel commento che abbiamo riportato, quello relativo al post pubblicato da Marilena Natale, scrive “e non aggiungo altro“.
In considerazione di quanto abbiamo scritto finora, di quanto questo giornale ha scritto anche in passato, forse è il caso di aggiungere altro, giusto per spiegare ai lettori – se non vuole farlo nei confronti di chi scrive questo articolo – questi dubbi che legittimamente, noi riteniamo di dover sollevare rispetto alla aggiudicazione alla Mira Costruzioni.
Poi, qualcuno dovrà anche cercare di capire in che modo un ragazzo che ha compiuto a 21 anni un mese fa ha in mano una società con sedi a Milano, San Cipriano d’Aversa, Tolentino, che riceve subappalti e aggiudicazioni di lavori da milioni di euro. Come si è sviluppata la fortuna di questo Antonio Falanga, in considerazione del fatto che il papà non gli ha certo lasciato in mano un piccolo impero imprenditoriale, visto che lui lavora in un caseificio. Siamo un Paese dei controlli fiscali rigidi e pesanti, eppure nulla si sviluppa rispetto a un’impresa in cui il 100% delle quote sono in mano ad un ragazzo, un giovane che, per dire, non potrebbe neanche votare per l’elezione dei senatori della Reppublica.
In pratica, da dove hanno preso i soldi i Falanga?