S. MARIA C.V. Violenze in carcere, primi interrogatori: su 9 uno solo risponde

30 Giugno 2021 - 19:13

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Si sono avvalsi quasi tutti della facoltà di non rispondere i primi nove poliziotti della Penitenziaria sentiti oggi dal Gip di Santa Maria Capua Vetere nel corso dell’interrogatorio di garanzia conseguente all’esecuzione delle misure cautelari per i fatti del sei aprile 2020, quando centinaia di detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere subirono botte e veri e propri pestaggi da quasi 300 agenti. Otto i poliziotti finiti in carcere lunedì scorso su ordine del Gip, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sergio Enea, 18 ai domiciliari, 23 sono stati invece colpiti da misure interdittive di sospensione dal lavoro e tre dall’obbligo di dimora. Oggi sono stati sentiti tre poliziotti finiti in carcere e altri sei raggiunti dalle misure interdittive. I tre destinatari di misura carceraria, detenuti al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, sono stati condotti al carcere di Carinola per essere interrogati dal Gip in videoconferenza; dei tre, l’unico che ha risposto alle domande del magistrato è stato l’agente Pasquale

De Filippo (difeso da Carlo De Stavola), il cui interrogatorio è durato un’ora e mezza. De Filippo ha contestato le accuse che gli sono state mosse, ricostruendo la sua posizione nell’ambito della perquisizione straordinaria del 6 aprile 2020; ha spiegato di non aver fatto alcun uso sproporzionato di violenza. Non ha risposto invece l’ispettore Coordinatore del Reparto Nilo Salvatore Mezzarano, 40 anni (difeso da Giuseppe Stellato), ritenuto il “co-organizzatore ed esecutore” delle violenze ai danni dei detenuti; Mezzarano ha però rilasciato una dichiarazione spontanea, anticipando in qualche modo la strategia difensiva. “Io – ha detto Mezzarano al giudice per le indagini preliminari – sono l’ultimo anello della catena, le modalità di intervento sono state decise dai miei superiori”. Anche l’altro agente finito in carcere, Oreste Salerno (assistito da Angelo Raucci), si è avvalso della facoltà di non rispondere, così come i sei agenti raggiunti dalla misura cautelare della sospensione dall’attività lavorativa. Gli interrogatori di garanzia proseguiranno domani e andranno avanti fino al 7 luglio.