MONNEZZA CASERTA. l pm dell’Antimafia coinvolgono anche i dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale: “Contro di loro ci sono indizi di colpevolezza” sulla madre di tutte le gare truccate per 116 milioni di euro

24 Dicembre 2021 - 20:59

CASERTA – Ci permettiamo di parafrasare una canzone – iper inflazionata dato il suo clamoroso successo – di Antonello Venditt: a Caserta “certi nomi non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano“.

La citazione artistica è d’obbligo perché eravamo convinti di non ritrovare il nome dell’attuale dirigente al settore rifiuti Francesco Biondi all’interno dell’ordinanza del Tribunale di Napoli che ha portato all’arresto di Marcello Iovino, Gennaro D’Auria e Carlo Savoia e figlia dell’inchiesta sulla maxi gara di rifiuti da 116 milioni di euro bandita dal comune di Caserta per la quale è pesantemente indagato il sindaco Carlo Marino. Evidentemente ci sbagliavamo.

All’interno il documento che ha portato all’arresto dell’ex dirigente del comune di Caserta (Iovino) e dell’attuale dipendente di Palazzo castropihnano (D’Auria) ad un certo punto compaiono due nomi, due anagrafiche che in questi ultimi anni ci hanno fatto compagnia sul nostro sito: parliamo di Francesco Biondi e Giovanni Natale.

Il passaggio è quello dedicato al modo fraudolento con cui, secondo la magistratura inquirente, Iovino, D’Auria e Savoia avrebbero trasformato la scelta casuale dei componenti della commissione di gara del mega appalto affidato ad Energeticambiente in un piano studiato a tavolino per far uscire come “estratti dalla sorte” tre esperti decisi mesi prima rispetto alla riffa, secondo le lunghe indagini dei carabinieri.

Nell’ordinanza infatti, Giuseppe D’Auria, Francesco Biondi, Giovanni Natale, e Marcello Iovino vengono definiti quali firmatari dei documenti dai quali emerge il fatto che i tre componenti della già citata commissione giudicatrice sarebbero stati estratti a sorte.

Come detto, secondo i giudici non è andata così. Anzi, gli inquirenti reputano Marcello Iovino colpevole di aver modificato 20 minuti dopo l’estrazione ufficiale la lista da cui prendere nomi e cognomi dei tre funzionari e professionisti che avrebbero dovuto decidere sulla carta il destino del mega appalto dei rifiuti.

All’interno della ordinanza di misura cautelare, il giudice scrive di un atto del 11 settembre 2018. Noi di CasertaCe un documento riportante quella data e quella gara l’abbiamo trovato, cioè la determina con cui viene nominata la commissione di gara, ma dobbiamo dirvi che non emergono le firme né di Biondi, né di Natale.

Che sono impazziti alla Direzione distrettuale Antimafia? Evidentemente no. E’ certo che carabinieri saranno riusciti ad acquisire ulteriore documentazione relativa a questa lista di esperti che il comune di Caserta al tempo non aveva reso pubblica sull’albo pretorio.

Sia chiaro,  i due attuali dirigenti non sono indagati al momento per questa procedura di gara milionaria. A quanto pare, come detto, c’è qualche documento che noi non abbiamo visto e che i magistrati hanno tra le mani, e dovrebbe essere l’atto con cui Biondi e Natale firmano come testimoni dell’operazione di scelta dei componenti di questa commissione.

Per loro due, si legge nell’ordinanza, non sussistono ulteriori elementi da legare alla vicenda, a parte la presenza le operazioni di estrazione dei nomi, ma c’è di più. Gli inquirenti, infatti, dichiarano che “in questa fase“, tenendoci quindi a sottolineare che si tratta di questo specifico momento, i due non sono indagati, ma esistono, sono stati riscontrati dai pubblici ministeri, degli indizi di colpevolezza relativi sia Giovanni Natale, sia di Francesco Biondi.

 

E dobbiamo aggiungere, alla fine, che il nome di Franco Biondi è molto importante se si pensa ai rifiuti, comune di Caserta e ad Energeticambiente.

Questo perché quando, nel 2019, a seguito delle indagini che avevano bloccato questo Mlmaxi appalto, l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Marino decise di bandire una nuova gara sulla raccolta della monnezza in città, il responsabile unico per il procedimento nominato per questo appalto fu proprio Franco Biondi.

E a trovarsi come azienda vincitrice di quella sfida per la gestione dei rifiuti al comune di Caserta ci fu nuovo la Energeticambiente, come solo CasertaCe scrisse in quella estate pre covid. Soltanto i problemi economici della controllante di Energeticamente, la Aimeri Ambiente, bloccò una commessa sui rifiuti che era finita per la seconda volta in pochi mesi sulla strada che porta a Carlo Savoia.