CASERTA. Ecco il piano da oltre mezzo milione di euro dei Dresia per rientrare nel parcheggio Pollio per i prossimi 20 anni

29 Marzo 2022 - 18:28

Il comune di Caserta ha approvato il progetto della società che ha gestito l’area fino a qualche settimana fa, attraverso una delibera di giunta comunale proposta dal dirigente Franco Biondi, l’assessore Luigi Bosco e il suo collega Emiliano Casale. Proprio quest’ultimo, alla fine di gennaio, aveva dichiarato che il parcheggio non sarebbe stato affidato né alla Sea Services, né a soggetti riconducibili a questa. Oggi, invece, c’è il suo nome sul documento del piano per l’ex caserma Pollio

CASERTA (l.v.r.) – Con un progetto da oltre 667 mila euro, la Sea Services, amministrata da Gaetano Scarpato, congiunto dei proprietari della società, la famiglia Dresia, sta cercando di rientrare nella gestione del parcheggio del ex caserma Pollio per i prossimi 20 anni,

tramite lo strumento della finanza di progetto, investimento privato ripagato attraverso la gestione di un bene pubblico.

Questo project financing riguarda la possibilità di riqualificare e gestire tutta l’aria comunale dell’ex caserma Pollio. Il piano è stato presentato alla fine del 2020 e successivamente integrato con ulteriori documenti nel marzo 2021 proprio dalla Sea Services.

Mentre a Caserta si discuteva relativamente alla questione di 17 dipendenti rimasti a casa a sospensione zero ore dal lavoro, pagati dalla cassa integrazione dell’INPS, e sui quasi 300 mila euro di arretrati della Sea Service nei confronti della città poi a quanto pare rientrati nelle casse di palazzo Castropignano, i Dresia portavano davanti questo progetto mastodontico, ricevendo a luglio l'”ok” della Commissione locale per il paesaggio e a novembre 2021 l’autorizzazione della Soprintendenza. Il canone da attribuire al comune sarà di 100mila euro per il primo anno, 150mila per il secondo e 200mila per le annualità successive.

L’idea è nella sostanza la stessa del presidente della casertana Giuseppe D’Agostino per la costruzione del nuovo stadio. Io propongo i lavori e l’intero piano, tu comune organizzi il bando di gara e e se dovessi risultati prima in graduatoria porterò avanti il progetto.

Qualche giorno fa la giunta comunale di Caserta guidata dal sindaco Carlo Marino, ha approvato il progetto dei Dresia, ritenuto di “interesse pubblico” per la città capoluogo, secondo quanto emerso dal documento firmato dal dirigente Franco Biondi, l’assessore Luigi Bosco e il suo collega Emiliano Casale. Attraverso la stessa delibera è stato nominato anche responsabile per il procedimento relativamente a questo nuovo bando di gara che a quanto pare nascerà. Chiaramente tale onere sarà svolto dal dirigente Biondi.

Secondo quanto è scritto nel progetto firmato dall’ingegnere Luigi Palmieri, all’interno dell’ex caserma nascerà anche info point dedicato la vendita di souvenir relativi a Caserta e alla Reggia, un garden shop con punti di ristoro self service,  una zona relax con terrazza e una sala multifunzione espositiva. Quest’ultima area presente più o meno in ogni tipo di progetto messo sul bianco relativamente a Caserta (vedi sala conferenze del Biodigestore).

All’interno del piano presentato dai Dresia possiamo leggere quello che è definibile come un libro dei sogni. Possiamo leggere infatti che la nuova caserma Pollio renderà l’aria più vivibile dal punto di vista ambientale, grazie all’inserimento numerose aree verdi, piantumazioni e percorsi pedonali. Inoltre, con la riqualificazione dell’area verrà favorita l’asse di collegamento tra via Roma e il tratto secondario di Corso Trieste e piazza Margherita, con conseguente miglioramento e l’accessibilità al centro storico della città.

una delle immagini del progetto dresia

Sicuramente apprezzabile l’idea che un soggetto privato voglia di spendere soldi e finanziare opere in città. Se non fosse che soprattutto nell’ultimo anno, il parcheggio Pollio, gestito proprio dai Dresia, è entrato all’interno di una vortice di polemiche proprio sul modo in cui c’è stato il guadagno per la società che aveva in concessione l’area. Perché se metti i tuoi lavoratori in cassa integrazione e continui a introitare denaro attraverso le auto in sosta, chiaramente hai un attivo maggiore. Possiamo aggiungere anche il fatto che questa famiglia ha gestito lo stesso parcheggio prima della Sea Services, attraverso la Cooperativa Caserta Nuova, società finita a gambe all’aria e che per questo motivo non ha pagato debiti pregressi nei confronti della città capoluogo.

E che un guadagno maggiore possa portare una famiglia imprenditoriale ad avere una forza economica superiore, così da poter presentare un progetto da oltre mezzo milione di euro è un ragionamento che verosimilmente può essere fatto. Tra l’altro il piano prevede che i Dresia gestiscano il parcheggio per i prossimi vent’anni e che quindi questa spesa, circa 667 mila euro, possa essere ampiamente recuperata.

Se il comune di Caserta dovesse dare il via al bando di gara e se, come capita nel 99% dei casi, il soggetto promotore – la Sea Services dei Dresia – dovesse aggiudicarsi questi lavori, si andrebbe a cementare un potere economico enorme nel mondo dei parcheggi in città da parte di questa famiglia. Questo lo diciamo perché, dopo la fine non esattamente gloriosa della gestione dell’ex caserma Pollio, sempre i Dresia, attraverso un’altra società denominata Arkè Lab 3.0, sono stati gli unici partecipanti alla gara per il parcheggio di Piazza IV Novembre. Un procedimento che ha già visto la proposta di aggiudicazione a favore della seconda società gestita da Gaetano Scarpato.

A questo punto diventano abbastanza lontane dalla realtà le parole che circa due mesi fa l’assessore Emiliano Casale aveva rilasciato a questo giornale. Infatti, proprio lui aveva dichiarato testualmente che il prossimo affidamento non sarebbe stato affidato né alla Sea Services, né a società ad esse collegabili in qualche modo. Oggi, invece, esce la sua firma nel documento con cui viene approvato il progetto per il nuovo parcheggio di via Pollio, presentato proprio dalla Sea Services.

Interessante sarà capire quello che l’assessore potrà dire al riguardo.

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