CASERTA. Publiservizi fa il broncio a Marino e vince il ricorso al Tar sul project da 40 milioni di euro. Ma il bando di gara era già stato annullato

4 Aprile 2022 - 10:33

Non solo, ma il secondo bando, evidentemente riveduto e corretto rispetto alle carenze del primo che hanno dato corpo al ricorso ai giudici amministrativi, è stato pubblicato e stavolta non c’è stato alcun ricorso. Per cui, la gara è in piena fase di attuazione

CASERTA (g.g.) – Si tratta di una decisione pro-forma. In effetti questa definizione non è correttissima da un punto di vista giuridico perché una sentenza del Tar è pur sempre una sentenza del Tar.

Però, a quanto se ne sa, il provvedimento impugnato dinanzi ai giudici amministrativi regionali era stato già annullato in autotutela da chi lo aveva approntato e reso esecutivo.

La vicenda è quella del bando di gara per la gestione della mobilità e di smart mobility nel territorio comunale di Caserta, quindi parcheggi, mobilità elettrica e gestione delle multe legate al codice della strada, approvato dalla giunta del comune di Caserta, sulla base del project financing firmato da K-City, società appartenente al gruppo T.M., oggi titolare del servizio dei parcheggi a pagamento su strada, le strisce blu, nel capoluogo.

Un ricorso al Tar, formalmente presentato da Anacap, Associazione Nazionale Aziende Servizi Entrate Enti Locali, a cui è associata la Publiservizi, dentro ad una procedura di project financing significa che questa aveva già raggiunto lo stadio della gara, altrimenti non poteva esserci un interesse costituito di un soggetto che, sentendosi leso, esponeva le proprie tesi davanti al tribunale degli atti amministrativi.

Com’è noto, le gare legate ad una procedura di project financing sono particolari e danno la possibilità al soggetto che ha presentato questo progetto, giuridicamente definito promotore, di esercitare un diritto di opzione grazie al quale, anche se soccombente nell’esito del processo di aggiudicazione ha la chance di realizzare la sua iniziativa parificando le cifre dell’offerta economica e i contenuti di quella tecnica risultata vincitrice.

Da qui si capisce che l’altro attore della vicenda sia stata la solita Publiservizi, in questo caso assieme alla Publiparking, la quale mai ha digerito che, a suo tempo, sia stato proprio il Tar a decretare in pratica l’aggiudicazione a suo danno (perché la gara del comune di Caserta, ovviamente, la famiglia Natale l’aveva vinta) e a favore di T.M. per l’appalto della gestione degli spazi di parcheggio a pagamento.

Come dire, non appena Publiparking ha saputo del project financing presentato da K-City, si è inserita legittimamente nella partita e come primo atto ha attaccato e va riconosciuto, non senza fondamento, il bando di gara basatosi sul progetto del privato, poiché carente di un requisito che anche i giudici del Tar hanno ritenuto fondamentale, cioè quello relativo all’obbligo di inserire nel predetto bando l’iscrizione all’Albo previsto dall’articolo 53 del d.lgs. n. 446 del 1997, richiesto per coloro che gestiscono i servizi di accertamento e riscossione delle entrate degli enti locali.

In considerazione del fatto che il regolamento per il concorso alla concessione, poi annullato in autotutela, si prevedeva espressamente che l’aggiudicatario dovrà gestire l’intero sistema sanzionatorio del Codice della Strada, fino ad arrivare a riscuotere le sanzioni per conto del concedente, l’assenza del requisito ha provocato l’annullamento della procedura di gara.

Va aggiunto che l’Anacap ha presentato ricorso al Tar per un bando di gara per la gestione dei parcheggi che in realtà era già stato sostituito, come detto, con un atto in autotutela, da uno successivo del mese di novembre. Dall’estate all’autunno, infatti, veniva specificato nel nuovo regolamento di gara come non si sarebbe trattato più di riscuotere per il comune di Caserta le sanzioni del codice della strada, bensì si prevedono “attività di supporto propedeutiche e ausiliarie alla riscossione“. La sentenza è un provvedimento quindi che potremmo definire fine a se stesso, poiché il bando impugnato da ANACAP davanti al Tar, non esiste più da diversi mesi.

In attesa di risolvere e di spiegare meglio (perché dobbiamo capirlo soprattutto noi) se e come si relazione questa sentenza del Tar con l’annullamento in autotutela emesso dal comune di Caserta del bando impugnato, vi possiamo già rivelare la seconda parte della storia: c’è stato un secondo bando sempre collegato al progetto di finanza da 40 milioni per 10 anni che, stavolta, la Publiservizi/Publiparking, attraverso la Anacap, Associazione Nazionale Aziende Servizi Entrate Enti Locali, non ha impungato.