SAN CIPRIANO. No limits: sfida alle elezioni Vincenzo Caterino, fa la guerra dall’opposizione, viene assunta dal Comune di San Cipriano e timbra candidatura unica di Caterino

25 Aprile 2022 - 12:48

SAN CIPRIANO D’AVERSA (g.g.) – Ultimamente ci siamo incamminati nella selva nera  (quella “oscura” raccontata da quel poeta minore (!) fiorentino, era, al confronto, la spiaggia di Copacabana in piena estate) delle trame incredibili che si sviluppano in alcuni Comuni della provincia di Caserta.
L’idea ce l’hanno data i contenuti dei primi documenti emersi dall’indagine della Dda sulle relazioni tra la camorra del clan dei Casalesi e il sistema degli appalti pubblici nel settore delicatissimo e finanziatissimo dei Servizi Sociali. Abbiamo subito capito che la rete degli interessi non riguarda solo i Servizi Sociali, ma anche altre faccende lucrose, e ad essere interessati alla tenuta dei meccanismi sono anche politici di grido, con ruoli ben superiori a quello di un sindaco o di un consigliere comunale.
Tante altre cose scoperte a latere le abbiamo bypassate, essendo noi un giornale artigiano la cui unica ricchezza è l’entusiasmo e il fervore con cui pratichiamo nei fatti (non certo solo con le parole, come in tanti fanno in questa terra) le battaglie in nome e per conto di una legalità che a Caserta e provincia non è neppure un optional.

Ma davanti a qualche caso, è più forte di noi e non riusciamo proprio, nonostante non sia collegato direttamente alla trama che stiamo tessendo pazientemente, a derubricarlo, a stralciarlo dalla narrazione.
Avrebbe detto il Beppe Grillo di un tempo che c’è da impazzire.
Noi pensavamo che il caso di Ylenia D’Amico fosse un incredibile, irripetibile unicum.
Pazzesca la sua assunzione al Comune di Sparanise in un concorso del quale il capitolo più importante è stato probabilmente costituito dalla sua candidatura con Salvatore Martiello tra prova scritta e orale, quest’ultima sostenuta, veramente non riusciamo proprio a “farci capaci”, mentre ricopriva la carica di consigliera comunale, abbandonata solo il giorno prima della sua assunzione.

Altro che unicum. È successo anche di peggio in un altro Comune, precisamente a San Cipriano.
La signora Margherita Iovine nel 2015 ha sfidato Vincenzo Caterino che l’ha battuta.

La Iovene, dai banchi della opposizione e in nome del suo movimento San Cipriano Bene Comune, ha promosso interessanti battaglie. A una di queste su collega il manifesto un cui stralcio pubblichiamo in calce.
Arriva l’anno 2017 e il Comune di San Cipriano bandisce un concorso per l’assunzione del nuovo dirigente dell’ufficio Tributi.

Agli orali arrivano, manco a dirlo, proprio la Iovine insieme a Giancarlo Grassia. Un rivale pronto a giocare le sue carte e poi vinca il migliore?

Se se! La Iovine non solo sostiene il concorso da consigliera in carica del Comune che ha bandito l’assunzione a dirigente, ma gli orali se li fa da sola in una sorta di pro forma, perché Grassia decide di non presentarsi. Sapete ora dove lavora Grassia? Per pura coincidenza al Comune di Parete, in pratica gemellato in un quel reticolo di interrelazioni amministrative complesse, con quello di San Cipriano sotto il cappello del consigliere regionale Giovanni Zannini, il quale ha voluto i due sindaci, Vincenzo Caterino e Gino Pellegrino, rispettivamente a capo di tutta la filiera dei rifiuti casertani, con Vincenzo Caterino presidente di Gisec e Gino Pellegrino presidente del’Eda o Ato che dir si voglia.

Margherita Iovine è una donna intelligente e che dimostra, in questa vicenda, di ben conoscere la dote della scaltrezza. Rimane in Consiglio, fa un po’ di ammuina sul cimitero, fa balenare l’ipotesi di una sua ricandidatura prima della quale, bontà sua, avrebbe fatto la concessione all’etica politica e a quella amministrativa di mettersi in aspettativa. Fa solo balenare, perché poi, acchittata come operazione politica, come risultante di grandi intese strette naturalmente nell’interesse del bene comune, viene sancita l’intesa tra Margherita Iovine e Vincenzo Caterino, il quale diventa l’unico candidato alle elezioni comunali del 2020.
E vissero tutti felici e contenti, ma soprattutto felice e contento rimase il Bene Comune.

Il manifesto polemico do San Cipriano Bene Comune prima del concorso: