CASERTA. DIO SALVI IL COVID. Affidamento a freddo. All’architetto pescato dall’elenco Marino, Natale e Biondi gli danno 109 mila euro

28 Giugno 2022 - 11:28

La legislazione di emergenza, figlia della crisi economica legata alla pandemia da coronavirus, ha allargato a dismisura le maglie dei limiti di spesa per affidamenti diretti decisi discrezionalmente dai dirigenti pubblici. Se nel resto d’Italia un’operazione tale è cosa buona, giusta, doverosa e salutare, a Caserta è stata utilizzata per realizzare ordini rigorosamente lottizzatori

CASERTA (g.g.)God saves the…Covid. Dio salvi il covid e ce lo conservi cazzuto ed aggressivo almeno fino a quando Carlo Marino farà il sindaco di Caserta e fino a quando resterà in sella, dopo aver sfruttato tutte le deroghe, le proroghe e ogni remoto codicillo, l’ingegnere Franco

Biondi il vero sindaco facente funzioni, il sostituto reale di Marino quando questi – come sta capitando spessissimo all’indomani delle recenti elezioni amministrative – è assente da palazzo Castropignano e anche da Caserta, indaffarato com’è a tessere rapporti che nelle sue speranze dovrebbero portarlo ad una candidatura, pure significativamente appoggiata da una o più correnti interne, alle elezioni europee del 2024 nella lista della circoscrizione meridionale del Partito Democratico.

Si dirà sicuramente vabbè, ma questa determina l’ha firmata Giovanni Natale, l’altro dirigente, che c’entra ora Biondi, visto che, superato qualche dissapore durante la campagna elettorale, il sindaco è tornato in piena concordia con suo cugino, con colui che entrò al comune di Caserta in quella che solo apparentemente era un’altra stagione amministrativa.

Il Marino di oggi è assolutamente sovrapponibile al Marino di allora, con la sola differenza, dalle nostre parti assolutamente insignificante, che al tempo era l’assessore ai Lavori Pubblici espresso da Forza Italia, partito di cui era il numero due in provincia, subito dopo Nicola Cosentino, e oggi è il sindaco del Partito Democratico, con insegne modificate, che servono solo a cogliere ulteriori posizioni di potere le quali possono ritornare utili per un’ambizione come quella che lo porta a sognare un seggio al parlamento europeo e a bypassare ogni insidia (evidentemente “sa a lui”) proveniente dalla sua pesante posizione giudiziaria che di qui ad un paio di mesi lo trasporterà, a meno di improbabili ribaltoni da parte del Gup, ad essere rinviato a giudizio quale protagonista principale della super gara da 116 milioni di euro truccata per l’affidamento del servizio di raccolta e primo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Un’operazione come quella che stiamo raccontando non può avvenire senza che Biondi non esprima il suo parere. Troppe cose hanno fatto e continuano a fare insieme. Se anche volesse (ma comunque non vuole), Carlo Marino non potrebbe non consultarsi con Franco Biondi, informandolo quantomeno di un’intenzione così impegnativa e che è stata già è stata trasfusa nella determina 1130 firmata da Giovanni Natale e che pubblichiamo in calce.

Dio salvi il Covid che ha spedito al cimitero centinaia di migliaia di persone, ma ha garantito il paradiso terrestre ad altre. La legislazione di emergenza, quella attivata durante il periodo più nero della pandemia, sarebbe stata cosa buona e giusta in un qualsiasi Paese civile connotato da livelli fisiologici in termine di corruzione della pubblica amministrazione. Fatta in Italia e applicata soprattutto nei comuni del Sud, dunque nei comuni della Campania, dunque al comune di Caserta, si è trasformata in una sorta di beneficiata, in una festa allargata, in un liberitutti che ha tolto a dirigenti come i nostri anche l’incomodo di spacchettare, di frazionare, di scrivere più atti amministrativi allo scopo di realizzare gli ordini rigorosamente lottizzatori e clientelari provenienti dal sindaco e anche da Franco Biondi il quale, checché se ne dica, ha un ruolo politico di materiale numero due dell’amministrazione comunale di Caserta di cui è il vero prosindaco.

Questa ode al coronavirus la dobbiamo a quanto scritto nel Decreto Semplificazioni, convertito in legge nel settembre 2020.

La legislazione di emergenza da facoltà ai comuni di utilizzare pesanti deroghe ai tetti di spesa contenuti nel codice degli Appalti, cioè nel decreto legislativo 50 del 18 aprile 2016. Nata per movimentare e rendere più rapida le decisioni legate a investimenti della pubblica amministrazione, la norma prevede che le stazioni appaltanti, quindi gli enti pubblici e simili, possano procedere all’affidamento di attività di esecuzione di lavori e in maniera diretta per lavori interiori ai 150 mila euro e per i servizi di ingegneria architettura l’importo inferiore ai 139 mila euro.

Il decreto recitava che tale possibilità era prevista entro il 31 dicembre 2021, ma la legge 108 del 29 luglio scorso ha esteso tale deroga al 30 giugno 2023. Una condizione che ha permesso al comune di Caserta di contattare direttamente, in maniera arbitraria, un professionista per un lavoro che, inizialmente, equivaleva a 119 mila euro, cifra ribassata poi dell’8% sull’importo proposto.

La ricostruzione e i lavori di adeguamento di un fabbricato di Parco Primavera era cosa urgente, visto che di tale riqualificazione se ne parla da decenni? Era un’emergenza tale da dover utilizzare la legge scaturita dal decreto Semplificazioni – o decreto Covid – per gratificare con una somma di 109 mila euro, attraverso una nomina diretta e totalmente discrezionale, l’architetto sessantenne Franco Basile, chissà perché scelto dal Mepa? Avete letto bene, 109 mila euro in dieci righe di determina scritte in tre minuti.

Dio salvi il covid, tanto quelli della mala pianta non hanno nemmeno bisogno di coprirsi con il vaccino.

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