MARCIANISE, proprietà privata di Velardi e dei suoi amici. Troppo simpatica la Nubifero: all’associazione Karma sei anni di gestione e lucro di piazza Livatino grazie all’uso di un addendum che non sta né in cielo e né in terra

18 Luglio 2022 - 10:00

E ovviamente vi spieghiamo il perché. In pratica Karma, molto stimata dall’attuale assessore comunale Francesco Tartaglione, aveva firmato una convenzione per un anno, nel 2017. Nel marzo 2018 il citato addendum, che per legge non può modificare sostanzialmente la stessa convenzione, aveva triplicato il tempo della concessione, garantendo ulteriori tre anni di utilizzo. Opzione fatta valere dall’associazione Karma e “santificata” con una determina del 7 luglio scorso, che pubblichiamo integralmente in calce all’articolo insieme ad un chiarimento tecnico-giuridico su quello che è un addendum applicabile ad un contratto tra pubblica amministrazione e privati.

 

 

MARCIANISE (g.g.) Il Comune di Marcianise ha scelto in passato, non avvedutamente, a nostro avviso, di dedicare alcune strade della sua città ad autentici giganti, il cui nome rimarrà scolpito nella storia d’Italia, e non solo di questo Paese, “nei

secoli dei secoli”. In secula seculorum: l’utilizzo di questa arcinota formula rituale della preghiera cristiana non è casuale. Perché, ad aggravare la situazione, si aggiunge quello che potremmo definire un addendum.

Se Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono forse i nomi più noti della martirologia antimafia, quello di Rosario Livatino, che il nome Rosario non lo portava certo per caso e neppure perché in Sicilia è molto diffuso, oltre a far parte del pantheon laico dei caduti nella guerra valorosa combattuta contro Cosa nostra, è stato anche un esempio di totale dedizione alla dottrina e agli insegnamenti del cristianesimo e poi del cattolicesimo. Rosario Livatino era uno pio e, non caso, è stato beatificato da Papa Francesco il 9 maggio 2021, cioè poco più di un anno fa.

Per cui, se nei luoghi in cui si celebra la memoria di un martire, tale sia per lo Stato laico che per il papa di Roma, si compiono azioni non del tutto rettilinee, si fa peccato due volte. Magari, avendo ormai noi poca fiducia sulla capacità della Repubblica italiana di intervenire per esercitare la sua funzione di controllo degli atti amministrativi erogati dai Comuni e dagli enti pubblici di questa provincia, non ci resta che sperare nella mano del Signore, per perequare una situazione ormai totalmente fuori controllo.

Il 9 maggio del 1993, data non a caso scelta da papa Francesco per la beatificazione di Rosario Livatino, ammazzato il 21 settembre 1990 mentre svolgeva la sua missione di pubblico ministero presso la Procura di Caltanissetta, un altro papa, cioè Giovanni Paolo II, pronunciava uno dei discorsi più importanti e più noti anzi, sicuramente il più noto di tutto il suo pontificato, scagliando il suo anatema contro la mafia e i mafiosi (clikka, vedi e ascolta). Insomma, comportarsi in maniera non lineare, in cose che avvengono in una piazza intitolata a Rosario Livatino, fa, ovviamente, a chi la storia dell’Italia la conosce come noi la conosciamo, un po’ specie.

Dunque, a Marcianise, esiste una piazza Rosario Livatino. Da cinque anni esatti, ospita le attività commerciali, lucrose dell’associazione Karma che, vabbene che noi siamo per l’ecumenismo, ma francamente il beato cristiano e cattolico Rosario Livatino non è che c’azzecchi più di tanto con il karma.

Scherzi a parte, questa associazione, con la solita formula della concessione di spazi pubblici a soggetti giuridici light – perché un’associazione non è una società, non è un’impresa -, in cambio di una manutenzione e di una gestione che tenga sempre in ordine l’area interessata, ha potuto adottare piazza Livatino.

Lo abbiamo appreso, perché poi noi non è che possiamo seguire ad horas tutto ciò che combinano Velardi e i suoi, da una determina, firmata il 7 luglio da Franca Nubifero, nella veste di Responsabile unica del procedimento di cui ci stiamo occupando.

Ovviamente – la Nubifero ci perdonerà, tra l’altro ci sta pure simpatica, essendo noi degli sfegatati ammiratori dei post ruspantissimi che rilascia nel social media Facebook -, non ci fa capire un tubo nella premessa, in quella che tecnicamente si chiama “narrativa della sua determina”, in che modo, nel luglio 2017, l’associazione Karma conquistò questa concessione.

Non avendoci caputo un tubo, domandiamo: ci fu una manifestazione di interessi, aperta a chiunque volesse presentare la sua candidatura? Bohhhhh! Si operò con un affidamento diretto, utilizzando qualche diavoleria normativa che lo permetteva? Bohhhhh! Di solito, le determine redatte correttamente contengono, in narrativa, tutti i passaggi del procedimento. Ma proprio tutti. Non a caso, a scriverle è il responsabile dello stesso. E non vogliamo scomodare l’argomento della trasparenza, che a Marcianise da anni è l’illustrissima sconosciuta del 90% della ostensione degli atti di governo. Ci limitiamo, invece, solamente a rilevare questo particolare da un punto di vista tecnico-amministrativo.

Comunque, la Nubifero ci è simpatica, perché è ruspante, perché è naif. E allora, primo bonus per lei. Quindi, ci fidiamo sulla parola e diamo per buona la tesi di un affidamento attribuito nel rispetto delle norme sulla trasparenza degli atti amministrativi, dell’equità, della imparzialità, ma soprattutto, della tensione concreta finalizzata a garantire che un numero più  alto possibile di soggetti possano giocarsi una propria chances.

Il circuito narrativo della Nubifero viene attivato solo a partire dal racconto dei fatti risalenti al marzo del 2018. Otto mesi dopo l’affidamento a Karma, associazione storicamente molto stimata dall’attuale assessore Francesco Tartaglione, la Nubifero racconta che, per effetto di un addendum (ecco perché abbiamo usato questo termine latino già all’inizio del presente articolo) la convenzione stipulata nel 2017 tra il Comune di Marcianise e Karma si vide allungare la propria vita. Piazza Livatino era stata affidata per un anno, cioè dal luglio 2017 al luglio 2018, e grazie all’addendum (altro che addendum), la concessione veniva rinnovata per un tempo triplo, avete letto bene, triplo rispetto a quello su cui fu definita l’aggiudicazione a Karma nell’anno 2017.

Si arriva al 2021 e, scopriamo sempre dalla determina della Nubifero, che non si trattava del triplo, bensì del sestuplo dato che, il famoso addendum, garantiva, chiavi in mano, a Karma, non solo i tre anni di cui sopra, sulla base, come pure appena accennato, di una convenzione stipulata per un solo anno, cioè per un terzo dell’addendum, e poi le offriva anche la comodità di un possibile, ulteriore periodo, ugualmente di tre anni. Insomma, da un affidamento di un anno, sono gemmati, attraverso gli addenda, altri sei anni.

Karma, a un certo punto, ha dato anche l’impressione di essere sazia e alla scadenza del primo triennio, ha chiesto al Comune il rinnovo per un solo anno, fino al 2022. Poi, evidentemente, ci ha ripensato e nelle scorse settimane ha chiesto e ottenuto, sempre per effetto dell’addendum famoso, il rinnovo della titolarità all’utilizzo, anche lucroso, di piazza Livatino, per ulteriori 2 anni, cioè fino al luglio 2024 e, dunque, ad esaurimento di tutto il triennio ulteriore venuto fuori dal “prodigioso” addendum della Nubifero.

Ma una volta, queste cose,  non si chiamavano proroghe? Eh no, è vero che la Nubifero ha dimostrato già in passato di possedere una certa creatività nella attività di potestà amministrativa con una interpretazione delle norme a dir poco abbondante, ma qui ci sembra che siamo andati al di là.

Cosa sia un addendum, nel codice amministrativo, lo potete leggere ckikkando qui. Ci vogliamo comunque mantenere prudenti. Ormai, noi ci sappiamo fare nella navigazione nella rete digitale. Navigando navigando, però, non abbiamo trovato un solo caso di addendum consistente unicamente in una dilazione dei termini di scadenza della convenzione iniziale. In pratica, non abbiamo trovato alcun caso in cui l’addendum copra, inglobi, assorba l’istituto della proroga. Però, anche in questo caso, considerata la simpatia umana che nutriamo per i rutilanti post, evocativi del carattere, della personalità di una Filomena Marturano, pubblicati in Facebook da Franca Nubifero, diamo per buona la pur dubbia, anzi molto dubbia, possibilità di utilizzare l’addendum come mera estensione temporale di un contratto tra un Comune e un’associazione di privati che, grazie a quel contratto, fa soldi, affari, quattrini con l’ulitizzo di un bene pubblico. D’altronde a Marcianise more solito e non dobbiamo ricordare certo ai nostri lettori tutto quello che è capitato nell’area mercato con il prode Mimmo Tartaglione. In piazza Livatino si gioca, ad esempio, anche il calcetto, grazie ad una brillante idea di Karma. Non sappiamo se per giocare al calcetto si debba pagare o meno a Karma. Ma è fuor di dubbio che il calcetto, soprattutto nei mesi estivi, crea movimento, aggrega persone, produce un indotto di antropizzazione che poi, due su dieci, e ci manteniamo prudentissimi, almeno una birra e una coca cola, un gelato li vanno ad acquistare alla bouvette del Karma Caffè.

Attenzione, noi non abbiamo nulla in contrario nei confronti di questa forma di collaborazione, di interazione funzionale tra pubblico e privato. E neppure abbiamo nulla da dire nei confronti di Karma, anche perché non li conosciamo, avendo solo appreso della stima che riscuotono dall’assessore Tartaglione, circostanza che non rappresenta precisamente quella che si definisce una referenza ai nostri occhi.

Il punto è un altro e dobbiamo precisare bene la definizione giuridica: addendum significa modifica della convenzione. Come leggerete nel documento consultabile, sia nel link in alto, sia in calce a questo articolo, un addendum non potrà mai determinare (attenzione massima al concetto) una “modifica sostanziale” della convenzione iniziale. Questo per un motivo che anche un bambino di sei anni può capire. Se io pubblico sull’Albo pretorio l’atto di disponibilità, la manifestazione di interessi di un Comune affinché delle aree della città possano essere adottate, gestite, manutenute e giustamente anche sfruttate economicamente, da un soggetto privato, se poi, ad epilogo della procedura di affidamento, io stilupo un contratto o convenzione che dir si voglia, con un termine preciso di un anno, non posso fare poi un addendum fondato solo ed esclusicamente su una modifica della convenzione che non contiene un tubo, se non una maxi proroga di tre anni, con l’opzione di altri tre anni. L’Autority nazionale anticorruzione lo dice chiaramente: se tu utilizzi l’addendum per operare una verifica sostanziale del contratto-convenzione ciò non è legale, non è regolare, perché significa truccare le carte, perché significa cambiare le regole del gioco a partita iniziata. E questo, tutto sommato, è tipico dell’amministrazione comunale di Marcianise e del format atropologico del sindaco Antonello Velardi, spalleggiatissimo, assecondatissimo su questo terreno, dall’attuale segretaria comunale Maria Carmina Cotugno la quale, sembra pendere dalle labbra del primo cittadino, e di conseguenza sembra aver ridotto al minimo quella funzione di assoluta indipendenza, di netta distinzione che ogni segretario comunale dovrebbe avere nei confronti della potestà politica. La Cotugno sembra, infatti, vivere uno stato simbiotico con Velardi. Condizione che poi produce la conseguenza inquietante e anche un po’ tragicomica di una dipendenza umana e morale evocatica della dichiarazione d’amore pronunciata da Lucio Dalla in “Tu non mi basti mai”, una delle sue canzoni d’amore più belle e poetiche: “Vorrei essere l’acqua della doccia che fai, l’hamburger di sabato sera che mangerai, che mangerai”.

Questo è. Come abbiamo scritto all’inizio, non potendo sperare in uno Stato che prende in giro se stesso ogni giorno, violando la Costituzione che lui stesso ha varato e ha approvato, girando lo sguardo dall’altra parte, di fronte a queste cose, dobbiamo sperare che Rosario Livatino, magistrato integerrimo, possa intercedere, già da beato, nonostante non abbia ancora la patente ufficiale di santo e dunque lo status di intercessore per definizione, con il Padreterno perché ci metta la sua mano.

 

CLIKKA QUI PER LEGGERE COSA E’ UN ADDENDUM

appalti-modifiche-al-contratto-e-varianti-in-corso-d-opera-una-visione-d-insieme

CLIKKA QUI PER LEGGERE LA DETERMINA

determina_n_30