Arrestato uomo del boss Amedeo Mazzara, capozona del CLAN DEI CASALESI
24 Giugno 2018 - 10:39
CESA – (COMUNICATO STAMPA) Nelle prime ore della mattinata odierna, personale dell’Ufficio investigativo di questo Commissariato, ha tratto in arresto il noto pregiudicato Giuseppe DUILIO, in esecuzione del Provvedimento definitivo di carcerazione di 8 anni 11 mesi e 15 giorni di reclusione, emesso in data 20.06.2018 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli, Ufficio Esecuzioni Penali, siccome ritenuto responsabile di Associazione di tipo mafioso (ex. Art. 416 bis, comma 1,3,4, 5 e 8 c.p.).
L’attività di ricerca posta in essere dal personale operante sortiva esito positivo nella mattinata odierna, allorquando il predetto veniva rintracciato e tratto in arresto presso la sua abitazione. Il Duilio, ritenuto un soggetto organico del cartello camorristico dei “CASALESI”, fazione MAZZARA, gravitante nel territorio di Cesa, fu tratto in arresto lo scorso 01.03.2017 per il medesimo reato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, per essere scarcerato il successivo 15 marzo 2017.
In quelle circostanze i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa, in Aversa e Cesa diedero esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Napoli, nei confronti dei pluripregiudicati Amedeo MAZZARA, detto “O SICILIANO”, cl.1948, Giuseppe DUILIO, detto “BICICLETTA”, cl. 1958, entrambi di Cesa, nonché di Tammaro SCARANO, detto “SCARULELLA”, cl. 1986, di Aversa, già sottoposto agli arresti domiciliari.
Le indagini avviate da quella Sezione Operativa del citato Reparto a partire nell’anno 2007 e condotte attraverso attività tecniche e riscontri forniti nel tempo da numerosi collaboratori di giustizia, hanno consentito infatti di giungere alla sentenza di condanna in 1° e 2° grado nei confronti dei membri del sodalizio criminale, acclarando, processualmente, come il “gruppo MAZZARA”, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo Associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà della popolazione, aveva nel tempo acquisito in modo diretto la gestione delle attività economiche nel settore dell’edilizia ed il controllo del territorio cesano, pianificando e perpetrando delitti contro la persona e contro il patrimonio, tra cui omicidi, sequestri di persona, estorsioni e minacce.
Dell’avvenuta cattura veniva data notizia il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica c/o il Tribunale Napoli Nord e al termine degli adempimenti di rito il condannato veniva associato alla Casa Circondariale di S. Maria Capua Vetere a disposizione dell’A.G. procedente.