ORMAI GLI FANNO FARE QUELLO CHE VOGLIONO. CASERTA. E chi è, Renzo Piano? Tra il supermariniano Raffaele Fimmanò e la figlia 167 mila euro di incarichi diretti in un anno e mezzo. E Biondi fa felice uno storico fedelissimo del sindaco

13 Ottobre 2022 - 11:37

L’ex dirigente del comune di San Nicola la Strada è stato scelto, di nuovo, dall’amministrazione comunale del capoluogo, questa volta per i lavori a Palavignola. Poi c’è la storia di Giovanni Arganese, un professionista che di incarichi a Caserta ne ha presi, soprattutto ai tempi del Carlo Marino braccio destro di Nicola Cosentino e assessore comunale di Forza Italia

CASERTA – Se utilizziamo il termine inquietante per segnalare la metodologia di affidamenti degli incarichi diretti del comune di Caserta è perché l’attività viene compiuta sempre tramite la stessa metodologia.

Ovvero, dall’Ufficio Tecnico guidato da Franco Biondi parte una determina, un atto con cui, prendendo coscienza che il ministero delle Infrastrutture, l’Unione Europea, la regione hanno acconsentito ad un finanziamento per un progetto pubblico del capoluogo – perché, vista la condizione disastrata delle casse cittadine, solo in questo modo può essere aperto un cantiere a Caserta -, il dirigente decide quale sia l’architetto a cui affidare il servizio professionale. E

questo avviene costantemente in maniera arbitraria, senza mai rispettare un principio concorrenziale minimo.

La legge covid, si dirà, conosciuta anche come Decreto Semplificazioni, permette incarichi diretti da parte delle amministrazioni pubbliche per un massimo di 150 mila euro per i lavori e 139 mila euro per i servizi di ingegneria e architettura.

Ma è il predicato verbale a fare la differenza: permette. Si tratta di una soglia massima, il limite oltre il quale la commessa sarebbe illegittima e non un obbligo, un comandamento da rispettare.

Continuare a scegliere autonomamente, arbitrariamente, senza scendere a compromessi con i concetti di trasparenza, concorrenza e pari opportunità tra i professionisti è una scelta politica, una modus che è accettato, suggerito e avallato da chi ha è alla guida della città, ovvero il sindaco Carlo Marino.

E proprio legato a Marino è uno degli ingegneri premiati da Biondi in queste ore. Si tratta di Giovanni Arganese, ovvero colui che si occuperà dei servizi progettazione definitiva ed esecutiva, coordinamento della Sicurezza in fase di progettazione e direzione dei lavori di piazza Vetrano. Anche qui, un progetto che è nato solo grazie all’intervento dei famosi “soldi dell’Europa”, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dalla linea di credito dell’Unione Europea.

Arganese, nominato attraverso un affidamento diretto del comune di Caserta, che per i servizi dell’ingegnere spenderà poco più di 38 mila euro, è quantomeno una vecchia conoscenza del sindaco.

L’ingegnere ha spesso lavorato nel comune capoluogo nei primi anni 2000, ovvero quando Marino era assessore ai Lavori Pubblici in quota Forza Italia. Ha progettato la riqualificazione del percorso rurale di Mezzano, è stato a capo dei lavori di risanamento idrogeologico della stessa località, ma anche di Piedimonte di Casolla, Vaccheria, San Leucio e Caserta Vecchia. Ha operato sui cantieri della rete fognaria di Sommana e altro ancora. Tutte commesse ricevute dal comune di Caserta quando Marino era (in realtà lo è anche adesso, ma in una veste diversa) il dominus dell’area dei Lavori Pubblici.

Si penserà, essendo quel periodo, i primi anni 2000, il tempo di Carlo Marino in Forza Italia, vero braccio destro di Nicola Cosentino, che Arganese sia uomo di centrodestra, finito in “disgrazia” dopo il passaggio dell’avvocato di Puccianiello nel centrosinistra e nel Partito Democratico. Non esattamente.

Giovanni Arganese è stato candidato proprio nelle liste del PD nel 2016, a sostegno di Carlo Marino. E allora definirlo un “uomo del sindaco” non sembra un esercizio di scrittura creativa.

Ben più lucroso, poi, l’affidamento diretto di servizio tecnico di revisione al progetto definitivo dell’ampliamento e adeguamento del Palavignola. E anche qui c’è un volto noto, un architetto che a Caserta ha già lavorato, sia lui che sua figlia. Parliamo di Raffaele Fimmanò.

L’ex dirigente del comune di Caserta e nel gruppo di lavoro della campagna elettorale di Carlo Marino alle elezioni comunali del 2016 è stato scelto dal comune di Caserta, che per lui ha messo in bilancio un l’importo complessivo di 71 e 189 euro, comprensivo di oneri previdenziali e IVA.

Come detto, il Fimmanò a Caserta ha già lavorato spesso e volentieri. In un articolo di un anno e mezzo fa, vi raccontavamo della nomina dell’architetto con studio a Caserta come direttore dei lavori degli impianti sportivi di Tuoro. 88 mila euro spesi, a cui vanno aggiunti i 71 mila di oggi e anche gli 8.539 euro che anche Daria Fimmanò, figlia dell’architetto e inserita nella stessa carriera del padre, che solo pochi mesi prima ha ricevuto un altro affidamento per la verifica dei solai e controsoffitti delle scuole di viale Lincoln e via Giaquinto.

Oltre 167 mila euro che da un comune vengono affidati ad una sola famiglia nel giro di 20 mesi.

Aggiungiamo, per chiudere, l’incarico di redazione della pratica SCIA antincendio relativamente all’intervento sui sediolini, l’area disabili e l’installazione di un tabellone luminoso allo stadio Pinto a favore dell’ingegnere di Casagiove Stanislao Carluccio, anche lui già graziato da Biondi già nel luglio 2020, per la direzione dei lavori di riqualificazione dell’area di Parco Primavera a Tuoro. Un cantiere che vide operare, al termina di una gara gestita da Asmel, il Consorzio Conpat, ovvero Ubaldo Caprio, leader degli appalti nel capoluogo, recentemente indagato perché accusato di aver truccato procedure di gara in provincia di Caserta, ma non a Caserta città.

Marino & Biondi in questi anni sono riusciti a sviluppare quel processo clientelare di nomine a personaggi, a professionisti legati politicamente all’avvocato di Puccianiello e ai suoi uomini, incancrenendo sostanzialmente l’economia casertana. La gestione delle commesse pubbliche casertane, nel senso del capoluogo, ma anche in tutta la provincia non è che la situazione sia così diversa, ha avuto come conseguenza evidente la concreta distorsione del mercato dei professionista delle partite iva, ingegneri, architetti e avvocati in provincia di Caserta.

Se un ente capoluogo si segnala per una continua, cronica assegnazione degli incarichi diretti, ovvero soldi, quattrini, professionisti, che, seppur validi, sono sempre legati e marchiati da un timbro di appartenenza al potente di turno, per tutti gli altri, invece, per tutti coloro che lavorano nella nostra provincia, che cercano di portare a casa la proverbiale pagnotta, ma che magari non sono nel inseriti nel paniere dei professionisti di fiducia del potente di turno (che in questo caso sono Marino e Biondi, ma cambiando ente, cambiano i nomi, non le operazioni), le possibilità lavorative si restringono e diventa tutto molto più complesso. E qui avviene la distorsione nel mercato.

QUI SOTTO I TRE INCARICHI