INGIUSTIZIA È FATTA. Causarono la morte della mamma 35enne incinta alla 15esima settimana. Due medici dell’ospedale di CASERTA salvati dalla prescrizione dopo due condanne
8 Novembre 2022 - 12:44
I tempi biblici dei procedimenti hanno inferto un duro colpo ai congiunti di Maria Ammirati, i quali hanno sempre lottato perchè chi sbagliò nell’assistenza della sua fravidanza pagasse il giusto prezzo. Naturalmente, annullati anche i risarcimenti e gli effetti civili della sentenza. Fortunatamente, siccome nel procedimento di diritto civile non c’è un termine di prescrizione, la Cassazione ha potuto rinviare il fascicolo a una sezione del tribunale civile di Appello per un nuovo pronunciamento
CASERTA – Gli uffici della corte di Cassazione hanno reso noto la motivazione della sentenza, emessa alla quarta sezione penale, che ha annullato il verdetto della corte d’Appello di Napoli, relativamente alla vicenda che ha visto morire Maria Ammirati all’ospedale di Sant’Anna e San Sebastiano nel 2012.
Nell’estate di dieci anni fa la 35enne morì per colpa delle complicazioni susseguitesi a un intervento di amniocentesi, che le aveva provocato forti dolori addominali. Ricoverata all’ospedale di Caserta, le venne diagnosticata una colica renale e poi fu dimessa.
Il giorno successivo, la 35enne, ancora in preda ai dolori, si recò all’ospedale di Marcianise, dove venne acclarata la perdita di liquida amniotico, un’infezione e la morte del bambino che aveva in grembo.
Uscita dalla struttura di Marcianise, la sera stessa Maria si recò di nuovo all’ospedale di Caserta dove morì nella notte del 25 giugno.
Negli anni la storia di Maria è stata seguita con attenzione dei giornali anche grazie al lavoro senza sosta della madre della trentacinquenne, che per anni ha tenuto accesa la luce dei riflettori sul caso.
I giudici del secondo grado avevano condannato ad una pena di tre anni il ginecologo Nicola Pagano, colui che nove giorni prima del decesso aveva sottoposto la donna, alla quindicesima settimana di gravidanza, all’intervento di amniocentesi, e il medico dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano Maria Tamburro a un anno e otto mesi.
I due camici bianchi hanno presentato ricorso in Cassazione rispetto alla sentenza di Appello e i giudici della corte suprema hanno annullato gli effetti penali del verdetto, una decisione causata dall’estensione del reato per avvenuta prescrizione.
A seguito, però, delle prove acquisite nel processo penale, i giudici hanno annullato anche gli effetti civili della sentenza, rinviando il carteggio per nuovo giudizio alla corte civile dell’Appello.
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