ESTORSIONI DEL CLAN DEI CASALESI. “Zagaria e Bidognetti avevano una cassa comune”. Le uova di Pasqua della camorra
30 Novembre 2022 - 12:05
È quanto emerge dalle parole del collaboratore di giustizia Giuseppe Basco
CASAL DI PRINCIPE – La famiglia Bidognetti e la famiglia Schiavone avevano una cassa comune nella quale andavano a confluire i soldi delle estorsioni.
Lo ha dichiarato nel dicembre di due anni fa il collaboratore di giustizia Giuseppe Basco.
Il pentito ha raccontato che, quando fu scarcerato nel settembre 2018, venne chiamato da Vincenzo Di Caterino e Romolo Corvino, i quali gli chiesero di partecipare alle estorsioni in nome della famiglia di Cicciotto ‘e Mezzanotte.
Secondo quanto è emerso dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che all’inizio la scorsa settimana ha operato 46 arresti nel clan dei Casalesi, in base alla riorganizzazione, in particolare proprio delle fazioni legate alle famiglie Schiavone e Bidognetti, gli affiliati dei gruppi ricevevano un compenso per le attività che compivano il nome e per conto delle cosche, compresi delle regalie.
Una testimonianza di ciò viene intercettata dagli inquirenti quando Giovanni Della Corte, 53enne di Casal di Principe, noto anche come Cucchione e ritenuto uno dei nuovi capi del clan, ordina a Giuseppe Di Tella, detto “Peppe Mattone“, di acquistare due uova pasquali dal valore di 80 euro da regalare a due affiliati, consegnando i soldi al suo interlocutore e dicendo di tenersi il resto.