LA MORTE DI GENNARO LEONE. I consulenti della difesa “Rischiava di perdere un arto ma non di morire”
1 Dicembre 2022 - 17:07
I due consulenti puntano il dito contro l’operato dei medici dell’ospedale di Caserta
SAN MARCO EVANGELISTA/CASERTA – “Una lesione importante ma con una possibilità di morte prossima allo zero”. E’ quanto confermato da i due consulenti – un chirurgo vascolare ed un medico legale – della difesa nel corso del processo per l’omicidio di Gennaro Leone, il 18enne di San Marco Evangelista ucciso da una coltellata alla coscia nell’agosto dell’anno scorso in via Vico a Caserta.
Nel corso dell’ultima udienza del processo a carico di Gabriel Ippolito, 20 anni di Caivano imputato per il delitto, i due periti hanno confermato quanto già sostenuto, nella scorsa udienza, da un altro consulente della difesa. La lesione ad un’arteria come quella che avrebbe provocato la morte del povero Gennaro non sarebbe stata così grave da provocarne il decesso, anzi, per il medico la possibilità di morte è prossima allo zero.
Per i due consulenti Gennaro Leone andava operato d’urgenza: “così si sarebbe salvato”, ribadendo che, l’operato dei medici al pronto soccorso di Caserta sia stato non idoneo a salvare la vita al giovane. Si torna in aula fra una settimana.