CASERTA. Dalla Reggia alla Mole di Ancona. Che vergogna: il convegno internazionale su Luigi Vanvitelli dirottato dalla direttrice Tiziana Maffei nella sua Regione natia

7 Dicembre 2022 - 11:39

Con tutto il rispetto per il sito “minore” realizzato da Vanvitelli in terra marchigiana, ma come può colei che è direttrice della Reggia di Caserta portare ad Ancona tale convention? La sua mission è quella di valorizzare il nostro monumento, Patrimonio dell’umanità. Eppure lei, totalmente avulsa dal territorio, tracotante e snob, se ne frega di Caserta e dei casertani. Ma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è a conoscenza di questa assurda e scellerata decisione?

CASERTA (rita sparago) Tracotante e snob, assolutamente lontana da Caserta, dai casertani e dal magnifico monumento che, ufficialmente, dirige. Tiziana Maffei è certamente, sulla carta, la direttrice della Reggia di Caserta, eppure non sembra affatto amare il sito vanvitelliano. Certamente non ama Caserta; sicuramente non si fa in quattro per far sì che il monumento possa diventare un tutt’uno con la città. Il tema, a dirla tutta, si perde nella notte dei tempi: in qualsiasi altro luogo l’economia di un territorio gratificato dalla presenza di un tal sito, avrebbe goduto e prosperato. Qui da noi non è mai stato così. E alla Maffei non possiamo addebitare quanto non accaduto nel passato. Ma certamente è colpa sua, è per una sua scelta che il convegno internazionale di studi “Luigi Vanvitelli, il Maestro e la sua eredità” non si terrà nella Reggia di Caserta, bensì nella Mole vanvitelliana di Ancona.

Veniamo, dunque, ai fatti. E’ stata prorogata al 10 gennaio 2023 la scadenza della “call for papers” internazionale (ovvero l’invito, di solito diffuso tramite Internet, che viene rivolto alla comunità scientifica affinché siano inviati contributi scritti in occasione di convegni, seminari di studi, congressi o in vista di una pubblicazione) per indagare ed esaltare la personalità artistica e il genio di Luigi Vanvitelli.

La Reggia di Caserta, nell’agosto scorso, ha pubblicato un invito a studiosi di tutto il mondo per partecipare al convegno internazionale di studi dal titolo “Luigi Vanvitelli, il Maestro e la sua eredità” nell’ambito delle iniziative previste per il 250° anniversario della morte dell’architetto. Considerato il grande successo riscosso,  il notevole interesse suscitato, l’Istituto del MiC ha deciso di prorogare i termini per la presentazione dei lavori.

“Nell’obiettivo di valorizzare l’eredità del Maestro e cogliere l’occasione delle celebrazioni per accrescere la conoscenza delle sue opere creando itinerari sul territorio nazionale – è scritto sul sito della Reggia di Caserta – a seguito dell’accordo siglato dalla Reggia di Caserta con la Regione Marche, il convegno Internazionale di studi si svolgerà nel mese di giugno in un’altra straordinaria sua creazione: la Mole vanvitelliana di Ancona”.

Ora, con tutto il rispetto per la Mole vanvitelliana di Ancona, non vi sembra che questa possa essere considerata un’opera “minore” di Vanvitelli, rispetto al nostro monumento? Ma come? Quando si dice Vanvitelli, si dice Reggia di Caserta, mica Mole di Ancona! La decisione ha dell’incredibile. La scelta di Tiziana Maffei, per quanto legittima, è gravemente lesiva degli interessi culturali ed economici del nostro territorio.

“La Reggia, al principio del corrente anno – scrive Nando Astarita, cultore della storia locale, in un post pubblicato sul gruppo facebook “Reggiando… e dintorni reali” – aveva previsto di organizzare, lanciando una “call for papers”, il convegno internazionale nella naturale sede della Reggia di Caserta. E, fin qui, tutto bene poiché, in fondo, questi eventi celebrativi hanno anche la non trascurabile funzione di promuovere oltre l’immagine degli enti organizzatori anche i relativi territori di riferimento nell’aspettativa d’intuibili ritorni economici. Ma, invece, ecco la novità di un improvvido dirottamento. Infatti, grazie ad un Protocollo d’intesa con la Regione Marche ( n. 2745 del 28 marzo 2022), avviene “lo spostamento della sede del convegno dalla Reggia di Caserta alla Mole vanvitelliana di Ancona!”.

Una scelta davvero sconcertante perché la motivazione addotta “…al fine di valorizzare e promuovere i luoghi del geniale architetto presenti sul territorio nazionale”, non appare davvero fra i compiti ricompresi nella “mission” della direttrice della Reggia di Caserta, anche perché la stessa non può certo arrogarsi il ruolo di unica valorizzatrice dell’opera dell’architetto Luigi Vanvitelli sull’intero territorio nazionale.

La regione Marche, così come ogni altra in cui sono presenti opere di Vanvitelli, se avesse voluto, avrebbe potuto benissimo organizzare cento convegni sull’architetto in piena autonomia. “E’ inconfutabile che la fama a Vanvitelli derivi, essenzialmente, dal suo capolavoro Reggia di Caserta e connesso Acquedotto Carolino che, non a caso – sostiene Astarita – sono le uniche sue opere classificate Patrimonio dell’Umanità, e non certamente dalle tante e sia pur valide altre sue opere considerate appunto “ minori” a prescindere dalla loro “mole”. Ed ancora, se il tema del convegno è l’eredità di Vanvitelli, come dimenticare che i suoi diretti eredi, allievi e collaboratori (suo figlio Carlo, Collecini, Patturelli solo per fare alcuni nomi) hanno non solo completato quanto lasciato incompiuto dal Maestro a Caserta, ma hanno donato alla Campania molte delle opere più belle”.

La scelta di dirottare il convegno ad Ancona, oltre a precludere un’ulteriore occasione di valorizzazione della stessa Reggia, sacrifica brutalmente le legittime aspettative degli operatori economici del nostro territorio, ovviamente interessati all’evento celebrativo nella misura in cui da esso possano loro derivare ritorni reddituali. Ed infatti è proprio per tale rilevante motivazione che spesso, a latere di queste celebrazioni, si prevedono molteplici eventi collaterali di alto livello e quindi grande richiamo.

Insomma, una scelta sbagliata e inopportuna da molteplici punti di vista e che peraltro evidenzia, ancora una volta, l’estraneità, l’indifferenza da parte dell’attuale direttrice della Reggia di Caserta, per il territorio di riferimento del museo. Una scelta gestionale censurabile comunque la si consideri, “per quanto appaia formalmente ineccepibile visto la giaculatoria di leggi, decreti e regolamenti – scrive Astarita – burocraticamente citati a sostegno della stessa”.

Ma talvolta, anche se “le carte stanno a posto”, esistono atti che rivelano comunque una inopportunità etica, una fragorosa caduta di stile che, nel migliore dei casi, potrebbe originarsi da uno spiccato campanilismo (lo sapete che la Maffei è marchigiana e quando terminerà – speriamo quanto prima – il suo incarico da direttrice della Reggia, probabilmente tornerà nella sua piccola regione, magari a dirigere la sua piccola Mole?), cioè proprio ciò che la direttrice così spesso bacchetta allorché si riferisce al rapporto fra Reggia di Caserta e i cittadini del suo territorio.

Ultima considerazione: il neo ministro Gennaro Sangiuliano, è a conoscenza della decisione della Maffei di dirottare il convegno ad Ancona? Intervenga lui che è uomo di questa terra, per ristabilire il giusto. La Maffei fa, purtroppo per noi, la direttrice della Reggia di Caserta, non della Mole di Ancona. E’ tenuta a fare del suo meglio, per modo di dire, per valorizzare il monumento casertano. Altrimenti si dimetta, ci liberi dalla sua presenza e torni nelle Marche. Una volta lì potrà fare migliaia di convegni internazionali su Vanvitelli e nessuno le dirà nulla.