LA CAMORRA E GLI APPALTI DELL’ENEL. L’Antimafia vuole portare a processo l’imprenditore Giuseppe Iannone

4 Gennaio 2023 - 10:37

SAN CIPRIANO DI AVERSA – Secondo le accuse portate avanti dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Graziella Arlomede, l’imprenditore Giuseppe Iannone, 67enne, fin dagli anni Novanta, aveva conseguito la gestione quasi monopolistica degli appalti pubblici nell’agro di Aversa, nel settore egli scavi e di posa in opera di cavi elettrici per conto dell’Enel.

Un potere scaturito, stando a quanto emerso dalle indagini dell Dda e dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, grazie alla forza di intimidazione del clan dei Casalesi, al quale partecipava quale concorrente esterno, mettendo a disposizione le proprie società, ovvero Alba 90 srl, SIEP Costruzioni ed infine Elettrolima.

Per il 67enne, la Dda ha chiesto il rinvio a giudizio, ritenuto responsabile di concorso esterno al gruppo camorristico Schiavone-Zagaria, estorsione, trasferimento fraudolento di valori ed impiego di denaro di provenienza illecita. L’udienza preliminare si terrà ad inizio febbraio dinanzi al giudice Antonio Baldassarre del tribunale di Napoli.

Ricordiamo che Iannone venne arrestato l’11 giugno del 2021 assieme al figlio Mario Iannone, quarantenne, e al genero Mario Pellegrino, il primo finito in carcere, il secondo ai domiciliari.

Per questi ultimi, poi, la Direzione distrettuale antimafia archiviò la loro posizione.