ESCLUSIVA. I CONCORSI-CLOACA. Elezioni a Lusciano e l’assessore super zanniniano Grimaldi prende il posto fisso. E poi è Pignataro-Show: il caso del fu ambientalista De Rosa

18 Gennaio 2023 - 14:28

Stiamo continuando a lavorare al controllo dell’identità dei vincitori. Abbiamo già trovato tre o quattro casi eclatanti tra Caserta, Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni che andremo a trattare nel pomeriggio o al massimo domattina. A introduzione dell’articolo di oggi, una scena cinematografica cult che ci piace utilizzare

CASERTA (g.g.) – Ci siamo tassativamente autovietati di sviluppare premesse superiori alle cinque righe sugli articoli relativi ai concorsi-lunapark quasi metafisici, banditi dalla provincia di Caserta e gestiti in tutto e per tutto, come risulta evidente dai nomi che girano, da Giovanni Zannini in prima battuta, da Giorgio Magliocca in seconda e con qualche incursione del loro fratellone, ossia il teverolese Stefano Graziano.

Siccome siamo arrivati a un punto di degenerazione mai toccato in passato dalla sedicente politica casertana, produrre ulteriori considerazioni rispetto a quelle già esposte è totalmente inutile perché non si trovano le parole adatte.

Perché chi ha una concezione come la nostra, chi è più pazzo o scemo come noi, parenti stretti del mitico Shōichi Yokoi, il vero, ultimo giapponese della giungla

dell’isola di Guam, dove rimase dalla fine della Seconda guerra mondiale sino al 1972, quale combattente dell’impero del Sol Levante, ritiene che un sistema territoriale funziona ed evolve solo se chi lavora nel settore pubblico è meritevole, è preparato e non ha alcuna raccomandazione.

E allora è ovvio che non ci siano parole nel momento in cui lo Stato di diritto non si attiva rispetto a certi fenomeni che, se fossero stati controllati a monte, da quando, un paio di estati fa, CasertaCE suonava il campanello di allarme, ritenendo che solamente un’attenzione investigativa preventiva avrebbe potuto evitare almeno in parte ciò che è successo, non saremmo qui a sciorinare un articolo dietro l’altro, nella difficoltà di non trovare le parole.

Nonostante la promessa, abbiamo violato le cinque righe che ci eravamo imposti di non superare nella premessa. Ma stiamo migliorando e crediamo che dal prossimo articolo in poi ce la faremo.

Si chiama Claudio Grimaldi. E’ il potente numero due di fatto, subito dietro al sindaco inquisito, Nicola Esposito, nell’amministrazione comunale di Lusciano. È uno zanniniano di ferro in un comune che il consigliere regionale controlla totalmente e che alle elezioni 2020 gli ha garantito un profluvio di preferenze.

Claudio Grimaldi ha tanti ammiratori che lo considerano un ottimo amministratore comunale, ma evidentemente, fino ad oggi queste qualità non gli hanno permesso di trovare soddisfazione e funzione in un lavoro stabile.

Zanniano e più o meno disoccupato o precario, dunque.

Due requisiti che, elenco telefonico alla mano, portavano dritti dritti sempre e comunque ad un’assunzione a tempo indeterminato all’amministrazione provinciale di Caserta.

Avrebbe detto Totò, a prescindere, il nome di Grimaldi occupa la casella numero sette della graduatoria degli assunti per i posti di istruttori amministrativo, categoria C, in pratica impiegati, in una classe di concorso alla quale si poteva partecipare anche senza laurea.

A proposito delle parole che non esistono rispetto a certe cose, il concorso in questione era stato bandito in rapporto alla pianta organica del 2020 (forse addirittura 2021, ma non essenziale ricordarlo esattamente). Nel momento in cui un non raccomandato ha letto a suo tempo questo bando, ha deciso di partecipare e di non partecipare anche e forse soprattutto in funzione dei posti disponibili, che erano 3, più uno riservato alle Forze Armate.

Abracadabra, a bandi chiusi, altra delibera e la provincia si accorge che per questa mansione – come per tante altre – sono successe cose nell’arco di 8-10 mesi (leggete bene, 8-10 mesi!) tali da giustificare non un aumento a cinque o sei assunti, ma addirittura a 13, con il posto riservato alle FF.AA. si arriva a 14.

Dunque quasi il quadruplo, il 250% in più di assunti che inizialmente assunti non dovevano essere e che lo diventano bandi e candidature già chiuse.

E allora, quali cazzo di parole si devono trovare rispetto ad un Paese che manifesta se stesso quantomeno in base ad uno straccio di Stato di diritto?

Il problema è che questi fanno ciò che vogliono e anche autorevoli esponenti delle istituzioni abbiano visto assunti in questo ente propri familiari, propri congiunti, ha prestato il fianco a facili e anche gratuiti commenti sui motivi per cui questo sistema goda di una totale, strutturale impunità.

Quindi, Claudio Grimaldi è uno degli idonei ripescati, ma ai nostri occhi è più di una sensazione quella di un meccanismo, già definito, già blindato a monte, in cui tutto era pianificato e disegnato dall’inizio e che il giochino del numero iniziale limitato degli assumibili fosse finalizzato solo a non incrementare il numero di partecipanti a questi concorsi della provincia.

Se invece così fosse, difficilmente si potrebbero disconnettere queste assunzioni dalla prossima scadenza elettorale che vedrà Lusciano tornare al voto per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale, in una città importante, essendo una delle cinque (oltre a Marcianise, Maddaloni, San Felice a Cancello e Orta di Atella) che voteranno con il doppio turno di ballottaggio in quanto con il numero di residenti superiore ai 15 mila abitanti.

Veniamo a Pignataro Maggiore. Si chiama Annibale De Rosa, già dipendente del Tribunale, ed è stato un fiero combattente per la difesa ambientale. È stato, perché da un po’ di tempo si è ammosciato e non di poco. Da presidente dell’associazione Basta Impianti è stato una spina nel fianco del sindaco Giorgio Magliocca nel momento in cui a Pignataro si è incendiato il dibattito relativo all’installazione di impianti dei rifiuti.

Alle ultime elezioni comunale veniva data per scontata la sua candidatura alla carica di consigliere nella lista capitanata dall’avvocato Piergiorgio Mazzuoccolo, competitrice con quella di Magliocca.

All’ultimo momento, nella sorpresa di tanti, che lo consideravano già in campo e con sorpresa anche dello stesso Mazzuoccolo, il presidente di Basta Impianti ha fatto marcia indietro e ha rinunciato alla candidatura.

Solita formula di rito, ma sempre doverosa. Quell’inopinata e sorprendente decisione ha avuto a che fare con quello che è successo oggi, ovvero la sua assunzione da idoneo miracolato (9° in graduatoria) come impiegato amministrativo categoria C?

Fino a prova contraria, trattasi solo di una coincidenza. Sull’affermazione di verosimiglianza di questa ipotesi, siamo pronti a batterci eventualmente fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Un paio di nostri articoli hanno indotto evidentemente Magliocca a non osare fino al punto di assumere il nipote, cioè il figlio della sorella di sua moglie. Il ragazzo, che a molti pignaratesi ha detto di essere in fiducia per questa assunzione, era molto ben posizionato dopo gli scritti. Oggi il suo nome non compare tra i tredici assunti.

In occasione di quegli articoli avemmo modo anche di scherzare un po’ sull’invasività delle ambizioni di un’altra famiglia ugualmente nota a Pignataro: i Femiano, che poi è lo stesso cognome che reca il nipote di Magliocca di cui abbiamo scritto.

Un po’ di Femiano, quindi non solo il ragazzo, partecipavano a questo concorso. Ne scrivemmo e questo probabilmente ha inciso sui suoi esiti. Ma se un Femiano non è stato gratificato da un assunzione come impiegato, categoria C, se questi Femiano sono usciti dalla porta, un altro è rientrato dalla finestra.

Trattasi di Luigi Femiano, arrivato ottavo in un’altra graduatoria, in un altro refugium peccatorum, quello che secondo il bando iniziale avrebbe dovuto portare all’assunzione di 8 istruttori di vigilanza, quindi agenti di polizia provinciale, ma che dopo il meccanismo dello scorrimento, ha visto l’ingresso di 16 candidati vincitori. Una cosa più educata rispetto al caso precedente, “solo” il 100% in più e non il 250% in più.

Non vorremmo sbagliare, ma un Claudio Grimaldi sta anche al numero 16, ultimo ripescato, roba da play out retrocessione. Se sarà lui, il pupillo di Zannini avrà addirittura l’opportunità di scegliere se lavorare in divisa come agente o se fare più comodamente l’impiegato in ufficio. Noi propendiamo per la seconda ipotesi.

È una cosa che controlleremo, anche perché se Grimaldi farà l’agente di sicurezza, allora diventerà idoneo e assunto il 14esimo in classifica degli impiegati, che al momento non sappiamo chi sia, ma con tutti i Femiano che girano, non possiamo mai sapere come andrà a finire. Se Grimaldi deciderà per la vita impiegatizia, verrà premiato il 17esimo degli agenti.

Visto ciò che hanno fatto finora con i questi concorsi, non si può mai sapere.