LA DOMENICA DI DON GALEONE: “Conoscere Dio, conoscere me, tutto qui e solo questo. Il resto viene dopo!”

26 Febbraio 2023 - 15:55

26 febbraio 2023 ✶ I Domenica di Quaresima (A)

  Prima Domenica di Quaresima

La tentazione raggiunge anche il Signore!   È iniziata la Quaresima, abbiamo 40 giorni, tanti, perché convertirsi richiede tempo. Mi piace pensare che il termine Quaresima deriva dal latino “quaerere”, che significa cercare, domandare per sapere, per essere; noi generalmente cerchiamo per possedere, domandiamo per avere: soldi, raccomandazioni, informazioni… Domandare per sapere: “Noverim te, noverim me!” (Agostino). Conoscere Dio, conoscere me, tutto qui e solo questo. Il resto viene dopo!

Ritorna il numero 40: sappiamo tutti che si tratta di un numero simbolico, che indica una sfida, una prova, un esame, che prelude qualcosa di nuovo e di grande. Dopo i 40 giorni del diluvio, Dio stipulò la nuova Alleanza con Noè e la suggellò con l’arcobaleno; dopo i 40 anni nel deserto, Mosè formò il nuovo popolo monoteista, degno di entrare nella Terra promessa; agli abitanti di Ninive furono offerti 40 giorni per la loro conversione al Dio di Giona; il profeta Elia camminò per 40 giorni e 40 notti fino al monte di Dio, l’Oreb; 40 sono anche i giorni di Gesù trascorsi nel deserto prima di iniziare la sua missione pubblica; 40 sono i giorni di Avvento che preparano al Natale, come pure 40 sono i giorni di Quaresima che precedono la Pasqua: insomma, un tempo forte, una scossa esistenziale, un cortocircuito spirituale! Quaresima diventa il tempo della verifica della nostra fedeltà a Dio. Gesù, davanti alle forze del male, ha detto poche parole, precise, decise, tutte tratte dalla Bibbia, come dire che solo la Parola di Dio è capace di vincere il male, e non i sofismi della nostra ragione raziocinante!

Più una civiltà è diabolica, meno crede alle forze del male. Dunque, rassegniamoci: questo racconto di Gesù, tentato nel deserto, sarà accolto male dai razionalisti di oggi, che lo liquideranno come una fantasia simbolico-letteraria. Vedremo un giorno chi aveva ragione! Personalmente credo che il diavolo è una persona molto bella, luminosa: “Lucifero” appunto, un’intelligenza molto astuta, altrimenti non potrebbe ingannare tanti. Diavolo vuol dire “accusatore”; Satana significa “nemico tentatore”; Demonio poi equivale a “nume, genio”, talvolta benefico. E siccome, bugiardo com’è, si trasforma in angelo di luce, gli si addice benissimo anche il nome di Lucifero. Gesù lo chiama “principe di questo mondo e padre della menzogna”; Pietro presenta Satana infaticabile “come un leone ruggente in cerca di chi divorare”; Paolo ne addita la tirannica potenza chiamandolo “il falso dio di questo mondo”.

Quest’episodio del Vangelo è servito a molti per giustificare la secessione della élite cristiana, che ha disertato la politica e il sociale, per rifugiarsi nelle solitudini della Tebaide. Anche E. Gibbon vide in questa “fuga mundi” una delle cause che condussero l’impero romano alla rovina. Nel IV secolo nacque e si sviluppò un eremitismo che le religioni pagane avevano sempre conosciuto, ma che Gesù non aveva mai raccomandato: “Non chiedo che tu li tolga dal mondo” (Gv 17,15). Il pagano cerca Dio. Il cristiano è cercato da Dio. Il pagano esalta la priorità di Dio, la sua trascendenza, i suoi diritti. Il cristiano ha imparato che Dio è dolce ed umile di cuore, che si è fatto l’ultimo e il servitore di tutti, il confidente, il fratello, che è presente solo là dove due o tre si riuniscono nel suo nome. Per salvare il mondo, Gesù ha inventato la Chiesa, la comunità in comunione, e “extra Ecclesiam nulla salus”. Salvarsi da soli? Impossibile! BUONA VITA!