AVERSA. Ormai le istituzioni comunali sono una pacchia: riunione notturna per “apparare” gli zanniniani Innocenti, Diana & co. Che pasticcio su notifiche e tempi del consiglio fatto convocare ad horas dal sindaco

18 Marzo 2023 - 20:34

Altre 24 ore che, se fossero state dedicate al festival della gag comica, avrebbero rappresentato un momento di sano relax. Ma qui, tra un sindaco che non riesce ad immaginare un domani senza quella fascia, un Marco Villano che è il vero comandante in capo della città, anche grazie ai rapporti strettissimi con i vari palazzinari Della Gatta, Cecere e gli adepti della politica del consigliere regionale Giovanni Zannini, non a caso definito “il numero uno” dal suo assessore Giovanni Innocenti, si è toccato un livello di degenerazione senza precedenti nella storia della città normanna.

AVERSA (g.g.) Che facciamo, sprechiamo energie a rinnovare la cerimonia del funerale di ogni residua frazione di dignità politica dell’ultima oncia di dignità istituzionale? Ma no, basta premesse. Nel secchio, attrezzato per la velleitaria toletta del quadrupede, non c’è più traccia né dell’acqua, né del sapone.
Ieri sera, venerdì, la maggioranza del ribaltone, che tiene in vita il sindaco Alfonso Golia, che rimane ormai attaccato con le unghie e con i denti alla poltrona, e la sua amministrazione, mancavano Olga Diana e Francesco Forleo, entrambi zanniniani, ma anche Pasquale Fiorenzano, legatissimo, invece, a meno che non ci siamo persi qualcosa ultimamente, a Stefano Graziano e a Marco Villano. In poche parole, la maggioranza non aveva i numeri per garantirsi l’approvazione del fondamentale riequilibrio di bilancio, senza il quale l’approdo al disastro della dichiarazione di dissesto sarebbe inevitabile. La minoranza ha invocato il numero legale, pur potendo contare su 12 suoi componenti, presenti in aula. Ma d’altronde, trattandosi di prima convocazione, sarebbe accaduto, nel caso in cui la minoranza non l’avesse fatto, che al momento topico dell’approvazione del bilancio riequilibrato, sarebbero stati i consiglieri comunali della maggioranza-fantasma a far mancare il numero legale per non andare sotto, qualora i tre assenti non fossero rientrati.

E qui è iniziata un’altra serata e un’altra nottata in cui è andata in scena una sorta di festival della macchietta. Il sindaco Alfonso Golia ha immediatamente preteso che il presidente del consiglio comunale convocasse una nuova seduta per oggi pomeriggio (sabato) alle 16, dando mandato al messo comunale di rintracciare i consiglieri per la notifica. Ma essendo sabato, molti di loro non erano più raggiungibili. Per cui, queste notifiche non sono state perfezionate. Il discorso sarebbe ancora più articolato, ma, ripetiamo, questa scena del messo comunale che cerca di stanare i consiglieri per formalizzare la notifica della convocazione, è stata più divertente di una riedizione dell’antico Oggi le comiche. Una scena indegna di ulteriori commenti, perché sarà stata anche divertente, ma purtroppo non connotava un esercizio da goliardi, ma era connessa alla vita di una istituzione che sulla carta dovrebbe rappresentare tutti i cittadini di Aversa, la loro storia e la loro identità. Comunque, oggi, la seduta del consiglio comunale c’è stata e i tre assenti di ieri sono ricomparsi, per incanto, dopo che stanotte, il giornalista-politico Nicola De Chiara, già vice sindaco ai tempi di Domenico Ciaramella, ha offerto la sua mediazione in una riunione svoltasi a casa sua.

Gli zanniniani scalpitano da tempo e lamentano uno sbilanciamento del potere reale a favore di Stefano Graziano e Marco Villano i quali, controllano la carica di vice sindaco, i Lavori Pubblici, l’Urbanistica, il Bilancio e le Finanze, in questo caso attraverso l’assessora Francesca Sagliocco, altra simpatizzante di Graziano. E ancora, la presidenza del congsilio comunale, dove siede da qualche tempo Marco Girone. Giusto per citare le poltrone e le deleghe più importanti, visto che che ne sono anche diverse altre.

La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata rappresentata dall’invasione di campo dell’onnipotente Marco Villano, in pratica già da tempo il vero sindaco di Aversa, nel perimetro di azione dello zanniniano Giovanni Innocenti, il quale vuole gestire in maniera esclusiva e senza disturbi, tutta la dinamica delle mobilità del personale interno al Comune.

Chi era presente a questa riunione notturna, racconta di un Alfonso Golia e di un Marco Villano molto accondiscendenti, quasi dimessi. Fatto sta che, con Olga Diana pronta a sua volta (a questo dedicheremo poi un aritcolo a parte) a saltare sulla poltrona di vice presidente della Provincia, lasciata libera dall’arrestato Pasquale Crisci, il dissidio tra il gruppo di Graziano e quello di Zannini è stato superato, con la conseguenza che oggi erano di nuovo in 13 i consiglieri di maggioranza.

Ma una seduta del consiglio comunale, riconvocata ex novo, dopo la sua revoca legata all’assenza del numero legale, può avere una caratterizzazione di format straordinario, nel momento in cui la norma obbliga il presidente dell’Assise a fissare la data ad almeno 5 giorni dalla convocazione, avendo, ogni consigliere comunale, il diritto di prendere visione, di studiare e di valutare i documenti di Bilancio? E nulla c’azzecca il fatto che questi 5 giorni erano già reegolarmente trascorsi tra il momento della convocazione del precedente consiglio comunale e la giornata di ieri, quella in cui la seduta è saltata a causa del numero legale. Trattandosi, infatti, di una convocazione ex novo e avendo la possibilità, il sindaco e la sua amministrazione, anche di modificare i documenti del riequilibrio, perché magari questo può servire a serrare le fila della propria maggiornanza, diventa assulutamente cogente, secondo noi, il rispetto del termine ordinario dei 5 giorni, che però avrebbe portato fuori tempo massimo l’approvazione del riequilibrio, la cui data ultimativa era quella di domani, domenica 19 marzo.

Cosa succederà ora tra la questione delle notifiche e quella dei termini non rispettati per l’analisi documentale del riequilibrio da parte dei consiglieri comunali, non si sa. Ed è meglio essere prudenti perché qui da noi ne abbiamo viste di tutti i colori e tante volte ciò che sembrava ovvio, lampante, è diventato meno ovvio e poi non ovvio, per la Prefettura di Caserta e per la sua inesausta volontà di conservare, sempre, comunque e ogni costo lo status quo del potere politico e amministrativo costituiti, anche accettando e rendendo concreta l’idea di forzare le procedure. Non è improbabile, comunque, che la minoranza vada a consultarsi, già in queste ore, con un avvocato amministrativista allo scopo di verificare l’esistenza delle condizioni per un eventuale ricorso alla giurisdizione amministrativa, a cui verrebbe chiesto l’annullamento almeno della delibera di approvazione del riequilibrio di bilancio.