L’ARRESTO del noto commercialista, titolare dell’agriturismo utilizzato dal suo amico Giovanni Zannini durante le ore di Gigi Marzullo

23 Marzo 2023 - 13:51

In passato, descrivendo lo stacanovismo del politico mondragonese, abbiamo fatto cenno a questi convegni che si svolgevano nell’agriturismo di via Santa Maria dell’Incaldana e di proprietà di Enrico Maria Giuffrida, finito in cella perché coinvolto in una delle truffe legate ai bonus edilizi, ecobonus e bonus facciate, più grandi di sempre

MONDRAGONE (g.g.) – L’attività frenetica di Giovanni Zannini, consigliere regionale del governatore Vincenzo De Luca, annoverano anche tantissime cene e altrettanti dopocena in cui il politico mondragonese continua a lavorare per accrescere il proprio consenso elettorale che, soprattutto grazie alla disponibilità della famiglia De Luca e alle tante collocazioni clientelari (vedi posti all’Asl e all’Amministrazione provinciale, vedi sistemazione quasi completa della famiglia aversana Sagliocco-Spezzaferri), gli ha consentito di superare e consegnare alla cifra elettorale del candidato governatore poi risultato vincitore oltre 21 mila preferenze personali alle elezioni regionali 2020.

Ogni brandello di tempo viene dedicato alla causa. Per un periodo il consigliere regionale è stato molto attivo e presente nella zona dell’agro Caleno, nel quale ha sviluppato molta parte del suo potere, costruendo patti granitici con personaggi come Vitaliano Ferrara, ex vice sindaco del comune di Sparanise e recentemente colpito da interdittiva antimafia, subito dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche della giunta e del consiglio comunale,

i più vicini fra quelli della provincia di Caserta alla necessità dello Zannini.

Oppure con Giorgio Magliocca, sindaco della confinante Pignataro Maggiore, ma anche dirigente sempre al comune di Sparanise, grazie ad un concorso a dir poco discutibile, la cui commissione è stata presieduta da Antonia Elia, per gli amici Antonella, ex segretaria comunale di Mondragone, attualmente coordinatrice della segreteria politica di Zannini alla regione, manco a dirlo, anch’essa domiciliata in quest’area della provincia, a Vitulazio, assieme al suo compagno Carlo Salomone, sfiorato dall’indagine della Dda sul monopolio della cartellonistica pubblicitaria esercitato dal clan dei Casalesi, in un processo penale in atto al tribunale di Aversa, dove è imputata la madre, titolare di un’impresa sostanzialmente controllata dal figlio.

C’ERA UNA VOLTA IL RUSSO CENTER…

L’ormai mitico Russo Center per anni è stato il luogo di tanti pranzi, tante riunioni, tante cene. Ma ormai dalle parti di questo noto bar ristorante che si affaccia lungo la Statale Appia tira una brutta aria, dopo l’indagine della Dda per i servizi sociali controllati anch’essi dal clan dei Casalesi e che ha coinvolto, come indagato, l’ex sindaco di Sparanise, Salvatore Martiello, rappresentante più esposto, anche se non principale ingranaggio del grumo di potere reale imperniato sul già citato Ferrara e sulle relazioni tra questi e gli interessi della famiglia Vitale, considerata dalla Dda storicamente vicina al clan dei Papa, loro compaesani in quel di Villa di Briano, già implicata in inchieste di camorra e primo motivo del provvedimento di scioglimento dell’amministrazione e del consiglio comunale di Sparanise, ma anche dell’interdittiva antimafia che ha colpito (CLICCA E LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO) la V.F., società la cui proprietà è divisa tra Ferrara e i Vitale.

Le persone che abitano nel comune dell’agro Caleno hanno pensato ad un certo punto che Zannini avesse cambiato residenza e si fosse trasferito da quelle parti. Russo Center, ma anche passeggiate serali cor’ a core con Magliocca, sindaco, dipendente categoria D del comune di Sparanise con zero giorni di lavoro effettuati, ma soprattutto presidente della provincia di Caserta. Con Ferrara, invece, gli incontri sono avvenuti da Russo Center o in un paio di bar di Sparanise, quando quella zona era ancora praticabile.

Dopo la bufera giudiziaria, il consigliere regionale è stato avvistato, anche insieme al presidente della provincia, in luoghi più riservati, ma comunque non lontani da Russo Center. Precisamente nei pressi di un distributore di carburante e davanti ad un negozio gestito da cinesi.

Nel processo di allontanamento da quello che è stato il suo vero e proprio quartier generale, pare che il consigliere regionale e i suoi amici prediligano il primo tenue e fresco venticello primaverile, in una Baia Domizia ancora vuota, all’interno dell’Hotel Sinuessa, uno degli alberghi più noti della località balneare casertana.

GIOVANNI ZANNINI, ENRICO MARIA GIUFFRIDA E LA “QUARTA SERATA”

Come capita per i palinsesti televisivi, quelli modificati dalle variate abitudini del tempo, quella che una volta era la prima serata si è spostata ad un orario collocato subito dopo le 21.30. Poi c’è la seconda serata, poi la terza serata in cui, ad esempio, Rai Uno ultimamente manda le repliche del programma mattutino di Fiorello, mentre Gigi Marzullo è stato per anni il re della quarta serata, della notte fonda.

Beh, paragonare Giovanni Zannini a Gigi Marzullo non è proprio un’operazione credibilissima. Il nostro, infatti, è una persona frizzante, gaudente e anche godereccia. Non ci risulta che abbia mai espresso se stesso attraverso lo strumento dialettico degli aforismi. In quarta serata, però, lavora ancora come Gigi Marzullo.

Zannini lo fa in maniera diversa. Non più nella zona calena, ma tornando nella natìa Mondragone, dove c’è sempre qualcuno che si può ancora incontrare, con cui discutere ancora di politica.

Rispetto a quest’attitudine, rispetto a queste abitudini, Zannini ha costruito nel tempo – ma i due si conoscevano probabilmente sin da prima dell’inizio della carriere politica dell’avvocato mondragonese – un rapporto molto stretto con il commercialista Enrico Maria Giuffrida.

Per cui, stamattina il consigliere regionale avrà appreso con sconcerto la notizia dell’arresto del suo amico, coinvolto in una presunta truffa sui bonus edilizi da record, con 3 miliardi di crediti fasulli (CLICCA E LEGGI).

Siccome noi ben conosciamo l’integrità morale di Zannini, possiamo affermare che dev’esserci rimasto molto male, forse, addirittura, si è indignato con il proprio amico che riteneva integerrimo. Villa Giuffrida, infatti, in via Santa Maria dell’Incaldana in quel di Mondragone, per molto tempo ha rappresentato l’espressione del palinsesto di quarta serata del consigliere regionale.

L’agriturismo del commercialista arrestato ieri, e al quale non è mancata certo l’autostima, nel momento in cui ha denominato questo locale utilizzando il proprio cognome, è stata la location privilegiata delle ultime riunioni di giornata, anzi, delle prime di quello che potremmo definire, citando in maniera quasi letterale Marzullo, “[…] un giorno, vista l’ora, che è appena finito e un nuovo giorno che è appena iniziato“.

Questi convegni si sono svolti nella tranquillità di un luogo ameno e nel momento in cui il locale chiudeva i suoi battenti subito dopo la mezzanotte.

Lì, l’autentico moto perpetuo della politica casertana, ha cercato in ogni modo di unire l’utile al dilettevole, provando anche a ritagliarsi qualche spazio di relax, di un relax concepito alla maniera di Zannini, che è pure sempre una persona in carne ed ossa, un individuo con le proprie idee, con le proprie attitudini, con il proprio concetto di rilassarsi, così come tutte le altre persone e tutti gli altri individui hanno il proprio.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’amicizia e la disponibilità sempre dimostrata dal commercialista napoletano trapiantato a Mondragone, il cui feeling con Zannini è nato anche da un comune sentire rispetto alla relazione tra lavoro e relax, lavoro e tempo libero.

Insomma, l’arresto di ieri mattina è stato un fulmine a ciel sereno per il consigliere regionale.

Un po’ meno fulmine per chi, da semplice conoscente e da semplice conoscitore del territorio, ha incrociato le opere e la vita di Enrico Maria Giuffrida, titolare di Villa Giuffrida, ben referenziato anche nel noto portale di prenotazione online Booking.