LOTTIZZAZIONE SCHIAVONE. Un vero sperpetuo. Ad indagine ancora aperta, Lusini, Morra, De Floris e co. stanno vendendo case e incassando milioni à gogo

17 Luglio 2023 - 19:20

D’altronde, nessun titolo di sequestro cautelare, di congelamento di quell’area, su cui questo giornale ha scritto decine e decine di articoli spiegando con novizia di particolari le illegalità commesse, è stato emesso fino ad oggi

TEVEROLA (g.g.) – Ci spaventiamo solo a valutare l’idea di andare a riesumare una delle nostre lunghe, dettagliate circostanziate faticosissime inchieste giornalistiche colme di dati e documentazioni a riscontro su quella che è stata una delle porcherie più gravi che questo giornale – che pure ne ha raccontate tante – ha affrontato nei suoi anni.

Per cui vi risparmieremo altre ricostruzioni tecnicamente complesse, invitandovi ad andare in Google e scrivere “Lottizzazione Schiavone Casertace” e li troverete decine e decine di articoli che spiegano, ripetiamo, dettagliatamente, a partire dal tempo del famoso scomputo degli oneri (una vera e propria truffa) fino ad oggi, relativamente alla vicenda dei terreni in cui si addensano ancora oggi solidissimi e lucrosissimi interessi dell’ex sindaco, nonché datato imprenditore del mattone, Biagio Lusini, un apparente intoccabile, nonostante i racconti ampi e dettagliati che collaboratori di giustizia ritenuti genuini dalla Dda sugli affari che avrebbero compiuto con il clan dei Casalesi anche grazie a una disponibilità e una dialettica, diciamo così, sempre aperta, con il citato Lusini e della sua filiera.

Teverola è stato un affare continuo che ha mosso milioni e milioni di euro e che ha visto furoreggiare una vero e proprio irresistibile duo formata dal summenzionato Lusini e Gennaro Pitocchi, ingegnere con parentele acquisite in famiglie di grandi boss e con un figlio che, a sua volta (ovviamente per mera coincidenza, per carità), ha sposato una nipote proprio di Antonio Iovine O’Ninno.

All’inizio di quest’anno noi e altri giornali abbiamo dato notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, dedotta dalla notifica della proroga delle indagini, di diversi soggetti, per i fatti riguardanti la Lottizzazione Schiavone.

Indagati Lusini, l’ex sindaco Tommaso Barbato, da poco detronizzato e caduto dopo che Biagio Lusini, in coincidenza forse della prima proroga delle indagini che gli ha consentito di sapere quale fosse l’accusa mossa a suo carico, si è dimesso dalla carica di consigliere comunale.

Gli altri indagati sono gli anche loro ex inquilini dell’aula consiliare di Teverola, nel dettaglio Pasquale De Floris e Pasquale Buonpane, l’imprenditore Angelo Morra, anche lui operante nel settore del mattone e anch’egli fedelissimo di Biagio Lusini, l’ex dirigente dell’Urbanistica e già assessore a Trentola Ducenta, Davide Vargas, legato a triplo filo a Gennaro Pitocchi, Carlo Verde, imprenditore di Parete, la cui società è stata anche colpita interdittiva antimafia, e Emilio Chianese, ugualmente di Trentola Ducenta, suocero del sindaco di Aversa, Alfonso Golia, a capo della società Agribio e già coinvolto in un’altra indagine, stavolta della Dda di Napoli e relativa al parco mezzi dell’ex Consorzio Rifiuti CE2, di cui abbiamo scritto lo scorso anno.

La Procura della repubblica di Aversa-Napoli Nord, titolare dell’inchiesta sulla lottizzazione Schiavone, sta ancora lavorando al caso e gli inquirenti non hanno ritenuto che ci fosse la necessità di richiedere al Giudice per le indagini preliminari l’emissione di titoli cautelari.

Per carità, noi non auspichiamo minimamente che vengano fatti arresti o venga limitata in altro modo la libertà personale degli indagati. Ripetiamo, questo non è un nostro auspicio.

Ma assistere a ciò che sta avvenendo in questi giorni, ovvero la vendita di appartamenti, di case a nostro avviso sono state costruite illegalmente, beh, questo è veramente inaccettabile.

E lo scriviamo senza augurarci proprio un bel niente, perché non svolgiamo la professione di magistrati, ma siamo giornalisti.

Giornalisti che studiano e anche molto.

Basta pensare che se non fossimo intervenuti noi un paio di mesi fa (CLICCA E LEGGI LA STORIA), il solito commissario prefettizio, questo qui Francesco Montemarano, che sembra passato lì per caso, come del resto alcuni dei suoi predecessori avvicendatisi alla guida dei turbolentissimi comuni dell’agro Aversano, avrebbe consentito al dirigente di firmare altri tre permessi a costruire nella lottizzazione Schiavone, che sta dunque producendo, ad inchiesta aperta, milioni di euro di utili agli indagati…vabbeh, fermiamoci qui, perché questo è veramente uno sperpetuo.