SODOMA, GOMORRA E BABILONIA. Giorgio Magliocca “si porta” in una commissione per un due nuovi postifissi nel suo comune l’ingegnere firmatutto e due neo assunti nel concorsone della Provincia

25 Luglio 2023 - 13:30

Non ci credete? Leggete la determina del 20 luglio resa nota dal comune di Pignataro Maggiore. Non ci sono realmente più parole. Hanno ridotto le istituzioni a rango di tinello (per non dire altro) di casa propria

PIGNATARO MAGGIORE (g.g.) – Se il sistema delle istituzioni consente a qualche sua componente molto eccentrica (diciamo così, per usare un eufemismo) di continuare a fare il bello e il cattivo tempo senza che gli succeda nulla e avvalorando l’idea che basta frequentare certi uffici, magari quelli in cui si esercita o si dovrebbe esercitare l’azione penale, per utilizzare una sorta di pass che ti permette di stare sempre a mezzo metro dal limite, dal confine discriminante da ciò che la legge, proprio punta punta, consente e quello che la legge non consente, poi capita che chi gode di questa sorta di zona franca ritiene di potersi permettere di tutto e di più.

Anzi, ritiene di potersi permettere di fregarsi di ogni minima creanza etica, trasformando le istituzioni in una sorta di zerbino o nel tinello della propria abitazione.

E se ci fermiamo al tinello e non andiamo in un altro locale casalingo è solo per decenza di ciò che resta come simulacro delle istituzioni casertane.

Sentite quest’altra storia: i nostri lettori hanno familiarizzato con il nome del dirigente del settore dei Lavori Pubblici dell’Amministrazione provinciale di Caserta, ovvero Gerardo Palmieri.

Un nome da noi citato decine e decine di volte in quanto firmatario di scapicollate determine che, a seguito di procedure di gara a dir poco discutibili, o di procedure tome tome, cacchie cacchie, consistenti in affidamenti diretti, nell’ultimo anno e mezzo ha distribuito milioni e milioni di euro ad imprese di costruzioni ed opere pubbliche, soprattutto stradali, per il 95% localizzate tra Casapesenna, Casal di Principe, San Cipriano e qualcuna anche a Villa di Briano e San Marcellino.

Il secondo nome familiare ai nostri lettori è quello dell’architetta di Santa Maria Capua Vetere, Ilaria Bova. E in questo caso la familiarità è scaturita dall’empatia enorme tra questa professionista e la Provincia.

Prima fu dato un incarico diretto dal valore di 25 mila euro, pochissimo tempo dopo è stata assunta a tempo indeterminato nell’Ufficio Tecnico, classificandosi all’ottavo posto in uno dei famigerati concorsi – un vero e proprio carnaio, un vero e proprio refugium peccatorum di becere raccomandazioni – banditi dall’amministrazione provinciale. C’erano otto posti per quella classe di concorso e la Bova entrò come ottava (CLICCA E LEGGI LA GRADUATORIA), evitando anche uno degli incredibili ripescaggi, avvenuti con le discutibilissime pesche miracolose degli idonei non assunti per effetto di una revisione del Piano occupazionale da cui era sortita una pianta organica varata non 30 anni prima, ma quello precedente, cioè come base dei concorsi che, a nostro avviso truffaldinamente, tenevano incorporate le sicurezze di un’estensione degli assunti, conosciute solo da pochi eletti e non da tutte le persone, in modo tale da evitare che agli stessi concorsi si presentassero troppi concorrenti.

Ma non finisce qui. Perché il posto da incaricata esterna, interpretato da Ilaria Bova fino all’assunzione, fu praticamente preso anche dalla sorella Flavia Bova, geologa che, con Ilaria già percettrice di busta paga, si armò di fattura. Una cosina da mille e 700 euro, una quantità di denaro tutt’altro che cospicua, la quale, però, non era il significato maggiore dell’operazione, essendo questa legata alla catena alla percezione di incarico esterno di Ilaria Bova, il passaggio di quest’ultima allo status di dipendente e la posizione di “fatturatore” per la Provincia di Flavia Bova.

Fin qui le puntate precedenti che sono fondamentali per comprendere bene la notizia di oggi: Giorgio Magliocca, svestiti i panni di presidente della Provincia, ha indossato quelli di sindaco di Pignataro Maggiore. E in questo ruolo ha bandito un concorso per l’assunzione di due istruttori tecnici, categoria C.

Dalla determina 427 che pubblichiamo in calce, apprendiamo che la commissione giudicatrice è stata costituita da Gerardo Palmieri nella funzione di presidente e dalla citata Ilaria Bova.

Vabbé, però almeno il terzo componente non l’ha attinto dalla Provincia, l’altro ente che governo! Seh, seh.

Il terzo si chiama Cornelio Socci, ha un bel nome di battesimo che evoca una delle grandi famiglie del patriziato romano, ma è anche il settimo classificato dello stesso concorso con cui è stata assunta alla Provincia Ilaria Bova. Cornelio, per gli amici Elio Socci, ha lavorato come architetto responsabile dell’area tecnica nei comuni di Santa Maria la Fossa e Vitulazio, dove attualmente risiede.

Ordunque, il presidente della Provincia si è portato a Pignataro il presidente che gli firma di tutto e di più, che ha assegnato centinaia tra gare e affidamenti diretti alle ditte di Casale, San Cipriano eccetera, e anche due neo assunti in uno dei concorsi che, non solo a nostro avviso, ma ad avviso di tantissimi altri, sono stati gestiti con rigorosi, militareschi metodi clientelari e con uno scouting blindato dallo stesso Giorgio Magliocca e dal suo sodale Giovanni Zannini.

Altrove scoppierebbe uno scandalo, qui leggerete solamente questo articolo e nulla capiterà, come al solito, consentendo a questa oligarchia dell’impunità di continuare a fare delle pubbliche istituzioni cosa loro.

Un vero esproprio al contrario perché in questo caso il pubblico diventa privato, anzi privatissimo.

clicca qui per leggere la determina 427