MARCIANISE. AH ANNAMO BBENE: la neo amministrazione si consegna alla centrale gare più chiaccherata della Campania (leggete cosa combinano). Si inizia a Ferragosto con un appalto da 2 MILIONI E MEZZO DI EURO

24 Agosto 2023 - 13:52

Male, molto male. A chi si è perso le due puntate precedenti, ri-raccontiamo cosa è successo con il figlio di Pitocchi a San Marcellino, ma anche a Sant’Arpino e Gricignano. Invitano venti ditte e se ne presenta una sola, ribassi ridicoli del 2%-3% che aprono a inquietanti sospetti. La figura del dominus Angelo Gambardella

MARCIANISE (g.g.) – Non sappiamo se la decisione, sorprendente e inopinata, del comune di Marcianise di utilizzare la chiacchieratissima Centrale di committenza dell’Area Nolana sia scaturita da una decisione politica assunta dall’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Farro o se, come è più probabile, la volontà di Farro si sia saldata a quella di Pasquale Salzillo, vicesindaco, assessore all’Ambiente ma super esperto di lavori pubblici ed edilizia privata, magari a sua volta coadiuvato dal suo super amico e “socio latente”, l’ingegnere Angelo Piccolo, di fatto riferimento principale dell’Ufficio Tecnico comunale e autore della vergognosa melina sulla mansarda della casa di Velardi, e magari, ancora, con il consenso di colui che è il dirigente apicale dell’Utc, Michele Punzo.

Ci siamo accorti di questa adesione incrociando una gara da oltre

due milioni e mezzo di euro per i lavori di ristrutturazione edilizia, miglioramento sismico e antincendio del plesso D’Annunzio, pubblicata il 14 agosto, ovvero una data in cui vengono inseriti i documenti quando non si vuole farli leggere a nessuno, con scadenza dell’offerta datata 30 agosto, chiudendo quindi la storia tutta entro la fine del mese delle vacanze per antonomasia.

Siccome Marcianise è il comune di gran lunga più importante della provincia di Caserta – gli altri di cui abbiamo notizia sono Orta di Atella, Succivo, San Marcellino, Gricignano d’Aversa – dobbiamo spiegare al neosindaco Antonio Trombetta chi sono e che fanno quelli della Cuc Nolana che, già di per sé, non si capisce per quale motivo i comuni della provincia di Caserta debbano andarsi a sbattere in una propaggine della provincia di Napoli per realizzare le proprie gare d’appalto.

Il dominus si chiam Angelo Gambardella, è nato a San Paolo Bel Sito, ma c’è chi dice che abbia saldi riferimenti nell’area Nolana, tra Orta, Succivo e Sant’Arpino. Ora, se volete più info sul Gambardella, CLICCATE QUI.

Per il momento, però, il problema non è costituito dal Gambardella, tanto i risultati delle gare gestite da questa centrale di committenza e da noi raccontati durante questa estate. Iniziammo con una doppietta da San Marcellino, ovvero due gare da 750 mila euro e un milione di euro affidate con dei ribassi ridicoli del 2% e del 5%.

Poi venne la volta di Gricignano: lavori da un milione di euro con dieci ditte invitate. Questa volta il ribasso vincente resta almeno in un contesto di decenza, ma va all’unica impresa che si è presentata alla gara.

Per chiudere la citazione dei casi più eclatanti, poi, come dimenticarsi quando nella gara milionaria per la presentazione di un edificio a San Marcellino da utilizzare come scuola e palazzetto dello sport, non solo il Consorzio Krea, l’operatore economico vincitore, si portò a casa la commessa con un ribasso del 2% rispetto ad un appalto da un milione e mezzo di euro, ma tra i “miracoltati” da questa commessa uscità il nome di Federico Pitocchi, ovvero il figlio dell’ex dirigente comunale, personaggio conosciutissimo e controversissimo con studio tecnico, ora che è in pensione, proprio a San Marcellino. La notizia che sicuramente è stata capace di creare più scalpore, viste le generalità dei protagonisti coinvolti (CLICCA QUI PER LEGGERE QUESTA STORIA).

Per queste “puntate precedenti” possiamo definire inopinata la scelta del comune di Marcianise. Se la Cuc Nolana non ci convince affatto per la questione dell’incredibile bassa percentuale di imprese partecipanti rispetto a quelle invitate nelle gare dei comuni casertani, un ragionamento a parte va fatto per i ribassi.

Infatti, se si pensa che una società che vince una gara di appalto con un ribasso normale, decente, vicino al 20%, riesce comunque a mettersi in tasca un guadagno, un ricavo importante, aggiudicarsi commesse con percentuali di ribasso da conto sulle dita del 2, 3 o 4% permette agli imprenditori che queste gare se le portano a casa di poter mettere da parte un tesoretto, somme da utilizzare in maniera varia, diciamo così.

Una scelta che raggiunge i livelli dell’inquietante guardando a quel 14 agosto, giorno scelto per iniziare una procedure di gara tra le più importanti a livello di spesa pubblica negli ultimi anni della città.