IL NOME E LA FOTO. AVERSA. “Ti sparo, ti uccido”, minorenni rapinati nel cuore della movida: ARRESTATO 38enne

22 Settembre 2023 - 11:03

A termine di ogni colpo nascondeva l’auto nelle stradine adiacenti, prive di copertura di telecamere, parcheggiata con il portabagagli aperto per non far notare la targa dell’autovettura

AVERSA – L’intensa attività di indagine condotta dai carabinieri della stazione di Aversa, su mandato della Procura della Repubblica di Napoli nord- guidata da Maria Antonietta Troncone ha portato all’arresto di Dario Pugliese. E’ lui il 38enne accusato di quattro rapine violente ai danni di alcuni minorenni nell’area del centro di Aversa. L’operazione è stata possibile grazie alla determinazione delle forze dell’ordine e alle loro indagini che hanno permesso di raccogliere prove sufficienti per collegare il trentottenne a quattro rapine commesse tutti ai danni di giovani tra 16 e 17 anni.

L’attività investigativa, basata su analisi dei sistemi di videosorveglianza privati e pubblici, individuazione fotografica, nonché escussione delle vittime e di persone informate sui fatti, ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli le azioni delittuose poste in essere dall’odierno indagato. In particolare, il predetto avvicinava ragazzi minorenni da soli o in coppia e, approfittando dell’orario serale, in alcuni casi puntando alla schiena degli stessi un coltello o brandendo un cacciavite, li minacciava nel caso in cui non avessero consegnato lo smartphone, con testuali parole “ho

la pistola, il coltello, ti sparo, non mi guardare e dammi il telefono”.

Conclusa l’azione delittuosa, il predetto fuggiva a bordo di un’autovettura – a lui intestata – nascosta nelle stradine adiacenti, prive di copertura di telecamere, parcheggiata con il portabagagli aperto per non far notare la targa dell’autovettura. L’immediata richiesta d’intervento al 112 delle vittime, nonché l’esatta descrizione della fisionomia del rapinatore, permetteva ai Carabinieri della locale Stazione di ricostruire i percorsi di fuga effettuati dall’odierno indagato, che veniva immortalato da alcuni sistemi di videosorveglianza.