ESCLUSIVA. ASL, un verminaio: Enzo Iodice si è dimesso da direttore sanitario. Una nostra proposta per sostituirlo: De Luca e Zannini nominino il signor Scarola, pluripregiudicato, al secolo Pasquale Razzino

26 Settembre 2023 - 20:15

D’altronde, le voci sulla decisione di Iodice, per altro isolato anche dalla posizione pro Schlein di Graziano sono divenute ancor più forti subito dopo la cena, successiva a sua volta alla visita del Governatore al campo sportivo scortato dal camorrista doc e dal fratello dell’assessora, che il camorrista abbracciava. Cena a cui hanno partecipato anche tra gli altri il vice sindaco di Cellole Giovanni Iovino e l’infermiere Raffaele Ferrandino di Aversa, uno di quelli che ha avuto e ha fatto il bello e il cattivo tempo con Salvatore Stabile e con la Fials per anni e anni e che ora è diventato compagno nella CGIL, ma soprattutto è diventato, in piena coerenza con le sue attitudini, un altro soldato tra i tanti di Giovanni Zannini

CASERTA (g.g.) Enzo Iodice si è dimesso oggi dalla carica di direttore sanitario dell’Asl di Caserta. Un tempo sindaco di Santa Maria Capua Vetere e poi segretario provinciale del pd, sempre in quota Stefano Graziano ha, dunque, deciso di gettare la spugna.

La notizia è saltata fuori dopo la cena a cui ha partecipato il governatore della Campania Vincenzo De Luca in quel di Mondragone, come epilogo della sua giornata durante la quale ha anche fatto visita al campo sportivo, scortato come abbiamo scritto già in due occasioni (CLICCA

QUI PER LEGGERE IL NOSTRO PRIMO ARTICOLO, CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO SECONDO ARTICOLO) da un autorevolissimo cittadino mondragonese di nome Pasquale Razzino in arte “Scarola”, pluripregiudicato con una quindicina di anni di carcere sul groppone, uscito da poco dalla condizione detentiva e abbracciato calorosamente, sempre procedendo nella stessa direzione del Presidente della Regione, da un altro autorevolissimo cittadino, stiamo parlando del fratello dell’attuale assessore comunale alle attività produttive, Maria Tramonti, legata al triplo filo, anzi al quadruplo filo, lei e il marito, a Giovanni Zannini.

A questa cena hanno partecipato anche alcuni proto e neo zanniniani. C’era il vice sindaco di Cellole Giovanni Iovino, c’erano gli ex dioscuri aversani e non aversani di Salvatore Stabile, cioè quei soggetti che hanno campato e campato alla grande grazie al sindacato della sanità Fials, e che oggi, dopo essersi anche candidati nelle liste di Forza Italia e nelle liste civiche di centrodestra in appoggio alla candidatura a sindaco di Aversa di Peppe Stabile, fratello di Salvatore (vero, Raffaele Ferrandino?) sono diventati, da una lato “compagni”, cioè esponenti della CGIL, consumando un rozzo tradimento ai danni di Salvatore Stabile, caduto in disgrazia per effetto dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto suo figlio e determinata in larga parte dalle inchieste giornalistiche e dagli articoli di CasertaCe, dall’altro lato, molto meno compagni, nel momento in cui hanno aderito anche loro a questo coacervo di clientes, all’enorme apparato di potere senza alcun radicamento politico che fa oggi di Giovanni Zannini un soggetto in grado potenzialmente anche di raggiungere 100mila preferenze personali solo in provincia di Caserta, nel momento in cui – lo ripetiamo per l’ennesima volta – gli è stato concesso e gli viene concesso come dimostra quella inquietante immagine di Pasquale Scarola a un passo da De Luca, di giocare la partita della concorrenza politico-elettorale in 11 contro 3 grazie ad un arbitro che invece di sorvegliare, di badare al rispetto delle regole, si è messo da anni a guardare le farfalle.

Per cui non ci stupiamo che gente come il già citato Raffaele Ferrandino, come il sannicolese Mona abbiano abbracciato il percorso di Zannini come un tempo avevano abbracciato, per gli stessi motivi e per le stesse attitudini, il percorso dei fratelli Stabile. E non ci stupisce che queste persone, Ferrandino e gli aversani, Giovanni Iovino, siano usciti da quel convivio con la testa di Enzo Iodice sul vassoio contenente anche gli avanzi della cena che, molto elegantemente, aggiungiamo pure simbolicamente fino a prova contraria, si sono portati a casa da par loro.

Da quel momento in poi la voce sulla situazione già barcollante del direttore sanitario il quale è stato messo li da Stefano Graziano, è diventata, per usare una parola un po’ antica resa celebre dal barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, un vero e proprio “tremoto” e a molti è parso che la ghigliottina definitiva sia stata azionata proprio da Giovanni Zannini che dopo aver fatto di tutto e di più con Stefano Graziano negli ultimi anni al comune di Aversa, all’Asi e chi più ne ha più ne metta, ora lo abbandona o fa finta di mollarlo perchè magari così il direttore sanitario dell’Asl di Caserta lo nomina lui e così la quota dei suoi voti di preferenza passa da 100mila a 150mila.

Abbiamo già detto che lo Zannini, da qualche tempo a questa parte, si è avvicinato ad un settore, quello della sanità politica e politicante che aveva lasciato fuori dal suo cono di interessi. Si sa che la bulimia da potere produce questo ed altro e a quanto pare il nostro si sarebbe molto appassionato anche alle vicende riguardanti il 118 e dintorni ma questa è un’altra storia che poi andremo ad approfondire.

Enzo Iodice non è stato mai un fesso e mai lo sarà. De Luca gli ha proposto una sorta di esilio a Benevento. Non si sa ancora se accetterà. Se è vero come è vero che di qui a un anno e mezzo sarebbe scaduto il termine della sua carica, arrivare fino alla fine avrebbe potuto anche mettere in discussione la nomina a cui poi aspira a conclusione della sua attività professionale: il ritorno a capo di un distretto sanitario o di un presidio ospedaliero targato Asl.

Osserveremo con molta attenzione quello che accadrà nei prossimi giorni in un Asl di cui stiamo scrivendo di cotte e di crude dalle posizioni organizzative, agli scandalosissimi, vomitevoli “concorsi” (si fa per dire), con notitia criminis incorporata, pubblicati e poi ripubblicati in versione diversa, con delibere che recano la stessa data (CLICCA E LEGGI) per gli ormai famosi 30 autisti delle ambulanze, alcuni dei quali, pochi fortunati e raccomandati, sono sati presi come autisti e oggi li troviamo senza un perchè dietro a una scrivania di impiegati e come impiegate all’interno di un distretto piuttosto che dell’altro.

L’Asl di Caserta è una fogna. Questa vicenda lo dimostra ancor di più, noi, però, una proposta l’abbiamo per la nomina del nuovo direttore sanitario, come primo atto di un vero riscatto morale dell’azienda: avendo dimostrato infatti di essere a pieno titolo parte del suo entourage, della sua guardia repubblicana, a De Luca consigliamo di telefonare al direttore generale Amedeo Blasotti ordinandogli di nominare il signor Scarola, al secolo Pasquale Razzino, come nuovo vertice della sanità casertana.