ORE 18.19 ESCLUSIVA. Bomba di camorra davanti all’aula consiliare del Comune. Corridoio in fiamme. Disinnescata un attimo prima dell’esplosione
14 Dicembre 2023 - 18:25
Due bottiglie colme di benzina con alcune batterie agganciate alle stesse bottiglie, assicurate con un elastico strettissimo. Un ordigno non comune, realizzato da chi di queste cose se ne intende. Si attende una dichiarazione del sindaco Guido Di Leone.
CELLOLE (g.g.) – Un episodio gravissimo e, mai come in questa circostanza, l’utilizzo dell’aggettivo potenziato dal rafforzativo, è assolutamente congruo rispetto al fatto verificatosi. Stamattina una bomba innescata è stata trovata all’ingresso dell’aula consiliare del Comune di Cellole. Si tratta sicuramente di un’intimidazione per qualcosa che attiene all’amministrazione comunale. Naturalmente, avventurarsi in ipotesi, relative a questo particolare aspetto, cioè quello del movente, è impossibile.
Perché il fatto è gravissimo? Prima di tutto per le caratteristiche dell’ordigno. Non una “super cipolla” di Capodanno, comunque in grado di determinare danni molto gravi, ma una bomba artigianalmente realizzata da persone che si intendono di ordigni di questo tipo. E le persone che si intendono di bombe, appartengono, nella maggior parte dei casi, a clan camorristi abituati a questo tipo di arma di offesa quando realizzano i loro attentati intimidatori contro ingressi, saracinesche di negozi o attività produttive sottoposte a ricatti estorsivi, cioè al racket.
Una bomba artigianale costituita da due bottiglie entrambe piene di benzina. Le due bottiglie erano collegate a delle batterie, assicurate agli involucri contenenti il carburante con degli elastici molto stretti. L’innesco è partito e ha prodotto subito danni al corridoio del Comune. Qualche coraggioso ha impugnato l’estintore e l’ha spento, probabilmente un attimo prima che la combinazione tra fiamme già innescate e carburante, determinasse quella deflagrazione che di solito si verifica nelle auto che vanno a fuoco quando il calore delle fiamme si aggancia alla quantità più grande di benzina o di gasolio. In quel momento, non era presenta nel Comune il sindaco Guido Di Leone. Immediatamente sono intervenuti sul posto i carabinieri della stazione di Cellole, raggiunti immediatamente da quelli del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Sessa Aurunca che, informando immediatamente l’autorità giudiziaria, hanno dato inizio alle indagini.
La tipologia della bomba, portata evidentemente da qualcuno e collocata in un luogo preciso, con la volontà di lanciare un messaggio a qualcuno dell’amministrazione comunale o a qualche funzionario del Comune di Cellole, rende molto plausibile l’ipotesi di una matrice camorristica in un’area certo non estranea storicamente all’attività dei clan, soprattutto quello dei Muzzoni, costituito dalla famiglia Esposito e per altro decimato negli ultimi anni da tantissimi arresti.
Al momento non è arrivata nessuna dichiarazione da parte del sindaco Di Leone, ma non è improbabile che il primo cittadino possa esprimere il proprio pensiero tra stasera e domani