Tony Colombo e la dura vita in carcere: “Poca acqua calda, termosifoni spenti e docce collettive”
18 Dicembre 2023 - 19:16
Il cantante neomelodico rinchiuso a Secondigliano dal 17 ottobre scorso
NAPOLI. È molto provato Tony Colombo dalla vita in carcere. Il cantante neomelodico ha raccontato cosa sta vivendo a Secondigliano, a Samuele Ciambriello, garante dei Detenuti della Campania.
Tony Colombo è finito in manette lo scorso 17 ottobre nell’ambito di un blitz che portò anche all’arresto della moglie Tina Rispoli. Secondo la Dda di Napoli, i due avevano rapporti con il clan Di Lauro, in particolare con Vincenzo Di Lauro, rampollo di Ciruzzo ‘o Milionario. Tra gli investimenti realizzati con la cosca criminale anche una fabbrica per la lavorazione e il confezionamento di sigarette di contrabbando.
Samuele Ciambriello ha incontrato Tony Colombo nel carcere di Secondigliano, quest’ultimo ha denunciato le difficoltà vissute durante la detenzione del cantante neomeolodico.
«Quando ho incontrato nel carcere di Secondigliano Tony Colombo, mi ha abbracciato – ha spiegato Ciambriello a Fanpage – mi ha riconosciuto e mi ha detto subito questa frase: il carcere non ti priva solo della libertà ma anche della dignità. Tony mi ha denunciato le condizioni precarie del carcere, i termosifoni che vengono messi a disposizione in funzione, solo per alcune ore, poca acqua calda. Lui si è ammalato già diverse volte. La stanza lui la condivide con un altro detenuto, poi vanno in alcune realtà collettive, delle docce collettive, lui si trova spazi ristretti, umidità, fili della corrente appesi».
Ha respinto le accuse Tony Colombo davanti al giudice che lo ha mandato in carcere insieme alla moglie Tina Rispoli con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica per i suoi rapporti con Vincenzo Di Lauro, figlio dello storico padrino di Secondigliano.
Il cantante neomelodico ha dichiarato di non aver a che fare nulla con la camorra. Colombo ha spiegato di conoscere Di Lauro ma di non aver avuto nessun contatto con il clan. Il suo rapporto con il secondogenito di “Ciruzz ‘o milionario” è solo d’affari e in particolare il suo negozio faceva parte di una serie di punti vendita a cui doveva essere affidata la rete di distribuzione del marchio. Per quanto riguarda il secondo “affare” contestato, ossia la fabbrica di sigarette di contrabbando, ha dichiarato di aver dato solo un apporto morale in quanto era impegnato un parente, Raffaele Rispoli, ma di non aver mai investito soldi.
Poi un riferimento a quello che definisce il suo talento principale: «Io mi trovo in questa situazione oggi che è una situazione per me al di fuori di quanto potevo immaginare nella vita. Ho fatto conservatorio, ho lavorato tantissimo, ho girato mezzo mondo con la musica, non immaginavo che il fatto di essere troppo disponibile mi portava in queste condizioni. Forse ho avuto un modo di vivere aperto, ovunque vado incontro tante persone, forse sono stato troppo disponibile ad aiutare tutti».