LE FOTO degli arrestati. RISSA DELLA VIGILIA all’Anfiteatro: è caccia al sesto aggressore
18 Gennaio 2024 - 18:48
Dopo la scarcerazione di Massaouri, restano in cella, aspettando il Riesame, Cristian D’Ambrosio, Antonio Pio Salemme, Giovanni Barracane e Massimiliano Barbato. Vittorio Merola è ai domiciliari
SANTA MARIA CAPUA VETERE. Mentre si attende l’esame dei ricorsi presentati al tribunale del Riesame, dai legali dei ragazzi arrestati sabato scorso, oggi il gip Alessandra Grammatica ha rimesso in libertà il 21enne di origini marocchine Youssef Massaouri (CLIKKA E LEGGI), il quale pare essere del tutto estraneo all’efferata aggressione.
Dopo gli arresti domiciliari disposti per Vittorio Merola, primo tra gli arrestati per la rissa con accoltellamento della vigilia di Natale in piazza Adriano, proseguono, invece, le indagini, volte non solo ad appurare il movente (che, con ogni probabilità, resta quello dallo spaccio di droga), ma, anche, ad identificare un ulteriore aggressore (pare un 20enne di origini tunisine) dei due fratelli albanesi, residenti da anni nel Casertano, che, al momento, restano persone offese, ma per i quali non si escludono provvedimenti.
Ci sarebbe, dunque, un altro ragazzo coinvolto in quell’episodio brutale che ha comportato, per il più giovane dei due fratelli albanesi di 16 e 20 anni, vittime dell’aggressione, il ricovero in ospedale ed un delicato intervento chirurgico per lesioni ai polmoni. Per i giovani (tra i 20 ed i 24 anni) finiti in galera nel blitz degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Caserta e dei poliziotti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere, si aspettano, dicevamo, le decisioni del tribunale della Liberta. Per il momento, però, restano in cella Cristian
Proprio Merola avrebbe avuto una discussione, all’interno del bar Juiss, con uno dei due fratelli albanesi vittime del pestaggio. La discussione sarebbe sorta con tra il 20enne albanese E. M. e Merola. Quest’ultimo, si sarebbe rifiutato di parlare con il ventenne e, alle sue insistenze, avrebbe risposto brandendo una bottiglia di spumante per poi spaccarla in testa al suo rivale. Di qui, poi, i due si sarebbero portati all’esterno del bar, dove c’era ad attenderli il fratello 16enne dell’albanese, ovvero colui che è stata la vera vittima del pestaggio e che è finito in ospedale, accoltellato.
Gli arrestati rispondono di tentato omicidio, concorso in tentato omicidio e lesioni aggravate.
Alcuni di loro, tra l’altro, come spiegato dalla dirigente del commissariato sammaritano, Cristiana Mandara, nel corso della conferenza stampa tenutasi sabato mattina dopo i fermi e le perquisizioni, erano già noti alle forze dell’ordine: si erano resi protagonisti, infatti, di un’aggressione avvenuta tempo prima davanti al Mc Donald’s, sulla Nazionale Appia e di una rapina davanti al ristorante La Spelunca.