CAMORRA E 41 BIS. Per i giudici il boss Nicola Caterino deve restare al carcere duro

26 Gennaio 2024 - 16:04

CESA – La settima Sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di Nicola Caterino, detto O’Cecato, storico capo del clan Bidognetti nella zona di Cesa.

Viene, quindi, confermata l’ordinanza dello scorso maggio emessa dal tribunale di sorveglianza di Roma che ha prorogato il regime detentivo previsto dall’articolo 41 bis.

I giudici della Cassazione, infatti, hanno rilevato che il tribunale romano ha verificato compiutamente la capacità di Nicola Caterino di mantenere collegamenti con la criminalità organizzata, tenuto conto del ruolo di primissimo piano da lui svolto nel clan dei Casalesi l’isolamento gestito i flussi economici del sodalizio.

Ad avere influito sulla conferma del carcere duro da parte dei giudici dell’ultima istanza, anche il fatto che il gruppo Caterino-Ferriero avrebbe libertà personaggi legati a O’ Cecato, quali

il fratello e il figlio di Caterino.