ELEZIONI EUROPEE. Grande fratellone: manda i suoi fedelissimi Marco Villano e Nicola Tamburrino alla “pizzata” con Lello Topo. Ecco perché in questo modo il rosso di Teverola frega Pina Picierno

16 Maggio 2024 - 18:47

C’era anche Nicola Ucciero che, però, già da qualche tempo ha lasciato, per motivi che non conosciamo, il carro della Picierno che per 10 anni lo ha significativamente stipendiato, quale suo coordinatore di segreteria politica. A proposito. Non c’entra nulla, ma approfittiamo di questo articolo per mandare al nostro un messaggio personale, sperando di incontrarlo di qui a poco. Ritornando al fatto specifico, basta ragionarci un attimo sopra, considerando che Tamburrino e Villano sono forse le due persone più vicine a Graziano in provincia di Caserta.

VILLA LITERNO (gianluigi guarino). Il 7 maggio scorso, di martedì, la pizzeria “Da Giglione” di Villa Literno ha ospitato un incontro politico-elettorale, con pizza acclusa, ospite d’onore il candidato alle elezioni Europee del Pd, Lello Topo. Stavolta accolto da una compagnia normale, a differenza di quello che successe quando, molto improvvidamente, visto che Topo è un consulente, per volontà del presidente Lorenzo Guerini, del Copasir, ossia della Commissione parlamentare che esercita il controllo sull’attività dei servizi segreti, incontrò, come riportò in esclusiva il 12 marzo scorso CasertaCE (CLIKKA E LEGGI), all’interno del ristorante Maroder, zona Lago Patria-Giugliano, al confine con il comune di Castel Volturno, il sindaco di Casapesenna, nonché vice presidente della Provincia, Marcello

De Rosa, da qualche mese un condannato a tre anni di reclusione per il reato di falso, il fratello di questi, anche lui un Lello, ossia Lello De Rosa e una schiera di imprenditori di Casapesenna, tra i quali personaggi a dir poco discutibili, largamente citati in passato all’interno di ordinanze relative alle attività del clan dei Casalesi.

Oddio, un incontro normale, dove la normalità va supportata, integrata da qualche emendamento, da qualche supplemento valutativo che la possa declinare in maniera precisa. Normale, perché stavolta Topo non ha corso il rischio di incrociare personaggi che hanno avuto connessioni con la criminalità organizzata, ma meno normale per la presenza di un paio di ospiti-commensali. L’incontro del 7 maggio da Giglione è stato organizzato dalla sezione Pd di Villa Literno. Per una mezz’oretta è passato anche il sindaco Valerio di Fraia che, pur non essendo un iscritto al partito, ha voluto testimoniare il suo interesse e la sua disponibile cortesia nei confronti di quei consiglieri comunali iscritti, invece, al Pd e che costituiscono parte significativa della sua maggioranza. Non è un mistero che Di Fraia sia un buon amico di Gennaro Oliviero, per cui in queste capriole paradossali, tipiche delle campagne elettorali fondate sulle preferenze, il sindaco di Villa Literno si troverà a votare per Topo, ossia per lo stesso candidato per il quale, come vedremo ora, voteranno elementi fondamentali della corrente di Stefano Graziano che di Oliviero è il nemico capitale.

Stavolta Lello Topo, a differenza di ciò che successe nel ristorante Maroder, non era accompagnato dal suo fratello siamese Mario Casillo da Casoria.

Due le facce presenti che ci hanno incuriositi: quella di Nicola Tamburrino, già sindaco di Villa Literno, da anni componente del Comitato direttivo dell’Asi, reduce da diversi mesi trascorsi agli arresti domiciliari per la vicenda dei presunti casi di corruzione consumatisi nel comune in cui indossava la fascia tricolore. Tamburrino, ovvero un corpo ed un’anima soli rispetto a Stefano Graziano che, proprio attraverso di lui, certifica il suo rapporto ombelicale con la presidente del Consorzio intercomunale delle aree industriali, Raffaela Pignetti che di Stefano Graziano è una creazione diretta, come andrebbe spiegato a quei quattro deficienti di Fratelli d’Italia che le danno anche spazio, come ipotetica loro carta da utilizzare nelle nomine apicali delle Zone economiche speciali, o Zes, che dir si voglia.

Per quel che è possibile, il secondo nome tra i presenti ha ancora più peso specifico del primo: trattasi, infatti, nientepopodimenoche, di Marco Villano, ex vicesindaco, nonché ex super assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica della città di Aversa, dove ha sviluppato la sua attività proprio in quei settori colpiti dalla clamorosa ordinanza, firmata da un gip del tribunale della città normanna, su richiesta dei pubblici ministeri Cesare Sirignano e Patrizia Dongiacomo, risoltasi con l’arresto, tra gli altri, del – a questo punto – ex dirigente dell’Ufficio tecnico Raffaele Serpico, dei due imprenditori Alfonso e Yari Cecere, del geometra Geppino Minale.

In pratica, all’incontro elettorale con Lello Topo erano presenti due punte di diamante (?) di Stefano Graziano, probabilmente la coppia di politici locali più vicina al deputato del Partito democratico.

E questo sorprende non poco, visto e considerato che, se nel regno di Ely Schlein vigerà l’ortodossia che porta ineluttabilmente i candidati espressi dagli organi nazionali del partito all’elezione al Parlamento europeo, non è improbabile, anzi è molto probabile, che il terzo seggio, che i sondaggi attribuiscono al Pd nella circoscrizione Sud, se lo contenderanno proprio Lello Topo e l’uscente Pina Picierno, attualmente vice presidente dell’assemblea di Strasburgo e Bruxelles.

Poi, non si può mai dire: magari la Schlein non applica lo stesso metodo o non possiede le stesse capacità dei suoi predecessori e, dunque, potremmo leggere un risultato elettorale sorprendente, al limite del clamoroso, che vede i due candidati da lei designati, ossia i giornalisti Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, classificarsi alle spalle di Lello Topo e di Pina Picierno.

Ma qui il ragionamento noi lo sviluppiamo dando per scontata, fino a prova contraria, la conferma di una dimensione e di una prospettiva ortodosse.

Ora, Stefano Graziano, che sta attaccato a Francesco Boccia come il Vinavil, concedendosi rare pause per andare magari a minacciare qualche mio amico in agro aversano (rosso, perché non tiri fuori gli attributi che non hai e me le vieni a dire a me certe cose? vediamo se hai il coraggio), non potrà non votare per Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo. Non c’è un parlamentare, infatti, che rispetto alle necessità e alle ambizioni nutrite da Stefano Graziano, abbia bisogno di dimostrare cieca obbedienza ai desiderata della Schlein.

La terza preferenza la potrebbe dare anche a Pina Picierno, ritenendo che questo sia sufficiente per ribadire un’intesa granitica, durata per anni ed anni e che ha portato questo giornale a guardare sempre con un certo sospetto, e poi con distaccato disinteresse, all’attività dell’europarlamentare di Teano, anche al di là dei suoi demeriti, che francamente non sono tantissimi.

Ma se i due dioscuri di Graziano, ossia Marco Villano e Nicola Tamburrino, si presentano alla “pizzata” di Lello Topo, ciò, automaticamente, impegna anche Graziano nei confronti delle sorti elettorali dell’ex impiegato dell’Asl Napoli2, dell’ex sindaco di Villaricca, dell’ex consigliere regionale, dell’ex parlamentare, oggi consulente Copasir, tutti ex riconducibili ad una sola persona, ovvero a Lello Topo.

Si dirà: ma Pina Picierno può essere votata anche insieme a Lello Topo. Questo, però, implicherebbe il disimpegno dei massimi esponenti della corrente di Graziano nei confronti di almeno uno dei due candidati espressi da Ely Schlein, cioè Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo.

Ma poi, a dirla tutta, noi riteniamo che Pina Picierno abbia sempre considerato i voti di Stefano Graziano, molti o pochi che i medesimi siano stati o possano ancora essere, nerbo, energia, punta avanzata dei suoi obiettivi elettorali. Oggi, la Picierno è focalizzata, partendo da una valutazione ortodossa delle prospettive di Sandro Ruotolo e di Lucia Annunziata, sul duello con Lello Topo. Se proprio Graziano, ossia l’antico partner politico, colui con il quale battersi in funzione di una prospettiva e di un’ambizione, mescola le carte, allora la Picierno deve preoccuparsi ed ha anche tutto il diritto di arrabbiarsi.

Nell’ipotetico ballottaggio tra lei e Lello Topo, infatti, votare per entrambi è come astenersi, oppure è come votare scheda bianca. Un voto di pareggio. Un voto da 1-1. E sul fronte Graziano, la Picierno non può aspettarsi un pareggio, ma ha la necessità di collezionare tanti 1-0, ossia tante preferenze per lei, accompagnate dall’assoluta latitanza del nome di Lello Topo accanto al suo.

Fidarsi di Graziano vale esattamente come un atto di fiducia che un gallo da pollaio dichiara nel momento in cui si addormenta tranquillamente, dopo che una volpe gli ha detto “stai tranquillo, io sono allergica alla carne bianca”.