Il braccio destro di Antonio Iovine O’Ninno chiede di uscire dal 41bis. LA DECISIONE DEI GIUDICI
30 Giugno 2024 - 12:01
SAN CIPRIANO D’AVERSA – Ha impugnato la decisione dello scorso primo febbraio emessa dal tribunale di sorveglianza di Roma, relativamente alla proroga del regime detentivo al 41 bis nei suoi confronti.
Corrado De Luca, classe 1967, uni dei boss del fazione Iovine del clan dei Casalesi, ritenuto uno degli uomini di fiducia di maggiore fiducia del capoclan Antonio O’Ninno, nei giorni scorsi è visto rigettare il ricorso presentato alla settima Sezione penale della Corte di Cassazione.
Per i giudici della legittimità, infatti, la proroga del regime definitivo più severo non è stata ritenuta illogica o sbagliata nelle sue fondamenta.
Il tribunale di sorveglianza di Roma ha segnalato la storia di De Luca quale luogotenente del boss Antonio Iovine, sostenuto e subentratogli al comando del corso della latitanza, diventando uomo di raccordo tra il clan e gli affari a Roma.
Non sarebbero state, quindi, confutate le teorie di una attuale pericolosità sociale di De Luca e la sua capacità di essere ancora collegato con la criminalità organizzata se liberato dal cosiddetto carcere duro.