CAPUA. Okay, caro Adolfo Villani, il prezzo… non è giusto. Un terreno da 850mila euro venduto (forse) a poco più di 300mila. Un ricordo antico del Teatro Martucci
22 Luglio 2024 - 11:47
Se ne parla, purtroppo sotto voce anche da parte della minoranza, che in nulla ci ha aiutati nella ricostruzione dei fatti, da qualche settimana. E allora, CasertaCe, diritto per la strada maestra: indirizzo, particella catastale, mq, presso al mq, due aste andate deserte a nostro avviso per carenza di pubblicità e una vendita realizzata con trattativa privata diretta. Questa non è roba di sinistra ed è pane per i nostri tempi. Step by step vi ricostruiamo questa storia di cui manca solo il finale, Ma state tranquilli, nonostante l’ostruzionismo e l’elusione della trasparenza, opposti dagli uffici comunali noi a brevissimo termine o anche a breve termine il finale lo scriveremo
CAPUA (g.g.) Ci risulta che nelle scorse settimane l’amministrazione comunale di Capua abbia venduto, a conclusione di una trattativa privata diretta ad un ancor non precisato acquirente, un suo terreno che si trova all’interno del perimetro del Comune di Vitulazio
Un terreno non certo di poco valore visto che è classificato nel piano regolatore generale ancora in vigore a Vitulazio come zona D2, ossia zona industriale, adibita ad attività manifatturiera, di trasformazione materiale dei beni. Il valore di questo terreno non è dato certo solamente dalla sua estensione e da una moltiplicazione nuda e cruda con la cifra di vendita al mq frutto di tabelle tutelate e certificate dall’ufficio del demanio ossia da un ufficio che dipende direttamente dal governo nazionale
Il Demanio, infatti, valuta anche in base alla posizione. Questo, al riguardo, è un terreno che si trova al centro di una zona di estensione commerciale e industriale già strutturata e consolidata. Ma il suo valore venale è dato soprattutto dal fatto che si affaccia sulla via Nazionale Appia una delle statali più importanti d’Italia ad un passo dal casello autostradale di Capua, che si trova nel territorio del Comune di Pastorano, lungo l’ autostrada più importante d’Italia, che se si chiama A1 ci sarà anche un perché ossia quella che collega la città di Napoli a quella di Milano toccando Roma, Firenze Bologna etc etc. Insomma, esiste una variabile riguardante la logistica, la disciplina dell’economia dei trasporti che da valore e apprezza ulteriormente questo terreno
Siccome a noi di CasertaCe piace fare le cose per bene ci siamo già documentati: il terreno appena venduto dal Comune di Capua, ripetiamo con trattativa privata diretta, ad una persona o ad un’azienda su cui, chissà perché, all’ufficio tecnico fanno ancora i misteriosi, non sapendo che quando un terreno è di proprietà di un Comune, questo si chiama comune e non si chiama casa Villani, casa Giacobone, casa Nocerino, casa Del Basso, casa di Monaco e via discorrendo bisogna essere, non trasparenti , ma ancor di più che trasparenti.
CASA DI VETRO? NO, AL COMUNE DI CAPUA VETRI OSCURATI COME QUELLI DI CERTI MERCEDES. IL CASO GIACOBONE
Ma la trasparenza, come si è ben compreso in questi due primi anni di governo di Adolfo Villani, è la grande sconosciuta in un posto in cui la legge viene molto spesso disapplicata. E se Villani non è d’accordo su questa affermazione e vuole fare il figo con la scorrettezza che gli è tipica evitando di fare il nostro nome, distribuendo stupiderie come quella sui leoni da tastiera o scegliendo altre testate, che mai hanno parlato degli argomenti in questione e che ancora più scorrettamente di lui si prestano per diventare strumento di un marchettificio, jukebox di comodo di soffice replica, ripetiamo se Villani non è d’accordo spiegasse per quale motivo sia finita in cavalleria la vicenda del formale sopralluogo al Bar Giacobone, ordinata ufficialmente dall’allora comandante dei vigili urbani Carlo Ventriglia e per il quale c’è stato sicuramente qualcuno del Comune, come abbiamo scritto 100 volte e fino alla nausea, ad aver violato, secondo noi, l’articolo 328 del c.p. ossia l’omissione di atti d’ufficio.
E spieghi anche per quale motivo, oggi, con protervia, arroganza , spavalderia, e con una modalità che evoca l’abuso di potere, la vice sindaca Marisa Giacobone, benspalleggiata dal suo augusto marito Carmine Zenga, continua a violare, nel posizionamento delle sedie, dei tavolini, delle fioriere etc, del suo omonimo bar, il dettato perentorio, indiscutibile, letterale del numero 3 comma 3 articolo 20 del codice della strada che per le volte che lo abbiamo ripetuto vogliamo sperare che anche il più distratto dei lettori capuani ne conosca, almeno sufficientemente, i contenuti
IL DOVERE DI ESSERE DIFFIDENTI. TUTTI I NUMERI DI QUESTO TERRENO
Ecco perché anche in occasione della notizia della vendita di questo terreno noi ci avviciniamo con diffidenza alla sua trattazione. Una diffidenza nutrita, però, da un impegno certosino che attraversa l’oggettività dei numeri, dall’ evidenza indiscutibile della collocazione topografica ci consente di avanzare dei dubbi, che non sono frutto di valutazioni apodittiche ma basate proprio sugli elementi fondativi di tutto il ragionamento. E allora, via con i fatti: terreno venduto all’altezza del km 195 di via Nazionale Appia; terreno collocato al foglio 9 nella particella 7 dell’ufficio del catasto e che si estende per ben 14407 mq
Abbiamo guardato, poi, il piano regolatore generale del Comune di Vitulazio, le sue norme tecniche di attuazione e possiamo ufficializzare che si tratta di un terreno con indice che ruota attorno alla cifra di 0,50. Ciò significa che su 14.407mq potrà accogliere come area edificata la metà dunque 7200 mq di capannoni e di altre pertinenze produttive
Questo terreno a Vitulazio PRG, norme tecniche di attuazione alla mano, posizionamento vale, secondo i parametri stabili e consolidati applicati dall’ufficio del demanio, 60 euro a mq. Prendete la calcolatrice e fate 14.407 per 60. Fa 864.420 euro. Abbiamo poi conversato con ingegneri esperti del settore i quali ci hanno detto che questo risultato, ossia la fissazione del moltiplicatore a 60 euro a mq, è frutto di elementi oggettivi che l’ufficio del demanio incamera e trasforma in numeri quando determina un valore immobiliare di un bene di proprietà pubblica. Ha capito sindaco Villani? Proprietà pubblica. Lei si è sempre professato uomo di sinistra ma abbiamo la sensazione, che lei, di sinistra lo sia stato solo nominalmente con il piglio tipico di un certo conformismo snobistico, con l’atteggiamento delle anime belle.
Nel momento in cui abbiamo affrontato questo argomento, e le garantiamo che nessun esponente dell’opposizione, nessun capuano siano stati in grado di aiutarci, di darci qualche informazione e qualche spunto utile costringendoci a fare tutto da noi all’esterno del perimetro cittadino.
ADOLFO, RIMENBRI ANCOR… SINDACO RICORDA IL TEATRO MARTUCCI E I SALAFIA?
Il pensiero è ritornato ad un ricordo un po’ confuso incastrato in anni antichi del giornalismo del sottoscritto quando lei era vice presidente della provincia ancora in concordia con il presidente Alessandro De Franciscis. L’erogazione ha riguardato l’acquisto da parte dell’amministrazione provinciale dell’antico teatro Martucci in via Ettore Fieramosca in Capua da una società riconducibile direttamente ad un’autorevole e stimata famiglia capuana, i Salafia, professionisti di rango chi avvocato, chi medico. La famiglia Salafia aveva acquistato a sua volta il teatro Martucci da un altro privato. Fermo restando la piena legalità di quella operazione qualcuno espresse delle critiche, facendo spiritosamente e simpaticamente il verso allo slogan del celeberrimo programma delle reti che allora si chiamavano Fininvest, condotto dalla simpaticissima Iva Zanicchi. Una parafrasi spiritosa ”Okay, il prezzo (quello pagato dalla provincia alla famiglia Salafia)… non è giusto”.
Allora, ricapitoliamo, questo terreno che secondo il Comune di Vitulazio e secondo molti tecnici di rango e di esperienza vale, anzi a questo punto, valeva, più di 850mila euro ed è stato venduto con queste modalità: avviso pubblico per presentare un’offerta d’asta di circa 496mila euro, andata deserta.
QUANDO LA PUBBLICITA’ E’ L’ANIMA DEL BENE COMUNE
E già questo sembra strano e a Villani e all’assessore al patrimonio, che poi cercheremo di capire chi diavolo sia, chiediamo: ma siete sicuri di aver fatto di tutto per pubblicizzare questo avviso, questa gara? Noi di CasertaCe ad esempio ci siamo sempre resi disponibili a pubblicare gra-tu- i-ta -men- te gli avvisi di questo tipo che su altri giornali costano un botto. Noi ve li pubblichiamo gratis fissi in cima al giornale anche per un mese pur di garantire un’informazione trasparente affinchè più soggetti possibili possano partecipare. Perchè, tornando al discorso del bene comune, e non del bene di casa Villani, Giacaobone, Nocerino etc più un comune incassa dalla vendita di un suo bene patrimoniale e magari più buche stradali può aggiustare, più erbacce può tagliare, più decoro urbano può garantire più villette comunali in cui le famiglie possono portate un’ora i propri bambini può costruire, magari dando anche una sforbiciatina alle tasse locali, cosa su cui i cittadini non sputano certamente sopra. Tutta roba di sinistra, ma di una sinistr vera, vissuta e non solamente enunciata che evidentemente, da sempre oppure in questa fase della sua vita, non è proprio in cima ai pensieri di Adolfo Villani
Il primo avviso ha prodotto solamente il deserto, nel senso che nessuno si è presentato, E così c’è stato un secondo avviso. Stavolta partendo da una base d’asta di 446 mila euro ossia 50mila euro in meno rispetto al primo. Noi stentiamo a credere che un imprenditore che voglia investire in un’area industriale così favorevolmente collocata con indici di fabbricabilità così favorevole, con un prezzo già accattivante rispetto a un valore demaniale che, da Vitulazio garantiscono, debba essere costruito sull’importo di 60 euro a mq, si faccia sfuggire questa occasione. E allora, il discorso è sempre quello della pubblicità, della messa a conoscenza di più soggetti possibili dell’esistenza di questa procedura
CasertaCe lo fa gratuitamente. Ma Villani avrebbe potuto chiedere al’ Unione industriali di Caserta, precisamente all’unione industriali di Caserta, alla Confindustria regionale. All’associazione nazionale costruttori edili o Ance che dir si voglia regionale o provinciale di pubblicare, di far vedere a più soggetti qualsiasi l’esistenza di questa possibilità
QUANDO IL DIVO DICEVA: A PENSAR MALE SI FA PECCATO, MA QUALCHE VOLTA CI SI INDOVINA
La sensazione che si ricava da tutto questo meccanismo è un’altra. Attenzione, noi non diciamo che la volontà del comune di Capua sia stata questa. Diciamo, leggete bene e non interpretate a cazzi vostri, che le modalità con cui è stata gestita la procedura presta il fianco a interpretazioni malevole, sicuramente false fino a prova contraria, ma che ci riportano ad una volontà. Magari recondita, magari interiore, magari froidiana, di arrivare alla trattativa privata diretta ossia esattamente dove si è arrivati
A chi è stato venduto questo terreno di 14.407 mq, con un indice di 0,50, con un valore prossimo ai 60 euro al mq? Mistero frutto dell’assenza, come già abbiamo scritto prima, di una sensibilità alla trasparenza.
A quanto è stato venduto? Bohhhh anche su questo porto delle nebbie. L’unico documento che siamo riusciti a recuperare è un avviso, del tutto interlocutorio datato 13/06/ 2024 frutto di una delibera approvata dalla giunta il giorno prima. Di questo avviso facciamo omaggio ai nostri lettori, pubblicandolo nella sua versione integrale in calce a questo articolo
Al Comune e attorno al Comune girano i numeri al lotto: c’è chi parla di 350mila chi di 320mila chi di 300mila. Non vogliamo mai credere che quel terreno sia stato venduto a questo prezzo. Se così fosse sarebbero soldi sottratti ai cittadini capuani, perchè purtroppo, una eventuale istruttoria della Corte dei Conti costituirebbe una corsa ad ostacoli in cui difficilmente sarebbe possibile imputare all’amministrazione comunale quella che sarebbe in tutta evidenza, una vendita sottoprezzo che avrebbe trasformato un valore in disvalore.
VI DIREMO CIFRA, NOME E COGNOME. CAPUANI, CI POTETE GIURARE
Però, per quanto ci riguarda i capuani devono sapere due cose ed entrambe devono essere ufficiali: chi ha comprato questo terreno e quanto lo ha pagato. State tranquilli, chi ci conosce sa che quelli del comune possono fare tutto l’ostruzionismo del mondo. Potrà passare qualche settimana, forse addirittura qualche mese. Ma noi, tradizionale, ormai proverbiale martello penumatico, giornale che quando vuol portare a casa un risultato, non ci sono santi che reggano, queste due notizie le daremo, costi quel che costi