CAMORRA E APPALTI D’ORO ASL. Ecco la prova: 36 MILIONI DI EURO solo per quelli di CASERTA e della NA1 per l’ati di Nicola Ferraro, della famiglia Raia e dei fratelli Rea, quelli dei 2 milioni scoperti in casa

22 Luglio 2024 - 20:01

L’emissione dell’interdittiva antimafia a carico della società di famiglia, Futon srl, della consigliera regionale, un tempo forzista, oggi deluchiana, Paola Raia, ci induce a svolgere un approfondimento che ci consente di stabilire che in questi due casi l’ati in questione, partecipata anche dai Verolla a Caserta, ha vinto due gare straordinarie con un solo partecipante. Ora, sulle tracce Soresa e Siaps, cercheremo di capire cosa sia successo alle Asl Napoli Due e Tre, Avellino e Benevento

CASERTA (g.g.) – L’interdittiva antimafia che ha colpito la Futon srl non è un compartimento rispetto alle due Ati, molto simili tra loro, che si sono aggiudicate le due gare per i servizi di disinfestazione, disinfezione, derattizzazione e deblattizzazione dei comuni dell’Asl Caserta e dei comuni dell’Asl Napoli, che poi sono Napoli capoluogo, Capri e Anacapri.

Sono queste due gare hanno un valore di 27 milioni di euro. Attenzione, si tratta di un valore variabile, visto che i signori dell’ASL NA 1 con la possibilità di rinnovo per altri 2 anni che fa impennare il valore a ben 23 milioni e 628 mila euro, con una somma complessiva di basi d’asta tra le due Asl di poco più di 36 milioni di euro.

Siccome si parla anche di un’aggiudicazione speculare a favore della neo interdetta Futon, con sede a Marcianise, in area Asi, relativa a tutte le altre ASL della Campania: ossia la Napoli

2 (sede centrale Frattamaggiore, area nord di Napoli nord fino a Pozzuoli), la enorme Napoli 3 (sede centrale Torre del Greco, area Napoli sud), quella pure enorme di Salerno e le più piccole e non certo irrilevanti di Benevento e Avellino, qua arriviamo a sfiorare i cento milioni di euro, poco più o poco meno.

Ma oggi ci fermiamo a ciò che abbiamo trovato, ossia le aggiudicazione all’Asl Caserta e all’Asl Napoli 1.

A Caserta per 5 anni, a partire dall’estate 2020 fino al 2025, all’Asl NA 1 per tre anni, dalla primavera 2023 fino al 2026, con rinnovo (come già scritto) fino al 2028.

ASL CASERTA

Indovinate un po’ quanti soggetti giuridico economici hanno partecipato a questa gara da 12 milioni e 500 mila euro? Ma naturalmente uno solo, ossia la già citata ati con la Sigeco srl capofila, anche lei con sede a Marcianise e con legale rappresentante una tal Rosanna Corcione, consulente nientepopodimeno che Giuseppe Rubino, agronomo 65enne di Capua, legato non a doppio, ma a triplo filo a Nicola Ferraro, imprenditore di Casal di Principe, già consigliere regionale e con condanne passate in giudicato per camorra, per cointeressenze con il clan dei Casalesi, che per volte che l’abbiamo scritto non crediamo sia necessario sgranare, di nuovo, l’intero rosario.

Di Rubino abbiamo scritto diffusamente quando ci siamo occupati del lungo provvedimento di perquisizioni, operate dalla DDA di Napoli sull’intera filiera imprenditoriale attiva nel settore dei rifiuti, a partire dalla nota CZeta, e nelle grandi opere di disinfestazione e non solo, orchestrata da Nicola Ferraro con solidi e in passato indiscutibili esponenti del clan Nuvoletta.

Quindi, per quello che abbiamo letto nel provvedimento delle perquisizioni, la società Sigeco e la società Futon, colpita da interdittiva antimafia, sono intimamente connesse.

E intimamente connessa a Nicola Ferraro è la terza società dell’ati aggiudicataria – in solitudine – con un ridicolo ribasso del 3% del super appalto dell’Asl di Caserta. Stiamo parlando della Artemide Global Services del noto imprenditore anch’esso di Capua, e acquartierato nella zona industriale di Vitulazio, ovvero Antonio Montanino, a sua volta indagato e storicamente legato all’imprenditore di Casal di Principe.

Nella simpaticissima ati dell’appalto da 12.5 milioni dell’Asl Caserta c’è anche la Uniced dei fratelli Luigi e Giuseppe Rea. Nell’abitazione della madre furono trovati 1 milione e 800 mila euro in con-tan-ti, tutti sequestrati dalla DDA. Una casa abitualmente utilizzata da Giuseppe Rea che, insieme al fratello, ha saldissimi origini in quel di Lusciano, dove il padre svolgeva attività imprenditoriale prima di trapiantarsi a Caserta.

Anche i Rea sono considerati “creature” eterodirette da Nicola Ferraro.

Insomma, un gruppo omogeneo. E d’altronde, l’agronomo capuano Rubino, oltre ad essere direttore tecnico di Sigeco, lo è anche dell’appena interdetta Futon. Ci sembra piuttosto difficile, dunque, che l’attività di prevenzione della prefettura, nel momento in cui ha colpito la Futon srl, ovvero la società che fa riferimento a Luigi, Francesco e Paola Raia possa arrestarsi qui e non allargarsi alle altre imprese in questioni.

A proposito di Futon, in questa società si vanno a saldare anche gli interessi dei tre fratelli Raia, tra i quali c’è, come appena scritto, anche Paola Raia, la quale, particolare tutt’altro che irrilevante, è stata in passato consigliera regionale di Forza Italia, salvo passare, armi e bagagli, alle ultime elezioni nella squadra del governatore Vincenzo De Luca.

I Raia sono legati storicamente anche all’ex sindaco forzista di Lusciano, Isidoro Verolla, che di Forza Italia lo era quando lo erano anche i Raia. Non a caso, l’ultima impresa dell’ati aggiudicataria dell’appalto da 12 milioni e mezzo e la Vesatec di Paolo Verolla, congiunto dell’ex sindaco Isidoro.

Curiosità: proprio per non farci mancare nulla nell’affermare che questa è una sola famiglia imprenditoriale, Paolo Verolla (abbiamo preso lo screenshot, inutile cancellare) si auto-definisce titolare presso Sigeco.

Il gruppo dei commissari di questa gara è composto da Vincenzo Magnetta, presidente, Rosanna Cautillo e Ferdinando De Lucia. Come rup, invece, la vecchia conoscenza di CasertaCe, Marisa Di Sano.

LA ASL NAPOLI UNO

Ma è sempre il faccendiere capuano Rubino a creare un prezioso riferimento per noi che vogliamo capire bene il grado di relazione tra queste imprese aggiudicatarie in ati dell’appalto all’Asl di Caserta e qualche altra impresa presente nel raggruppamento vincitore all’Asl NA1.

A Napoli, sfortunatamente, hanno dimenticato (?) di inserire la percentuale di ribasso che, più o meno, è di circa 600 mila euro sulla base d’asta da 14 milioni di euro.

L’agronomo 65enne di Capua risulta essere direttore tecnico delle già citate Sigeco e della neo interdetta antimafia Futon, ma anche di Tineos srl che appartiene all’ati aggiudicataria per l’appalto da 14 milioni di euro in tre anni per il servizio di disinfestazione, disinfezione, derattizzazione e deblattizzazione di Napoli, Capri e Anacapri.

Anche in questo caso, manco a dirlo e francamente essere fermi, inermi di fronte a cose del genere rappresenta una resa incondizionata di uno Stato di diritto che, sulla carta, dovrebbe essere gendarme della legalità, a partecipare è un solo soggetto, ossia l’ati formata ugualmente da Sigeco, dall’interdetta Futon dei Raia, da Uniced dei fratelli Rea e da due soggetti non presenti a Caserta: la HUG, la già citata Tineos, direttore tecnico Giuseppe Rubino, sede a Marcianise e legale rappresentante Serena Piccolo, e la capofila D’Orta di Pozzuoli.

E qui, probabilmente, l’esclusiva di Nicola Ferraro si trasforma in un’alleanza con altri gruppi di soggetti che per il momento definiamo borderline, ma su quest’ultimo argomento stiamo svolgendo ulteriori accertamenti e dunque ve ne parleremo appena possibile.

Avendo dati i nomi della commissione aggiudicatrice di Caserta, svoltasi nel 2020, vi diamo quelli di Napoli, svolta nel 2023. Si tratta di Virgilio Barbati come presidente, come rup Eugenio Catapano e come commissari Antonio Carbone e Luigi Di Guida.

Ehmmm, Luigi Di Guida, ehmmmm. Non sappiamo perché questo nome ci fa venire in mente la parola Bourelly. Magari non è niente, è solo tardi e stanchezza cerebrale. O magari no.

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