L’adesione di Grimaldi alla Lega è anche uno “sciogliete le righe” dei vecchi socialisti del centrodestra. Caldoro snobbato da Meloni & co. senza la super pensione. Ecco il giorno in cui si dimetterà da consigliere regionale
13 Febbraio 2025 - 17:34
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Sarà sostituito dalla Di Scala che nell’ultimo periodo si è avvicinata a Fratelli D’Italia. In palio anche la carica di capo dell’opposizione a cui punta il leghista Severino Nappi
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CASERTA (g.g.) L’approdo di Massimo Grimaldi alla Lega, con tanto di benedizione di Matteo Salvini incontrato ieri a Roma e con al sanzione formale di una conferenza stampa, svoltasi stamattina nell’aula del Consiglio Regionale, sviluppa ancor di più la traccia calcata da Gianpiero Zinzi come nuovo coordinatore regionale del Carroccio
Tre consiglieri comunali a Napoli, 4 a Caserta e da oggi 4 anche in consiglio regionale. Numeri che segnano una crescita delle rappresentanze politico istituzionali che va anche al di la del peso elettorale di questo partito che al sud, naturalmente, è ben lontano dalle percentuali raccolte nell’Italia del Nord.
Il compito di Zinzi sarà quello di ridurre il divario e tenendo conto del fatto che lo scenario più probabile, con la Corte Costituzionale che dirà verosimilmente no ai terzi mandati del governatore, è quello di un centro sinistra contro il centro destra, la rappresentanza della Lega dovrebbe rimanere intatta rispetto ai quattro consiglieri regionali di oggi anche grazie al fatto che l’alleanza tra Pd e 5 Stelle garantirà a chi perderà le regionali, anche in questo caso quasi sicuramente non essendoci un De Luca castigamatti tipo 2020, diciotto consiglierei su 50. C’è un fatto politico legato tutto sommato ad una notizia relativo al passaggio di Grimaldi alla Lega. L’esponente politico carinolese ha trattato da solo con Zinzi e Durigon staccandosi, probabilmente per la prima volta, dal suo tutor di sempre, Stefano Caldoro.
Ciò non è avvenuto perché Grimaldi dopo 20 anni di militanza comune con Caldoro, ha litigato con l’ex governatore ma semplicemente perché in quell’area politica connotata dalla presenza degli ex socialisti craxiani che hanno scelto il centro destra e non il centro sinistra, è stato dichiarato un vero e proprio “sciogliete le righe”
Sciogliete le righe e aggiungiamo anche, si salvi chi può. Caldoro, Grimaldi, Salvatore e compagnia hanno cercato di stare insieme anche nel corso di questa legislatura regionale, sperando di poter contare ancora come gruppo, come area moderata di Fratelli D’Italia ad esempio o magari come fattore di crescita del movimento dei Moderati che fa riferimento a Lupi
Tutte operazioni fallite. Stefano Caldoro non ha trovato la collocazione che desiderava quella che riteneva all’altezza del suo passato do governatore della Campania, di consigliere regionale per tre legislature sin dal 1985 in occasione della vittoria di Antonio Rastelli, deputato nel 1992 nel partito socialista, nel 2006 nella circoscrizione di Campania 1 nella lista Democrazia Cristiana- Nuovo PSI e nel 2008 nella lita del PDL quota nuovo PSI sempre nella circoscrizione Campania 1 ministro di uno dei governi di Silvio Berlusconi, e componente della Cassa Depositi e Prestiti
Nel centro destra nessuno gli ha offerto nulla di ciò che lui riteneva proporzionato al suo blasone. Ed è per questo motivo che ha deciso di chiudere baracche e burattini e di pensare a ciò che può intascare come lautissimo importo delle pensioni maturate per le varie cariche ricoperte.
Per ottenere questo dovrà dimettersi dalla carica di consigliere regionale della Campania e questo accadrà il prossimo 28 febbraio. Al suo posto entrerà la Di Scala candidatasi con Forza Italia la volta scorsa ma avvicinatasi ultimamente, quanto pare, a Fratelli D’Italia
Come candidato governatore sconfitto, il primo degli sconfitti, Stefano Caldoro ha ottenuto l’elezione, da parte dei consiglieri regionali di minoranza, a leader dell’opposizione o capo dell’opposizione che dir si voglia, carica statutariamente prevista per il consiglio regionale della Campania