LA PASQUETTA DI CASERTACE. La Regione ferma (per ora) il piano commerciale pro Luigi Melillo, grande amico dal poco tempo arrestato Gennaro Pitocchi, di insediare un McDonald’s e un grande supermercato nella sua ALIFE

21 Aprile 2025 - 10:30

Per il momento le notizie sono ancora sommarie, ma quello che si riteneva scontato non è avvenuto. E quindi l’amministrazione De Felice, su cui ha puntato questo imprenditore, insediatissimo nell’agro Aversano, a partire dal PIP di Frignano, è rimasta al palo

ALIFE – Ricordate Luigi Melillo, l’imprenditore di Alife entrato nel cuore di Gennaro Pitocchi, dominus dell’Urbanistica e dei Lavori Pubblici di tanti comuni dell’agro Aversano, ma anche di comuni importanti del napoletano, tra i quali l’ente di Marano che, solo a pensarci, ti tremano i polsi per tutte le volte che l’autorità amministrativa è stata costretta ad intervenire sulle infiltrazioni camorristiche nella patria del clan Nuvoletta.

Ricordate Luigi Melillo impegnato nel PIP di Frignano da 100 milioni di euro, raccontato per filo e per segno (CLICCA E LEGGI)?

Lui non è lanciato solo nell’agro Aversano, è stanziato nella sua Alife, dove ha comprato moltissimi lotti di terreno. E ad Alife molto ha puntato in campagna elettorale sulla compagine che poi è diventata l’amministrazione del sindaco Fernando De Felice.

Molto si è discusso ultimamente da quelle parti sul nuovo piano commerciale, o SIAD, che dir si voglia, che in pratica trasformava, proprio su input dell’amministrazione comunale, tutta una fascia di terreno, per la maggior parte nella proprietà di Melillo, in area per accoglimento di strutture commerciali di vendita al dettaglio.

Già si parlava dell’ennesimo McDonald’s di questa provincia. E non abbiamo capito il motivo per cui, in tanti anni, il marchio americano degli hamburger non ha mai insediato altre filiale, anzi, le ha tolte, mentre da qualche tempo a questa parte sono esplose nuove strutture anche in luoghi che, a noi, non hanno convinto affatto.

E’ come se ci fosse una sorta di remake generazionale per il quale i ragazzi di oggi si uniscono ai ragazzi di ieri, in una sorta di impazzimento generale per quello che, a nostro avviso, immeritatamente viene definito cibo spazzatura.

Sarà che noi siamo sospettosi di natura, pur avendo ben donde di esserlo in una terra in cui, sul fronte degli investimenti commerciali e immobiliari è successo di tutto, al punto che questa vicenda non ci convince e la terremo monitorata.

In questi giorni, però, ad Alife, è subentrato un problema: non è arrivato, infatti, il via libera decisivo al nuovo piano commerciale da parte della Regione Campania.

Va precisato che l’innesto commerciale era avvenuto su un’area a destinazione industriale, pienamente tale per ora e fino a quando rimarrà in vigore il Piano regolatore generale vigente del 1976, visto e considerato che il comune di Alife non ha ancora approvato il PUC.

Ora, è vero che esiste un precedente – tutt’altro che edificante – su cui CasertaCe anni fa scrisse tutto il male possibile, identificando nell’allora presidente della regione, Califano, papà della moglie dell’attuale sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, l’esecutore materiale di un’acrobatica trasformazione urbana dei terreni prospicienti a via Galatina, nella città sammaritana, da industriali a commerciali, in modo che al posto dell’ex tabacchificio nascesse tutto quello che poi è nato oggi tra centri commerciali alimentari, Old Wild West eccetera, eccetera.

Ma Califano, fortunatamente per il diritto, è andato in pensione e oggi, forse, la regione prende con le molle queste operazioni di trasformazione. Le nostre sono ipotesi perché l’amministrazione comunale di Alife, dimostrando di non essere serena e non sentirsi al di sopra di ogni sospetto, tiene nei cassetti la missiva della regione in cui questa ha richiesto molte integrazioni alla pratica targata Luigi Melillo.

Ovviamente, non appena avremo qualche informazione più precisa ve ne daremo conto.