CASERTA. I vigili del fuoco non ce la fanno più. La provincia brucia, il numero di effettivi è carente. Ecco cosa deve fare e cosa deve dire secondo noi la nuova comandante di fronte al Prefetto Volpe
2 Luglio 2025 - 12:45

Noi che seguiamo il lavoro dei vigili casertani da anni e anni sappiamo che esiste una specificità emergenziale collegata al rapporto tra il numero di vigili in servizio e al quantità/qualità degli interventi da realizzare come quello enorme di Baia Domizia nell’ultimo fine settimana. E allora la linea di dialogo non può essere articolata in termini generali altrimenti il Prefetto ti fa i complimenti ti distribuisce tra pacche sulle spalle e poi allarga le braccia
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CASERTA (g.g.) La questione della carenza del personale nelle organizzazioni poste alla tutela dell’ordine pubblico o della protezione civile è un problema antico che ha a che fare con i vincoli molto stretti del bilancio nazionale.
Quando si fanno i conti in questo periodo prima della pubblicazione del documento di programmazione economica del governo e quando questo diventa carne viva dopo qualche mese dalla legge di bilancio si scopre che non ci sono mai altre risorse per assunzioni nei carabinieri nella polizia nella guardia di finanza e nei vigili del fuoco. Le uniche che vengono realizzate vanno a sostituire il personale arrivato al momento della pensione e finito in quiescenza.
Il surplus non esiste. Ora, il problema c’è e non è di facilissima soluzione. Non va affrontato in termini generali perché altrimenti ogni prefetto, come sta facendo in queste ore quello di Caserta, Lucia Volpe, accogliendo la comandante dei vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta, Maria Angelina D’agostino, distribuirà un sacco di complimenti un sacco di pacche sulle spalle ma soprattutto una apertura di braccia che esprime l’impotenza che un semplice prefetto ha nei confronti di quelli che vengono considerati gli interessi superiori del paese nel momento in cui questo deve rispettare i vincoli del bilancio nazionale
Il giornalista a sua volta non deve impattare la questione utilizzando l’arma della demagogia perché altrimenti si fa solamente ammuina e il problema non si risolve. Occorre, invece, portare la questione, l’argomento ad uno strato inferiore rispetto a quello generale dell’inviolabilità del bilancio nazionale. E qui subentra la capacità del prefetto di rapportarsi in maniera molto più pragmatica con gli uffici del ministero dell’Interno che sovraintendono il lavoro dei vigili del fuoco. Quello che sta succedendo a Caserta è sotto gli occhi di tutti ed è ben raccontato nel comunicato firmato dai sindacati CGIL, UILPA E CO.NA.PO
Gli incendi di Baia Domizia rappresentano, senza ombra di dubbio, uno dei casi più gravi verificatisi in Campania e nel sud Italia negli ultimi anni. La rabbia dei cittadini che spesso e volentieri non riescono a collegarsi nemmeno con il centralino della sala operativa dei vigili perché tutti quanti sono impegnati sul territorio è un altro tema straordinario. In poche parole esiste una specificità casertana stabilita dal rapporto tra le emergenze e il numero di vigili del fuoco effettivi impiegabili sul territorio? Secondo noi sì e lo scriviamo da anni solo che i Prefetti sperano che la questione sia malposta in modo da poter allargare le braccia accucciandosi nel rifugio dell’interesse nazionale superiore ad ogni pur legittimo interesse regionale o provinciale
La nuova comandante deve, invece, prendere una penna e mettere su carta il numero di vigili del fuoco che operano in provincia di Caserta collocandoli dentro a tutte le funzioni che a loro sono richieste tra cui ci sono anche quelle specifiche relativa alla lotta per fronteggiare la terra dei fuochi e con la convenzione AIB. Lei e il prefetto si accorgeranno che i numeri non tornano perché il quoziente di questo rapporto è significativamente più basso rispetto a quello estratto dallo stesso calcolo realizzato in altre province. Ciò permetterebbe al prefetto di mettersi in auto e di recarsi negli uffici del dipartimento nazionale dei vigili del fuoco collocato nel perimetro del ministero degli interni chiedendo ad un dirigente di spegnere il telefonino e di concentrarsi mezz’ora in modo da prendere coscienza di questa situazione e di decidere se questa situazione casertana meriti un intervento significativo di integrazione del numero del personale. Perché la questione sta in questi termini caro prefetto Volpe cara comandante dei vigili del fuoco di Caserta. L’approccio metodologico affinchè ciò che chiedono i sindacati nel loro documento non può essere di carattere generale altrimenti il prefetto di Caserta risponderà che anche in provincia di Napoli o area metropolitana come diavolo si chiama, anche in provincia di Salerno, Avellino, Benevento e anche in altre province d’Italia stanno pieni di lavoro fino al collo e soprattutto in estate anche li si nota una differenza tra la quantità di personale in servizio e la quantità e la qualità di interventi da realizzare
Speriamo che la neo comandante sia in grado di sviluppare un discorso così come glielo abbiamo suggerito. Altrimenti in Prefettura va solamente a perdere tempo