Infermiere colpito da malore in sala operatoria. L’incredibile corsa in altro Ospedale: da Sessa ad Aversa
27 Settembre 2025 - 15:54

Il 60enne rispettava un turno di “rientro”. Stabilizzato e trasportato in una struttura dotata di “emodinamica”
SESSA AURUNCA / GAETA (EZ) – Un episodio grave e emblematico ha riacceso i riflettori sul personale sanitario e sui livelli di stress a volte insostenibili che affliggono chi lavora in prima linea negli Ospedali a Sud del sud Itala. Un infermiere strumentista è stato colpito da un malore, si parla di “un sospetto principio di infarto”, mentre era al lavoro in sala operatoria presso l’Ospedale Nuovo San Rocco di Sessa Aurunca.
L’emergenza è scattata in pieno giorno, intorno alle 13.30 di oggi 27 settembre 2025, durante un delicato intervento chirurgico all’addome di un paziente intubato e sotto anestesia. L’infermiere professionale, un 60enne originario di Gaeta, stava assistendo i chirurghi nel suo ruolo cruciale di “ferrista”, responsabile della preparazione e gestione degli strumenti chirurgici.
Mentre i medici mantenevano la calma e la concentrazione per proseguire l’operazione sul paziente, i colleghi sono stati costretti a intervenire tempestivamente per soccorrere l’infermiere. L’emergenza è stata tale da richiedere l’intervento del personale direttamente dalla vicina sala del Pronto Soccorso.
L’infermiere, che era in servizio con un turno di “rientro”, è stato stabilizzato e trasportato d’urgenza in ambulanza presso l’Ospedale di Aversa. Attualmente, si trova ricoverato e in buone mani, in “emodinamica”. Ma il suo caso non viene trattato qui e non è da leggere come un fatto di cronaca in quanto solleva, soprattutto, un’inquietante questione sulla salute e la sicurezza di chi lavora nel blocco operatorio.
L’episodio non è isolato. Il malore occorso al 60enne infermiere riporta in cronaca il problema dell’alto livello di stress a cui è sottoposto il personale sanitario specializzato, soprattutto in caso di carenza di personale e turni giocoforza stretti. Soprattutto per figure come quella dell’infermiere strumentista (fondamentale in sala operatoria), cui è richiesta massima precisione, attenzione costante e nervi saldi per ore e ore. L’infermiere in questione stava coprendo un ‘rientro’, e potrebbe quindi trattarsi di un chiaro segnale di come i carichi di lavoro siano ormai al limite della sopportazione.