MONDRAGONE. Il consigliere Buonodono parcheggia in maniera sconcia, litiga con un carabiniere e si rifiuta di esibire documenti. Poi…
10 Ottobre 2018 - 13:19
MONDRAGONE – (g.g.) Da qualche tempo scriviamo che quelli dell’amministrazione comunale e anche quelli che la sostengono dai banchi del consiglio, sono stati colpiti da vertigini che li portano a ritenere di essere diventati degli statisti internazionali, delle personalità tanto importanti da dover essere considerati intoccabili.
Un esempio di questo è interamente declinato nell’episodio consumatosi ieri sera e che ha visto come protagonisti il consigliere comunale di maggioranza di area landolfiana, Marcello Buonodono, di professione, ci dicono, commercialista e un maresciallo dei carabinieri con solida esperienza all’interno dei Ros, dove ti insegnano che mai e poi mai la tensione verso il risultato investigativo possa essere contaminato da reazioni emotive, da attitudini alla rissa.
Buonodono è arrivato davanti al cancello di casa di questo maresciallo che opera oggi presso la caserma dei carabinieri di Aversa, parcheggiando baldanzosamente con il muso dell’auto precisamente direzionato verso il passo carrabile affisso al cancello dell’abitazione del carabiniere. Questi si trovava in strada e tenendo parcheggiata l’auto proprio davanti al passo carraio, ha detto a Buonodono di aspettare un minuto perchè lui se ne stava andando e dunque gli avrebbe permesso di parcheggiare anche davanti al passo carraio.
Buonodono non l’ha presa bene. E’ volata qualche parola. E fin qui, diciamo che può succedere. Non può succedere, invece che un consigliere comunale, il quale entra in un perimetro di sosta vietata, e che per giunta riceva dal proprietario dell’abitazione corredata dal passo carraio, la disponibilità ad occupare quel perimetro, reagisca nel modo in cui ha reagito Buonodono. Il maresciallo gli ha chiesto i documenti. E questo il maresciallo lo può fare, perchè la legge glielo consente.
Poi, semmai, successivamente, il cittadino che si sente colpito da un abuso di potere, è libero di presentare tutte le denunce che vuole. Ma i documenti li deve mostrare. E’ un dovere per tutti, figuriamoci, per un consigliere comunale per giunta di destra, se è vero com’è vero che è di aria landolfiana.
La situazione è emotivamente precipitata e Buonodono ha ritenuto di essere così turbato, da necessitare di una rapida trasferta al pronto soccorso di un ospedale della zona, dove si è fatto refertare.
Saremo anche tacciabili di partigianeria, ma noi tendiamo, per biologia, a credere sempre a un carabiniere o a un poliziotto che a un politico , il quale poi fa di questa vicenda, una occasione mediatica.
Perchè noi crediamo al carabiniere e non a Buonodono? Perchè il consigliere avrebbe potuto farsi refertare, avrebbe potuto presentare denuncia, ma se uno si muove in questo modo, dopo aver scritto una sorta di atto di accusa pubblico e pubblicamente diffuso, allora qualche perplessità sorge sulla genuinità di tutta quanta questa vicenda così come è stata raccontata dal signor Buonodono.