IL FOCUS. GIUSTIZIA & PSICOLOGIA. Un clamoroso audio inchioda sulla concussione il sindaco Sagliocco e Saverio Griffo: Raffaele Marino minacciato perchè piegasse la testa
1 Luglio 2019 - 14:50
TRENTOLA DUCENTA – (Gianluigi Guarino) La progressione dei diversi capi di imputazione provvisori e il fatto che questa assuma il connotato di descrivere fatti, episodi, molto diversi l’uno dall’altro, induce a riflettere su quella che poteva diventare l’amministrazione comunale di Trentola Ducenta, se l’autorità giudiziaria e i carabinieri del Nucleo investigativo del gruppo di Aversa non avessero imposto il brusco stop che hanno imposto, con l’ordinanza eseguita venerdì mattina.
Il sindaco Andrea Sagliocco, Saverio Griffo e il resto di quella che si può definire, allo stato delle cose, una cricca, senza il timore di esagerare o connotare il nostro lavoro di una vena giustizialista che peraltro non ci appartiene in linea di principio, una vera e propria cricca, erano riusciti, in pochissimi mesi a costruire un sistema di controllo e, a loro modo, di normalizzazione di tutte quelle cose che, dalle nostre parti, la politica del “magna magna” vuol tenere sotto la sua rigidissima egida.
Per cui, ritornando alla nostra affermazione iniziale, se questi qua si sono fidati di fare tutto quello che hanno fatto nei primi 6 mesi di amministrazione, figuriamoci cosa sarebbero potuti diventare, se la Procura della Repubblica di Aversa Napoli nord e i carabinieri del nucleo investigativo di Aversa al comando nel tenente Montella, non fossero intervenuti per tempo, nell’arco di 5 anni.
La cricca aveva puntato subito al bersaglio grosso: alle concessioni o permessi a costruire che dir si voglia, ed eventualmente, nel caso in cui queste fossero già state attribuite in passato, a muoversi in maniera decisa e, all’occorenza, spregiudicata, per assumere una forma di potestà nelle grandi opere ad alto valore aggiunto e riferibili a personaggi, ad imprenditori politicamente non vicini, se non, addirittura, avversari.
Ed è proprio quello che succede con la società Quadrifoglio immobiliare srl, legalmente rappresentata da Carmen Maiolica, gestita di fatto dall’architetto suo marito Raffaele Marino, in collaborazione con il socio Gianfranco Sagliocco.
E’ chiaro che Saverio Griffo è l’azzeccagarbugli dei miracoli, anzi, citando proprio Andrea Sagliocco, “delle magie“, il vero e proprio mago Merlino della new generation del malaffare trentolese.
Ed è proprio Saverio Griffo, con ogni probabilità, a mettere a punto il complicato marchingegno, finalizzato a tagliare le gambe all’architetto Raffaele Marino in modo da creare le condizioni perchè questi fermasse i lavori del complesso immobiliare di via IV Novembre.
La delibera al veleno viene confezionata il 20 settembre 2018. La giunta comunale, con essa, forniva un indirizzo “al dirigente dell’Area urbanistica affinchè disponesse quanto di sua competenza per rendere totalmente fruibili le aree destinate a standard”, ai sensi del PUA, che sta per Piano Urbanistico Attuativo, uno degli strumenti complementari del piano di attuazione, oggi PUC vigente.
Senonchè il responsabile del settore urbanistica, architetto Liberato Teberino, il quale aveva lavorato nel periodo in cui Trentola era stata amministrata da un commissario prefettizio, che aveva dato il via libera pieno ai lavori di via IV Novembre, si era, in pratica, rifiutato, dichiarandosi incompetente a realizzare ciò verso il quale la delibera di giunta del 20 settembre lo indirizzava.
La coppia Andrea Sagliocco e Saverio Griffo, avevano però, sottovalutato, forse percorsi da una sorta di delirio di onnipotenza, l’architetto Raffaele Marino. Per cui, di fronte al rifiuto di Teberino, la nuova coppia di consoli in salsa trentolese, va avanti, come si suol dire, “a carro armato“. E il 2 novembre, reagisce al diniego del dirigente, approvando un’altra delibera di giunta con la quale si attivano le procedure per conferire un incarico ad un legale con competenze di diritto amministrativo, ramo urbanistica, il cui nome sicuramente non mancava nella corposa agenda di Saverio Griffo, affinchè potesse realizzare ciò che Teberino si era rifiutato di fare.
Tutto questo per dare un segnale ben preciso a Raffaele Marino: non ti daremo tregua, in un modo o nell’altro bloccheremo il tuo cantiere e dunque tu non riuscirai a vendere le case, visto che i potenziali acquirenti si terranno alla larga da una situazione problematica.
Attenzione, però: quella di Andrea Sagliocco non è una vendetta politica che avrebbe potuto far configurare ai suoi danni altri reati. Lui, come capita con Monaco padre e figlia e con Del Prete, per la vicenda Decò (LEGGI QUI IL NOSTRO PRIMO ARTICOLO; CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO SECONDO ARTICOLO), vuole che coloro i quali considera “i fortunati di un tempo”, si inginocchino, ora, al suo cospetto e cedano al nuovo monarca di Trentola.
Per cui, iniziano degli incontri tra Saverio Griffo e Raffaele Marino. Quest’ultimo non ha considerato l’attività di Sagliocco come frutto di una normale dinamica di un cambiamento epocale del potere su quella piazza, non ha considerato il processo ineluttabile e dunque normalmente assecondabile con un accordo stipulato con i nuovi padroni.
Perchè i nuovi padroni, vogliono un atto di sottomissione. Imprenditoriale, ma anche politico, visto che Saverio Griffo chiede a Raffaele Marino che la nipote di quest’ultimo Teresa Martucci, consigliera comunale di opposizione, si astenga nel voto relativo ad una variazione di bilancio, in modo da dare un segnale a tutta la città sul fatto che un’intera famiglia imprenditoriale, cioè quella di Raffaele Marino, ha piegato definitivamente la testa.
Come si suol dire, un fatto esemplare, in modo che tutti quelli che agli occhi di Andrea Sagliocco e di Saverio Griffo dovevano farsi perdonare qualcosa, avrebbero saputo come regolarsi.
Ma Marino, come si suol dire, “non ce la fa buona“. E siccome, al giorno d’oggi, la tecnologia permette letteralmente di tutto, una delle sue conversazioni con Saverio Griffo, precisamente quella del 5 novembre 2018, che segue, dunque, di tre giorni l’approvazione della seconda delibera, quella relativa alla nomina dell’avvocato, viene puntualmente, nitidamente registrata e consegnata ai carabinieri.
Ed è proprio quella parte in cui Saverio Griffo chiede, ma diremmo meglio, esige, sotto la minaccia del rovinoso blocco dei lavori del cantiere di via IV Novembre, che Teresa Martucci si astenga sulla variazione di bilancio, ad essere immortalata in una registrazione digitale.
Insomma, quelle virili chiacchierate fanno capire con chiarezza a Raffaele Marino, che lui “si deve mettere a squadra”. E d’altronde, Saverio Griffo glielo dice proprio esplicitamente: devi stare a disposizione per tutto quello che ci può servire. Dunque, richiamandoci al codice penale e all’articolo 317 che nel capo C viene contestato, in concorso, ad Andrea Sagliocco e Saverio Griffo, per “danaro ed altre utilità“.
QUI SOTTO LO STRALCIO INTEGRALE DELL’ORDINANZA CON IL CAPO C