Sequestro alla Nuova Italia. L’avvocato di Di Vico con cortesia e civiltà chiede di precisare e noi siamo felici di esporre il suo pensiero

18 Luglio 2019 - 17:30

SANTA MARIA A VICO (g.g.) – Buongiorno dott. Guarino sono l’avv. Antonella De Benedictis. Non ci conosciamo di persona, ma ci siamo giornalisticamente conosciuti quando sono stata vicesindaco a Caserta e, anche se con non scusabile ritardo, la ringrazio per la sensibilità e accortezza che ha sempre dimostrato nei miei confronti.

Ricordo ancora oggi con grandissimo piacere e molti sorrisi il titolo che usò per annunciare le mie dimissioni: praticamente mi lesse nel pensiero! 🙂
Oggi la disturbo per una vicenda che riguarda un mio assistito, il sig. Alfonso Di Vico.
Ho letto l’articolo pubblicato ieri e credo che ci siano state gravi disattenzioni da parte di chi le ha descritto la vicenda.
I dati numerici e giuridici non sono assolutamente corrispondenti a quelli che le hanno riferito, basti solo pensare che il sequestro è stato attuato per una somma di poco superiore a 80.000 euro e non a 800.000,00 come erroneamente riportato.
Ci sono poi ulteriori elementi non corretti e non da ultimo il patteggiamento posto in essere dall’amministratore Di Donna Angelo.
Le chiedo, pertanto, di poterle inviare un comunicato a parziale rettifica di quanto pubblicato.
Poi, se ha piacere, possiamo limarlo e definirlo assieme.
La mia finalità (e quella del mio assistito) è unicamente quella che emerga la verità e non i dati errati che le sono stati comunicati.
In attesa di suo riscontro le porgo cordialissimi saluti.
LA RISPOSTA DI CASERTACE
Gentile avvocato De Benedectis, non abbiamo alcuna difficoltà, anzi
auspichiamo lei possa spedirci una nota con la quale possa essere
illustrata l’intera vicenda sequestro subito dalla società Nuova
Italia Srl il 13 agosto 2018.Detto questo, noi abbiamo provveduto, sollecitati dal suo cliente, a
precisare nell’articolo che il provvedimento della Cassazione rendeva
definitivo, in quello che è la sua identità di misura di prevenzione,
il sequestro dell’immobile di 84 mila euro. Un bene facente parte del
più ampio gruppo di valori sequestrati al 13/8/2018 dalla compagnia di
Marcianise della GdF.

Questo era giusto precisarlo perché, purtroppo, le motivazione che la
corte di Cassazione ha pubblicato non contenevano alcuna
specificazione sulla relazione tra l’immobile oggetto del ricorso e il
resto del sequestro.

Non siamo mai entrati, nel nostro articolo, semplicemente perché
questo non riguardava la sentenza oggetto della nostra attenzione,
sullo status del signor Angelo Di Donna, se non per evidenziare i
contenuti della confutazione, esposta dalla difesa del signor Alfonso
Di Vico in sede di ricorso alla corte di Cassazione. Per cui,
comprendiamo che la notizia del patteggiamento di Di Donna possa
essere utile alle ragioni del suo assistito e non abbiamo alcuna
difficoltà ad evidenziarle. Ma non può parlare di “imprecisioni”
perché noi ci siamo limitati a sintetizzare le motivazioni rese
pubbliche dalla Cassazione, collegandole, non illogicamente dato che
gli 84 mila euro erano dentro agli 862 mila euro, all’operazione della
GdF compiuta il 13 agosto scorso e a cui le stesse fiamme gialle hanno
dato evidenza con un lungo comunicato stampa che noi e tutti gli altri
giornali hanno pubblicato quel giorno.

Per il resto rimaniamo a disposizione perché il confronto delle idee e
delle tesi è a nostro avviso un’occasione di arricchimento, a patto
che lo stesso avvenga partendo da un rispetto del lavoro di questo
giornale, speculare al rispetto e alla considerazione che noi nutriamo
nei confronti del suo lavoro e dei diritti a esporre le proprie tesi
da parte del suo cliente che, invece, me lo consenta avvocato
Antonella De Benedictis, è andato ampiamente fuori dal seminato nella
lettera che ci ha inviato. Però, siccome noi comprendiamo lo stato
d’animo del sig. Di Vico, abbiamo integrato l’articolo (anche non
avendone alcun obbligo) e poi abbiamo fatto finta di non aver letto di
ciò che è arrivato alla nostra casella. Poi, se come ha scritto nella
lettera, il signor Di Vico vuole “adibire” le vie legali, adibisca.

Cordiali saluti,
il direttore responsabile Guarino Gianluigi