Il latte di bufala da mozzarella a crema per la pelle
31 Luglio 2019 - 07:31
Da lungo tempo il latte di bufala è usato ed apprezzato dall’industria lattiero casearia, per la produzione di mozzarelle, treccine, caciocavallo e molte altre prelibatezze del Made in Italy.
La Campania è la regione italiana per eccellenza per quanto riguarda l’allevamento di bufali della specie mediterranea, il cui latte è imprescindibile per la produzione di mozzarella di bufala campana DOP. Sempre più consumatori fuori regione stanno aumentando il loro grado di stima per le caratteristiche organolettiche questo formaggio, ormai divenuta simbolo di italianità malgrado non si fermi l’illegalità anche in questo settore. L’aumento della richiesta proviene anche dal mercato estero, infatti le esportazioni costituiscono una parte considerevole del giro d’affari.
Dopo lunghissimo tempo di sfruttamento del latte bufalino solamente nel settore agroalimentare, si è arrivati a considerare l’importanza di questo latte per la pelle e più in generale per la cosmesi naturale.
Ripercorrendo la storia abbiamo già antichi esempi del ricorso all’uso del latte animale per il benessere della pelle, come nel caso della mitica Cleopatra regina d’Egitto e le sue abluzioni dentro a diverse centinaia di litri di latte d’asina. Stessa scelta per Poppea, moglie dell’imperatore romano Nerone, e molto più tardi la sorella di Napoleone Bonaparte, Paolina.
Al giorno d’oggi uno dei fattori che favorisce la continua ricerca di elementi naturali adatti ad essere destinati ad un uso cosmetico è la crescente richiesta del mercato, in particolare per la nicchia del naturale e biologico. I consumatori sono sempre più attenti ad evitare il più possibile gli elementi di origine sintetica, insieme all’attenzione per l’ambiente con la riduzione del materiale inquinante.
Le statistiche parlano chiaro, infatti il Beauty Report 2019 redatto dal Centro Studi Cosmetica Italia mostra come il settore cosmetico sia uno dei pochi a non subire frenate nemmeno nei periodi di crisi economica con uno sviluppo particolare della domanda di prodotti naturali.
Anche il Rapporto “Bio Bank” 2019, che si occupa di monitorare il commercio del biologico nella grande distribuzione italiana, certifica l’aumento della domanda di prodotti cosmetici. Si parla di aumenti intorno al 180% negli ultimi cinque anni. La Campania è la regione leader del sud per numero di profumerie bio.
Il latte di bufala è un latte ricco di proteine e acidi grassi nobili, mediamente un 30% in più del latte vaccino. Oltre a questi nutrienti molto apprezzati per il consumo alimentare ed i processi di caseificazione, è ricco di sali minerali e di antiossidanti naturali.
Una delle componenti che rende il latte di bufala importante è l‘acido lattobionico, una sostanza dotata di un forte potere igroscopico (cioè in grado di attrarre a sé le molecole di acqua) ed idratante a lungo termine per la presenza di più gruppi ossidrili. Cosparso sulla pelle favorisce l’esfoliazione e il rinnovamento cellulare, regolando il processo di cheratinizzazione. Offre una notevole azione antiossidante e presenta un importante capacità di riparazione e cicatrizzazione, per via del galattosio (uno zucchero) che ha un ruolo chiave nella sintesi e aggregazione del collagene e nella migrazione cellulare.
L’acido lattobionico è particolarmente indicato per la preparazione di prodotti cosmetici a delicata azione esfoliante, di prodotti anti-età e per combattere le macchie cutanee in quanto agente che dona lucentezza e rende uniforme il colorito. Viene molto apprezzato per il proprio grado di sicurezza e tollerabilità, in quanto non provoca irritazioni e pertanto rappresenta un’ottima soluzione anche per la cute molto sensibile.
Da qui negli ultimi anni si è avuto lo sviluppo di una vasta gamma di prodotti cosmetici proprio a base di latte bufalino, dando vita a nuove attività imprenditoriali di successo proprio nel casertano.
Oggi anche questa eccellenza è entrata a tutti gli effetti nostra alleata per continuare ad essere giovani!