CASAGIOVE. Sindaco Corsale accetti la goliardia: non faccia il “…” con il culo del conformismo buonista. I soldi di Natale per i poveri…
10 Dicembre 2019 - 17:47
CASAGIOVE (g.g.) – Il sindaco Roberto Corsale è una persona intelligente e dunque non può non comprendere lo spirito goliardico che spesso traspare dagli articoli di questo giornale. Per cui non va considerato, a nostro avviso, la parafrasi di un proverbio di origine popolare e popolana che noi utilizziamo con spirito leggero, come si può fare con cui si discute allegramente davanti ad un bar.
“Vuoi fare il … con il culo mio?”. In questo periodo dell’anno sono tutti più bravi e più buoni, ma nessuna elabora nuove idee, originali per esprimere la propria bontà e generosità. Il sindaco Corsale ha detto che le luminarie natalizie rappresentano un inutile spreco e che questi soldi il comune li potrà meglio utilizzare devolvendoli ad opere di bene, in modo da alleviare, seppur in minima parte, le sofferenze di indigenti e diseredati. E qui subentra il discorso del “culo mio”, che poi è il culo che appartiene al buonismo un po’ peloso e a buonissimo mercato che ritualmente affolla di parole rituali queste giornate prefestive. Utilizzando, infatti, l’alfabeto del buonismo d’ordinanza, Corsale si fa…bello
Dato che né il sindaco, né nessuno degli assessori comunali e neppure i consiglieri, vivono grazie alla politia (o no?), allora, per una volta, in questo mese di dicembre, perché non devolvere le indennità di carica a scopi di beneficienza? Cavolo, il medico Mario Melone intasca una meritata pensione per la sua professione ben svolta in tanti anni; Pietro Nardi ci dicono faccia l’avvocato e ci dicono pure che relaziona il suo impegno con quello di un principe del Foro qual è senz’ombra di dubbio Paolo Centore. Stesso discorso per Mariella Sapone, donna intelligente che ugualmente non avrebbe nessun problema a sacrificare un mese della sua indennità. Il negozio di articoli idraulici del negozio del presidente del consiglio comunale Francesco Mingione è uno dei migliori della provincia, se non della Campania. Una competenza che Mingione ha potuto mettere a disposizione del bene comune, quando ha ben indirizzato l’impresa che ha lavorato alla costruzione della fontana all’acquisto dei buoni prodotti, fondamentali per la qualità della realizzazione. E anche in questo caso, che volete che possa determinare in termini economici la disponibilità a donare un mese dei propri gettoni?
Avete visto? A noi piace la goliardia. Sfottiamo i sindaci e i potenti perché se qualcuno in questa provincia si ponesse il problema di studiare la storia della democrazia moderna, dalla Magna Carta del 1215 in poi, si capirebbe che il emstiere di un giornale indipendente consiste nello stare sempre dall’altra parte rispetto a chi ha il potere in mano e dunque può già disporre di mezzi tali da non rendere necessario il supporto markettaro della stampa, colei che dovrebbe essere sempre un contrappeso costituzionale.
Vabbè, ogni tanto io mi faccio prendere la mano, ma a Caserta, onestamente, che cazzo ne parliamo a fare di questa roba. Fine dell’articolo.