LE MAZZETTE AL SINDACO E NON SOLO. Confermati gli arresti domiciliari a Nicola Tamburrino, che continua a sfidare la legge non dimettendosi dalla carica di primo cittadino

2 Gennaio 2020 - 15:29

VILLA LITERNO (g.g.) – Regge, e come se regge, l’ordinanza sulle mazzette al comune di Villa Literno sui due fronti degli imprenditori Nicchiniello padre e figlio. Si aspettava soprattutto l’esito del ricorso, presentato dagli avvocati difensori, per il sindaco Nicola Tamburrino, che (ricordiamo)  anche influente componente del comitato direttivo dell’Asi Caserta. Il tribunale del Riesame di Napoli ha respinto le istanze dei difensori e ha confermato la sua reclusione agli arresti domiciliari. Non sappiamo se a questa decisione abbia contribuito il fatto che Tamburrino, incredibilmente ma non per noi che ben conosciamo i politici che appartengono all’orbita del consigliere regionale Stefano Graziano, ha deciso di non dimettersi dalla carica di primo cittadino, tenendo sostanzialmente in piedi alcune caratteristiche tipiche di un titolo cautelare.

Due in particolare: la reiterazione del reato, almeno in teoria possibile e soprattutto l’inquinamento delle prove. Siccome è altamente improbabile che il Gip del tribunale di Aversa-Napoli Nord che lo ha arrestato possa oggi improvvisamente cambiare idea senza quel fatto nuovo che non può non essere rappresentato dalle dimissioni definitive dalla carica di sindaco. Siccome risulta anche difficile pensare che Tamburrino possa attendere un eventuale pronunciamento della corte di Cassazione, che arriverebbe tra circa 6 mesi, sarà interessante capire cosa succederà tra oggi e domani. La resistenza nella propria carica, ma soprattutto l’inazione dei consiglieri comunali di maggioranza, che per esempio a Trentola

Ducenta non consentirono al sindaco Andrea Sagliocco, pure lui ai domiciliari, di traccheggiare più di tanto nel momento in cui decisero loro di chiudere la consiliatura con le dimissioni in massa presentate contestualmente davanti a un notaio, creerebbe una condizione a dir poco surreale e sicuramente molto grave.

Sempre per quanto riguarda il Riesame, Nicchiniello padre e figlio, i giudici, come scritto all’inizio, hanno ugualmente respinto la richiesta di libertà formulata dagli avvocati, confermando la custodia cautelare dei domiciliari.