Lo spaccio di droga è “in codice”. Sei arresti, due casertani nei guai
31 Gennaio 2020 - 16:30
CASERTA (red.cro.) – Il caffe’ indicava l’hascisc, se si parlava di latte il riferimento era alla cocaina, mentre per l’eroina si usava l’espressione capelli bianchi. Sono alcune delle espressioni in codice utilizzate dalla banda di spacciatori scoperta a Bologna dai Carabinieri della Compagnia Borgo Panigale. All’alba di oggi 110 militari, con unita’ cinofile ed elicotteri, hanno eseguito 14 misure cautelari (6 arresti domiciliari e 8 divieti di dimora) nei confronti di quattro cittadini italiani, otto tunisini, un albanese e un russo. Due dei 6 in condizione restrittiva in abitazione sono provenienti di Caserta.
Operazione ‘Battindarno’ e’ il nome dato all’indagine, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Amato e dall’aggiunto Giuseppe Caleca, partita nel 2017 da alcuni arresti fatti in quella strada in zona Santa Viola. Gli investigatori sono risaliti fino a una rete che riforniva i pusher al dettaglio nella zona di Borgo Panigale, dove e’ stata localizzata una delle ‘centrali’ della banda dello spaccio, oltre che in piazza Verdi, al quartiere Pilastro e nei territori di Anzola Emilia e Crespellano. Altre basi operative erano nelle province di Treviso e di Padova, mentre il canale di approvvigionamento era l’Albania. Oltre alle 14 misure, all’indagine ‘Battindarno’ e’ collegata un’altra decina di arresti in flagranza eseguiti nel corso dei due anni di accertamenti e fino al blitz di oggi.