ARRESTATO dipendente del comune. Fa finta di lavorare, ma è un furbetto del cartellino. TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI

16 Gennaio 2024 - 09:44

AVERSA – A seguito di un’articolata attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, è stata eseguita – da parte di personale della Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Aversa – un’ordinanza di custodia cautelare che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di R.P. ed il divieto di dimora nel capoluogo normanno nei confronti di altri dodici soggetti, tutti dipendenti del Comune di Aversa, indagati, a vario titolo, per i reati di falsa attestazione di presenza in servizio (cd. “Legge Brunetta”) e truffa aggravata ai danni dell’Ente Pubblico. Il provvedimento prevede, altresì, il sequestro preventivo per equivalente del profitto del reato di truffa a carico di R.P., pari a circa 9.100 euro.

Sono ben 22 i “furbetti del cartellino” indagati. Impiegati pubblici, dirigenti e funzionari del Comune di Aversa tutti finiti nelle maglie della giustizia per l’indagine avviata durante la consiliatura dell’ex sindaco Alfonso Golia. I 22 sono stati incastrati dalle telecamere di sicurezza poste all’interno dei vari uffici comunali, come raccontato pochi giorni fa (CLICCA E LEGGI)

Le indagini, che hanno consentito di far emergere i fatti delittuosi per cui si indaga riferentisi a tutto l’anno 2022, sono state svolte anche attraverso l’uso di telecamere installate in prossimità delle macchine marcatempo, poste presso la Casa Comunale e grazie ad appositi servizi di osservazione e pedinamento. Proprio nei giorni scorsi sono stati emessi i provvedimenti di chiusura indagini, ora arriva l’arresto di uno dei 22 indagati.

Proprio quest’ultimi hanno posto in luce l’atteggiamento truffaldino di R.P., dipendente dell’area Tecnica, che, nel periodo intenzionato, era solito intraprendere il servizio alle ore dieci del mattino, giustificando fraudolentemente la sua assenza dall’ufficio con inesistenti servizi da svolgere all’esterno, per conto del Comune, alterando li sistema automatico di rilevamento delle presenze.

Gli altri indagati, invece, si scambiavano vicendevolmente la “cortesia” di timbrare il cartellino, attestando quindi falsamente ed in maniera indebita la propria presenza all’interno degli uffici comunali. L’esame delle buste paga e dei tabulati afferenti le presenze in servizio hanno corroborato indefettibilmente il quadro probatorio a carico degli indagati, consentendo di ricostruire l’ammontare esatto dei profitti illeciti realizzati con la descritta condotta truffaldina.

Ecco chi sono i 22 indagati:

Cristina Accardo, Maria Grazia Chianese, Francesca Cinquegrana, Michele Cipullo, Giovanni Di Girolamo, Daniele Della Vecchia, Michele Faraone, Giovanni Gangi, Carmela Giametta, Angelo Iorio, Tommaso Mastronardi, Giuseppe Nugnes, Vincenzo Pagano, Rosa Parisi, Antonio Pellegrino, Filippo Rotunno, Anna Romano, Paolo Ruscigno, Michele Sabia, Andrea Trabucco, Raffaele Serpico, Raffaele Maddalena.