ASL. Amedeo Blasotti fa le marchette a Cgil, Cisl e Uil. Punto per punto, quello che abbiamo da dire sul suo racconto da supercazzola sulla sanità casertana

12 Ottobre 2023 - 12:24

Se il fine giustifica i mezzi qui a Caserta, con i mezzi, si è ampiamente esagerato

CASERTA (G.G.) – L’ultimo atto, approvato anche dalla firma di Enzo Iodice, direttore sanitario dell’Asl Caserta dimessosi qualche settimana fa e tornato con la promessa che nessuno gli romperà le scatole, al timone del Distretto Sanitario 17 di Aversa, città dove abita, e del contiguo Distretto 19 di Lusciano (con sede a Trentola) è stata la clamorosa revoca dell’atto che aveva determinato le scandalosissime posizioni organizzative denunciate da questo giornale ma soprattutto dal sindacato autonomo Nursing Up, maggioritario e leader da anni e anni nell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, più piccolo, non maggioritario, ma ugualmente combattivo nell’Asl di questa Provincia.

Su quest’ultimo argomento, quello delle posizioni organizzative, torneremo nei prossimi giorni.

Oggi, invece, ci siamo fatti incuriosire da un’intervista rilasciata dal Direttore generale della citata Asl, il casoriano Amedeo Blasotti, che con quello in corso completa il dodicesimo anno di direzioni tra amministrativa e generale, agli amici del sito Pupia.

Blasotti esprime – e non ci stupisce affatto – sperticate lodi ai sindacati della cosiddetta Triplice Cgil, Cisl e Uil.

In linea generale, quando un dirigente, cioè una controparte applaude i sindacati o sei…Olivetti, e non ci sembra questo il caso, oppure c’è da diffidare perché una cosa è esprimere la soddisfazione per un accordo raggiunto, per un tavolo andato bene, altra cosa è lanciarsi con parole che non appartengono al lessico di una dialettica seria tra chi rappresenta un’azienda, seppur pubblica e chi rappresenta, anzi dovrebbe rappresentare, le istanze di tutti quelli che all’interno di questa azienda lavorano.

Noi, però, che raccontiamo ‘sta roba da tempo ormai immemore, non ci stupiamo, visto che la Triplice, a partire dalla Cisl di Nicola Cristiani, ben difficilmente ha fatto in modo che la sua identità non si confondesse con quella dell’azienda.

E se la Cisl oggi, a Caserta, può contare su migliaia di iscritti, ciò accade per lo stesso motivo per cui Zannini può votare su decine e decine di migliaia di voti.

Se il fine giustifica i mezzi qui a Caserta, con i mezzi, si è ampiamente esagerato.

Ma veniamo al contenuto dell’intervista del Dg Amedeo Blasotti, che forse si muove e sceglie non a caso un giornale molto attivo e molto forte sulla piazza di Aversa, cioè il luogo in cui oggi Cristiani, con Salvatore Stabile e la Fials fortemente indeboliti, può contare su più riferimenti.

Questa intervista avrà dunque una ricaduta molto più forte ad Aversa e circondario.

Disegnata la cornice e chiarito anche il motivo di quella che è una marchetta, per carità non certo realizzata dagli amici di Pupia che sono gente seria, ma da Blasotti in persona, vediamo cosa è stato dichiarato.

Si parte con una supercazzola, cioè con una dichiarazione di intenti che, in una dimensione di concretezza, significa zero: “Ci siamo incontrati cordialmente, abbiamo gettato le basi per una riorganizzazione aziendale ospedaliera, con un occhio ai temi degli ospedali di comunità e delle case della salute e dei nuovi presidi ospedalieri”.

Fotografia di Casertace: l’atto aziendale, spedito dall’Asl di Caserta negli uffici della Regione diversi mesi fa, è tornato alla base con diversi rilievi inseriti dalla stessa Regione. In base a questi rilievi, l’Asl ha sviluppato delle osservazioni. Cose non da poco, perché parliamo dell’inserimento di nuove unità operative complesse, di nuove unità operative semplici, tutte sbilanciate pesantemente nei ruoli amministrativi, come se la lettera S di Asl non significasse “sanitaria” ma fosse un’altra A.

Insomma, invece di assumere nuovi medici territoriali, tra cui soprattutto pediatri e specialisti di Medicina Generale, due categorie che in tutta evidenza scarseggiano, nuovi infermieri, soprattutto quelli che vanno a prestare assistenza nelle case di pazienti che hanno bisogno di continuità assistenziale (un servizio che questi infermieri garantiscono in armonia con i medici territoriali), nuovi Oss, nuove ostetriche, nuovi tecnici di laboratorio, questo Dg – dopo aver assunto quasi 200 amministrativi di cui almeno 120-130 rigorosamente raccomandati da politici e una 70ina di fortunati che stando in graduatoria tra il raccomandato 1 e il raccomandato 2 è stato assunto per mero colpo di fortuna – vuole fare un’altra infornata stavolta di dirigenti macro (Uoc) e micro (Uos).

Poi il direttore generale ha parlato di pianificazione e progettazione della rete emergenziale.

Su questo argomento dovremmo ripagare Blasotti con il silenzio, dato che ciò che accade nel 118 di Caserta lo raccontiamo da anni e anni.

A Blasotti diciamo solo una cosa: quante persone devono ancora morire, quando al contrario non morirebbero se il 118 fosse organizzato dall’Asl in un’altra maniera?

Lei di questo argomento non dovrebbe parlare, e invece lo rende oggetto di una dichiarazione di intenti assolutamente inconcludente ed offensiva per le migliaia e migliaia di casertani che la mattina si fanno il segno della croce e si augurano con la rete di ambulanze e la sala operativa che ci ritroviamo, di non avere alcun malore perché qui basta una fibrillazione cardiaca e probabilmente entro la serata finisci all’aldilà.

E queste carenze vengono pagate a duro prezzo dalla povera gente, da quelli che non hanno riferimenti familiari e soldi per potersi soccorrere a proprie spese.

Altra citazione di Blasotti è quella relativa alla cosiddetta nuova rete di presidi ospedalieri.

Non potendo fare ospedali importanti perché quelli di Marcianise, Piedimonte Matese, Aversa, non possono essere affiancati da altri nuovi, il Dg si riferisce, riteniamo, a una rigenerazione e ristrutturazione dell’offerta degli ospedali totalmente decaduti come quello di Maddaloni e come il “Melorio” di S.Maria C.V.

Siccome non si tratta di un argomento molto delicato, invece di far proclami Blasotti farebbe bene a specificare cosa vuol farci con questi due ospedali, ma soprattutto entro quanto tempo questa riqualificazione si farà. Ci stiamo facendo vecchi e sentiamo sempre le stesse parole e gli stessi propositi.

Il tutto con la gentile collaborazione di Nicola Cristiani e dei due nani, la Cgil, che ha assorbito quelli che per anni e anni hanno mangiato e bevuto con Salvatore Stabile, ci riferiamo ai vari Mona, Ferrandino, Giannini e Compagnia, e alla prima difficoltà di Stabile lo hanno abbandonato, trovando nel nobile sindacato della sinistra un riparo immediato e in Giovanni Zannini, naturalmente, il politico di riferimento che, nella famosa cena di Mondragone in cui è stata anche decisa la decapitazione di Enzo Iodice, li ha presentati al governatore Vincenzo De Luca.

Questo è il livello casertano della contrattazione sindacale della storica Triplice nel settore della sanità.

Poi c’è anche qualcuno che si chiede per quale motivo la “Questione meridionale” è in ogni cellula di questa sventuratissima terra.