AVERSA. Il sindaco Alfonso Golia bocciato (pardon) rimandato, sennò si offende, in geografia. Autorizza lo spostamento di una farmacia ma la colloca nel Comune di Casaluce e succede un pandemonio

18 Luglio 2023 - 19:46

Un vero e proprio pasticcio quello del trasferimento dell’attività di Marina D’Antonio. Le due farmacie di Casaluce hanno presentato, insieme al loro Comune, un ricorso che il Tar ha accolto pienamente, bloccando il trasferimento che violava in maniera clamorosa il piano regionale che sancisce il numero delle farmacie a disposizione di ogni comune.

AVERSA. (g.g.) Verrebbe da dire, bocciato in geografia. Ma, siccome questo qui, stiamo parlando del sindaco di Aversa Alfonso Golia, è permaloso, diciamo solamente, citando il vecchio ordinamento scolastico, rimandato in geografia che, per chi ha fatto le scuole superiori negli anni ’80 e ’90, avrebbe costituito un fatto più clamoroso di una vittoria del Real Aversa o della Casertana sul campo del Manchester City.

Poi, a ragionare sulle qualità e sulla preparazione del primo cittadino di Aversa, c’è già l’esperto Raffaele Santulli e quindi, ubi maior… noi non andiamo al di là, limitandoci a registrare che non è proprio una bellissima figura, fermo restando che i territori dei comuni di Aversa e Casaluce non sono solo confinanti, ma realmente incastrati l’uno nell’altro, che alla fine di una procedura amministrativa il sindaco Alfonso Golia, che peraltro di professione fa il farmacista, abbia tratto in errore la Regione Campania, che ha dato il nulla osta allo spostamento della farmacia di proprietà di Marina

D’Antonio dal civico 48 di viale Europa, al civico 118 della stessa strada.

Senonché, mentre il civico 48 ricade sicuramente all’interno del perimetro del comune di Aversa, non c’è dubbio, al di là delle ricostruzioni plastico-topografiche dell’Ufficio statistica del Comune, che vi proponiamo in calce a questo articolo nel documento che contiene anche il via libera del sindaco, che il civico 118 ricade nel perimetro del comune di Casaluce.

Ora, non è che per trasferire una farmacia da un comune all’altro, bastano i documenti e basta la procedura attivata da quello normanno a riscontro della richiesta formulata da Marina D’Antonio. Come è, infatti noto, ovviamente soprattutto ai nostri lettori, il numero delle farmacie che insistono in ogni comune della Campania, scaturisce da un piano regionale che, per Aversa prevede 9 farmacie e per Casaluce 2. Per modificare questo catalogo vincolante, occorre modificare il piano regionale.

Conseguentemente e siccome il sindaco di Casaluce Francesco Luongo è un po’ più preparato del suo omologo di Aversa in geografia, ha deciso, insieme alle due farmacie già operanti nel suo comune, di presentare un ricorso al Tar. Detto, fatto: i giudici amministrativi di Napoli hanno condannato senza mezzi termini (e probabilmente pensando, ma non scrivendo, “ma chi sono questi tizi che stanno nel Comune di Aversa?”), l’amministrazione normanna, azzerando l’autorizzazione, il nulla osta dato alla farmacia D’Antonio per la nuova sede di viale Europa 118 che non è, a questo punto senza tema di discussion, in Aversa, bensì in Casaluce.

Più dettagliatamente, il palazzo di viale Europa 118 è effettivamente al confine tra i due Comuni, ma è stato edificato in quello di Casaluce, che evidentemente ne detiene i titoli autorizzativi.

Insomma, un altro infortunio, l’ennesimo, di un’amministrazione comunale che, diciamocela tutta, opera solo ed esclusivamente come promotrice di speculazione edilizia e ha, al netto di qualche estemporanea rivendicazione zanniniana, targata assessori Innocenti e/o Sagliocco, un solo reale centro di potere: quello di Stefano Graziano e del suo vicesindaco, nonché superassessore ai Lavori pubblici, all’Edilizia privata e all’Urbanistica, Marco Villano.

Tutto il resto, scriverebbe probabilmente il buon Raffaele Santulli, è cabaret.